A Borgo un convegno per parlare del futuro e dello sviluppo delle aree interne
L'evento si è svolto ieri, martedì 27 maggio, organizzato dal Partito DemocraticoRiceviamo e pubblichiamo.
Grande partecipazione, martedì 27 maggio a Borgo San Dalmazzo, per l’iniziativa “Aree interne, il cuore pulsante del Piemonte – Proposte per un nuovo sviluppo sostenibile”, promossa dal Partito Democratico come occasione di ascolto, confronto e proposta sui temi dello sviluppo dei territori montani e interni del nostro Piemonte. A partire dallo studio del professor Paolo Corvo dell’Università di Scienze Gastronomiche – con l’esperienza della “neo-centralità” delle città medie italiane e il caso virtuoso di Bergamo – e dall’analisi del professor Loris Servillo del Politecnico di Torino sulla cosiddetta “Mezzaluna alpina” della Granda, il dibattito ha messo al centro la necessità di una nuova visione per le aree interne, troppo spesso escluse dalle agende istituzionali.
Con noi c’erano amministratrici e amministratori di valore, a partire da Roberta Robbione, sindaca di Borgo, che ha portato il saluto della città; Matteo Giordano, coordinatore del circolo PD e amministratore di montagna; Loris Emanuel, consigliere provinciale, che ha testimoniato le difficoltà dell’ente Provincia, ancora orfano del completamento della riforma Delrio e penalizzato da risorse sempre più scarse; Sara Tomatis, assessora del Comune di Cuneo, che ha raccontato il lavoro per costruire un patto metromontano e una nuova relazione tra capoluogo e territori; e infine Chiara Gribaudo, deputata, cresciuta nelle Terre alte e da lì partita per il suo percorso politico.
Quella di ieri è stata una serata viva e concreta, dove non ci siamo limitati alla critica, ma abbiamo provato a delineare prospettive. In assenza di una cornice nazionale definita, è possibile – come dimostra l’esperienza bergamasca – che le comunità locali si autoregolino, costruendo alleanze e traiettorie nuove. Le aree interne non coincidono con la montagna, è vero, ma il punto centrale è che nessuno si salva da solo: chi oggi è “ultimo” non deve invidiare i “penultimi”, ma costruire con loro percorsi comuni, solidali e visionari.
Il Partito Democratico vuole essere spazio di riflessione e proposta per tutto il centrosinistra e per quegli amministratori che non si rassegnano al pensiero unico, al declino o all’isolamento. Questa iniziativa non è un punto d’arrivo, ma un nuovo inizio. Noi ci siamo. Ma servirà l’impegno di tutte e tutti, non solo nei confini del proprio Comune, ma nel disegno di un futuro condiviso per l’intero Piemonte.
Mauro Calderoni
Consigliere regionale Partito Democratico
c.s.

Partito Democratico
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