Al "Bonelli" di Cuneo si ricordano gli ebrei di Saint Martin Vesubie
Ieri, martedì 25 gennaio, le classi quinte hanno preso parte a una conferenza sulle vicende che coinvolsero Borgo San Dalmazzo tra il 1943 e il 1944Martedì 25 gennaio le classi V dell’Istituto Bonelli di Cuneo hanno avuto la possibilità di conoscere una triste pagina della storia del nostro territorio: la deportazione degli ebrei dal campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo al campo di Auschwitz. La relatrice, prof.ssa Elena Giuliano, ha aperto la conferenza con la presentazione del campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo (in precedenza caserma degli Alpini), l’illustrazione dell’odissea degli ebrei che da Saint Martin Vésubie scesero nelle vallate cuneesi fino al triste epilogo alla stazione ferroviaria (dove oggi c’è il Memoriale della deportazione) da cui partirono per Drancy e poi la Germania.
In questo campo, tra il settembre e il novembre del 1943, furono rinchiusi più di trecento ebrei di diverse nazionalità, soprattutto ebrei polacchi, russi, olandesi, francesi e tedeschi, in fuga dal piccolo paese delle Alpi Marittime, Saint-Martin-Vésubie, una residenza coatta per gli ebrei in cui i soldati della IV armata li trattavano con umanità. La spiegazione è stata corredata dalla visione del documentario: "1943, i giorni della tregua! di Elena Bedei e André Waksman. Le diverse testimonianze hanno raccontato la perfetta integrazione di questi gruppi con la popolazione del posto e con gli italiani dell’esercito italiano, protrattasi fino al giorno dell’armistizio, 8 settembre 1943, allorquando gli ebrei furono invitati a fuggire verso l’Italia per evitare l’arresto da parte delle SS, che ormai dilagavano in tutta la Francia del Sud. Attraverso i ripidi e impervi sentieri di montagna, al freddo e senza un adeguato equipaggiamento, queste persone giunsero nelle valli del cuneese ormai occupate anch’esse dai tedeschi: alcune scelsero la fuga verso la Svizzera, altre si nascosero nelle vallate grazie alla collaborazione degli abitanti e dei sacerdoti locali (tutti coordinati da Don Raimondo Viale), ma una parte di esse, stremata dalla fatica e dalla fame, si consegnò al nemico e partì per Auschwitz proprio dal lager di Borgo San Dalmazzo il 21 novembre del 1943.
“Sono stata molto colpita dalle testimonianze delle persone che sono sopravvissute a questa terribile esperienza”, ha commentato Elisa, un’alunna della V B Rim: “Oggi ho avuto modo di conoscere una pagina di storia del nostro territorio e riflettere ancora una volta sulle atrocità commesse nei confronti degli innocenti”. “Don Raimondo Viale e don Francesco Brondello, insigniti del titolo di Giusto tra le nazioni in quanto hanno salvato tante vite mettendo a rischio la propria”, ha aggiunto Lorenzo Pavone della V Sia: "Costituiscono un esempio di generosità e altruismo per tutti noi e ci invitano a non dimenticare; grazie alla scuola e agli insegnanti perché queste attività ci permettono di conoscere e capire vicende che non sono presenti nei nostri libri di storia”
c.s.
CUNEO cuneo