Influenza e "Variante K", l'Ordine dei Medici di Cuneo: "Nessun virus misterioso, il vaccino resta utile"
Un articolo pubblicato per fare chiarezza sulle notizie circolate nelle ultime settimane: "Questo tipo di narrazione aumenta l’ansia e confonde le persone"Negli ultimi giorni sono circolate sui giornali e sui social molte notizie a proposito di una presunta “variante K” dell’influenza, talvolta descritta con toni allarmistici come una “super-influenza”. L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Cuneo è intervenuto per fare chiarezza con un articolo pubblicato sul suo sito internet: “Questo tipo di narrazione aumenta l’ansia e confonde le persone proprio mentre i virus respiratori stanno crescendo e i servizi sanitari iniziano a risentirne”.
“Quest’anno l’influenza è diversa”, “C’è una variante nuova”, “Il vaccino non serve”, queste alcune delle frasi più ricorrenti nelle ultime settimane: “Il risultato è un mix pericoloso: da un lato la corsa al Pronto soccorso anche per sintomi gestibili a casa, dall’altro la rinuncia a prevenzione e cure tempestive”.
I sistemi di sorveglianza - spiegano dall’Ordine cuneese - mostrano effettivamente un aumento delle infezioni respiratorie, con una co-circolazione di più virus: “La cosiddetta ‘variante K’ non è un ‘virus misterioso’: è un modo giornalistico per indicare una sottolinea del virus influenzale A(H3N2) che sta contribuendo a una circolazione più precoce in Europa. Anche quando la corrispondenza tra vaccino e ceppi circolanti non è perfetta, la vaccinazione resta utile perché riduce soprattutto il rischio di forme gravi, complicanze e ricoveri nelle persone più vulnerabili, ed è parte delle raccomandazioni nazionali per la stagione in corso”.
Si legge ancora nell’articolo: “È raccomandato valutare la vaccinazione antinfluenzale se si rientra tra over 60, persone con patologie croniche, donne in gravidanza e operatori sanitari: non è ‘troppo tardi’ finché il virus circola. Se compaiono sintomi importanti (respiro corto, peggioramento rapido, confusione, disidratazione) è appropriato contattare il medico: nei soggetti a rischio, intervenire presto fa la differenza”.
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