"Attiviamoci per diventare più consapevoli delle nostre bellezze"
"Busca e la Bella Antilia" è il titolo del dossier che il Comune elabora con Italia Nostra, uno dei 19 selezionati in tutta Italia per l'iniziativa "Alla ricerca dei beni comuni"Si chiama “Busca e la Bella Antilia” il dossier del progetto che il Comune sta realizzando con Italia Nostra, nell’ambito dell'iniziativa nazionale "Alla ricerca dei beni comuni". Il titolo e i primi grandi contenuti del lavoro sono scaturiti sabato scorso, 15 gennaio, nel corso del primo laboratorio in vista, anche, della costituzione dell’ecomuseo di Busca, che si è tenuto nella sede dell’associazione Ingenium, nel parco-museo omonimo, alla presenta di una trentina di partecipanti, cittadini buschesi e dei dintorni, alcuni in rappresentanza di diverse associazioni.
Hanno condotto l’incontro le consulenti di Italia Nostra Gloria Ceriani e Viola D’Ettore arrivate appositamente da Roma e gli attivatori della sezione cuneese Alberto Collidà e Marta Bergese, che hanno selezionato per il Piemonte il progetto di Busca, uno dei 19 in tutta Italia. Anche la presidente regionale di Italia Nostra, Adriana My, collegata da remoto, è intervenuta per ringraziare e congratularsi dell’iniziativa.
"L'attenzione di Italia Nostra a Busca – ha detto il sindaco Marco Gallo nel suo saluto - è davvero molto significativa e incoraggiante. Questo progetto rivolto in particolare ai cittadini per attivarli e renderli consapevoli delle bellezze del territorio, si aggiunge a molte altre realizzazioni che l’amministrazione comunale sta portando avanti e appoggiando per dare sempre maggiori opportunità culturali e turistiche alla città, il cui nome sta uscendo dai confini locali per raggiungere ambiti ben più ampi".
Gli assessori Ezio Donadio e Lucia Rosso sono stati attivamente partecipi durante l’intero laboratorio: ”Confermiamo – dicono - l’intenzione del Comune di proseguire nello sviluppo del progetto, avviato con l’associazione Ingenium ma rivolto all’intera comunità, per renderci sempre più consapevoli di quanto di bello abbiamo e che molti hanno avuto modo di riscoprire maggiormente proprio durante questo difficile periodo. La presenza al primo laboratorio di un buon numero di interessati, che si sono dimostrati molto partecipi e hanno portato buone idee ci conforta su questa strada”.
La coordinatrice dell’iniziativa, Zelda Beltramo, ha ricordato la presentazione tenutasi nel Teatro Civico lo scorso novembre del progetto di ecomuseo e accennato i primi risultati del questionario che fino al 10 gennaio era disponibile online, cui hanno risposto 300 persone. Da una prima sintetica analisi, che sarà approfondita per cogliere con maggior dettaglio le segnalazioni pervenute dai cittadini, i tesori buschesi sono nell’ordine per numero di segnalazione: la collina con la riscoperta degli spazi outdoor, la sentieristica, le cave di alabastro, le cappelle con gli affreschi antichi. Il luogo maggiormente citato è risultato il castello e parco del Roccolo, seguito dalla Torre della Rossa, l’Eremo, il Monte Pagliano, le camminate, i percorsi mtb, la possibilità di fare un itinerario dal centro di Busca fino a Valmala e il suo santuario. Tra i personaggi: le maschere di carnevale, Prezzemolo, Giangi, Ernesto Francotto, il cavalier Berardo e la squadra di calcio. Tra i prodotti tipici: il cioccolatino bacio di Busca e il pane.
La mattinata è trascorsa con un ricco e intenso scambio di spunti tra i partecipanti, dal quale le consulenti hanno potuto trarre un significativo punto di incontro nella leggenda della Bella Antilia sulle origini di Busca. Da un accampamento dei Romani nel territorio ai piedi della collina di San Martino e verso San Quintino, si sviluppò un insediamento che nei racconti popolari fu poi dipinto come un luogo di grande bellezza. Da qui il titolo del dossier, che evidenzia la collina come elemento prezioso di sintesi, capace di collegare proteggere invitare.
Le prossime azioni, ancora in collaborazione con Italia Nostra e sempre con l’indispensabile partecipazione attiva dei cittadini sono: ricognizione dei beni a rischio (ad esempio è stata segnalata la cappella di San Brizio già a centro dell’attenzione da parte del Comune), rivalutazione delle cappelle, indagini di archeologia artigianale lungo il Maira, come mulini e fucine e, per la tutela del patrimonio naturale, il censimento degli alberi secolari.
Si vuole inoltre incrementare la comunicazione verso abitanti e turisti con un’attenzione specifica alle diversità: la proposta è realizzare ringhiere tattili con descrizioni dei luoghi a favore di ipovedenti e ciechi. E’ stata poi sottolineata l’importanza di coinvolgere le scuole e di raggiungere i nuovi cittadini buschesi (la popolazione è in crescita secondo i dati più recenti) per far conoscere loro gli elementi del territorio e la sua storia tramite indicazioni e segnaletica, utili anche per accogliere al meglio i turisti
Nel secondo laboratorio con Italia Nostra in programma a marzo, in una data ancora da stabilire, cui sono fin d’ora tutti invitati, si potranno valutare altre azioni. Per mettersi in contatto con il gruppo di lavoro occorre scrivere a [email protected].
Alla ricerca dei beni comuni
Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha valutato quale miglior progetto per il finanziamento di attività di rilevanza nazionale nel Terzo Settore l’iniziativa di Italia Nostra “Alla ricerca dei beni comuni – La salvaguardia del patrimonio culturale (beni culturali materiali e immateriali, paesaggio, memoria) e ambientale ‘minore’”. Il progetto si articola in momenti di formazione e di attivazione di laboratori di progettazione partecipati dalle comunità, individuando azioni concrete da condividere e realizzare con le amministrazioni locali, nella certezza che una consapevolezza e una cultura tecnica diffusa possano agevolare la partecipazione attiva dei cittadini e sostenere processi di salvaguardia e conservazione dei beni comuni.
c.s.
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