"A Cuneo 97 vittime nei bombardamenti tra il 1944 e il 1945: per loro nemmeno una croce"
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni dello storico Sergio Costagli: "I rifugi antiaerei patrimonio da tutelare, ma l’insipienza degli amministratori ne impedisce il recupero e la valorizzazione"Riceviamo e pubblichiamo.
I bombardamenti hanno sempre rappresentato il modo più sbrigativo per distruggere nello stesso tempo vite umane, economia e morale. Il primo bombardamento a Cuneo fu effettuato dall’Armée de l’Air la notte del 17 giugno 1940: cinque ordigni precipitarono davanti al Liceo “Silvio Pellico” (scambiato per una caserma) senza esplodere. Il 14 agosto 1944 fu bombardato l’Ospizio per cronici presso l’attuale Corso Kennedy: 36 morti. Il 29 dicembre 1944 fu distrutto l’Orfanotrofio “Carlo Perrucchetti” a Centallo, morirono 16 persone la maggior parte bambini. L’11 febbraio 1945 fu colpito da aerei alleati l’edificio di Corso Gesso presso l’attuale piazza Boves: 20 morti.
Complessivamente i morti Cuneesi sotto le macerie provocate da bombardamenti dal 1944 al 1945 furono oltre 97, per loro neanche una croce, imbarazzante per una città Medaglia d’Oro per la Resistenza. In città, cinque grandi rifugi antiaerei degli anni ‘40 (purtroppo richiamano una tragica realtà), costituiscono un patrimonio storico-ingegneristico da tutelare, ma il basso profilo culturale della città e l’insipienza degli amministratori ne impediscono il recupero e la valorizzazione come luoghi della memoria. Sul colmo del tetto del Municipio di Cuneo è ancora visibile l’ultima sirena “Marelli” di allarme antiaereo ma a nessuno interessa.
Sergio Costagli
Redazione

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