AlternaVita, dal Cuneese l'idea per ripopolare i borghi montani mettendo al primo posto le persone
Nella Granda sono già nove i Comuni che hanno aderito all'iniziativa. Il progetto sta "guadagnando" terreno anche nel Ministero della CulturaDopo il lancio estivo, AlternaVita amplia la propria rete e si presenta come modello replicabile per contrastare lo spopolamento delle aree montane italiane. Nato nelle Terre Alte piemontesi, il progetto punta a trasformare l’esperienza avviata in Valle Maira in un format estendibile ad altri territori, offrendo una risposta concreta ai borghi e alle frazioni marginali che oggi rischiano l’abbandono. Ad oggi sono nove i comuni che vi aderiscono: oltre ai sei originari (Elva, Celle Macra, Macra, San Damiano Macra, Sampeyre e Stroppo) si sono aggiunti Acceglio, Marmora e Canosio, facendo del Cuneese un baricentro di innovazione sociale e trampolino per esperienze riproducibili altrove.
Negli ultimi giorni il progetto è stato segnalato anche dal portale “Borghi” del Ministero della Cultura come iniziativa capace di attrarre nuovi residenti nelle valli cuneesi grazie a un accompagnamento passo dopo passo: dalla casa al lavoro, fino ai servizi e all’integrazione sociale. Si tratta di un caso‑pilota nazionale che fa di Elva un modello per ripopolare la montagna, partendo dalle persone e non solo dagli immobili.
Non una vetrina immobiliare, ma un modello di vita. AlternaVita costruisce una rete di relazioni, servizi e opportunità di lavoro in grado di attrarre famiglie e giovani, accompagnandoli in ogni passo del trasferimento: dalla casa al lavoro, dalla scuola ai trasporti, fino all’integrazione nella comunità.
Dalle Terre Alte piemontesi a un modello nazionale
L’esperienza pilota attivata con “Riabitare Elva e le Terre Alte” – iniziativa promossa dal Comune di Elva con l’Agenzia di Sviluppo AFP Dronero – dimostra che la rigenerazione sociale delle aree interne passa dalla centralità delle persone: nuovi abitanti accolti, ascoltati e messi nelle condizioni di radicarsi grazie a servizi, reti locali e occasioni professionali. L’ambizione è ora portare questo approccio oltre il Piemonte, adattandolo ai contesti di montagna di tutta Italia e offrendo una risposta alle aree marginali che negli ultimi anni hanno visto ridursi popolazione e servizi.
Dichiarazioni
Vanni Treu, coordinatore del progetto: “AlternaVita non è una bacheca di annunci: è un percorso di accompagnamento che mette al centro le persone e crea condizioni reali per restare e lavorare in montagna”.
“Partiamo dalle Terre Alte piemontesi per costruire un modello replicabile in tutta Italia: la sfida è culturale prima che demografica, e si vince con servizi di prossimità, collaborazione tra enti e opportunità di lavoro".
"Il nostro obiettivo è chiaro: ripopolare le montagne e offrire una via di vita alternativa a famiglie e giovani: non solo case, ma comunità, relazioni e servizi".
A raccontare l’impatto dal punto di vista dei nuovi abitanti è Andrea, ingegnere informatico trasferitosi con la moglie e due figli: “Abbiamo lasciato la città per un futuro più semplice e autentico, non ci siamo mai sentiti soli: qui c’è una comunità che ti accoglie davvero”.
I punti di forza
-Accoglienza strutturata. Ogni Comune che aderisce propone servizi personalizzati per casa, lavoro, scuola, sanità, mobilità e integrazione sociale.
-Rete territoriale. L’incontro tra nuovi abitanti, associazioni e imprese genera relazioni e opportunità concrete.
-Replicabilità. Strumenti, procedure e modelli organizzativi pensati per essere trasferiti in altri contesti di montagna.
Chi può aderire
-Persone e famiglie interessate a trasferirsi in uno dei Comuni AlternaVita.
-Proprietari di immobili che desiderano mettere a disposizione case oggi inutilizzate.
-Imprese che cercano soluzioni abitative per i dipendenti o figure professionali difficili da reperire in loco.
-Enti pubblici alla ricerca di personale, soprattutto in aree interne.
I Comuni capofila
L’alleanza territoriale è partita in Piemonte con Elva, Celle Macra, Macra, San Damiano Macra, Sampeyre e Stroppo, che hanno scelto di lavorare insieme per costruire un ecosistema attrattivo e sostenibile. L’obiettivo è allargare progressivamente la rete ad altri borghi della montagna italiana, favorendo scambi e cooperazione interregionale. Al nucleo originario si sono aggiunti Acceglio, Marmora e Canosio e altre municipalità hanno già preso contatto per avanzare la propria candidatura, dalle alpi agli Appennini.
CHI SIAMO
AlternaVita è una piattaforma che mette in contatto persone, Comuni e imprese per promuovere il ripopolamento delle aree rurali a bassa densità. Offre orientamento abitativo e lavorativo, accesso ai servizi, integrazione nella comunità, consulenza e una rete di supporto locale.
Maggiori info su: www.alternavita.it / info
Il link al sito del Ministero della Cultura: https://borghi.cultura.gov.it/

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