Bando Stars, Dronero tra i beneficiari: 500 mila euro per rigenerare l'ex stazione ferroviaria
La Fondazione CRC seleziona il progetto presentato dal Comune: "Riconosciuto il valore strategico e innovativo"Il Comune di Dronero è stato selezionato tra i dieci progetti strategici premiati dal bando Stars della Fondazione CRC, che finanzia iniziative di alto impatto sui territori della provincia di Cuneo, in linea con gli ambiti del Piano Pluriennale 2025-2028: Bellezza, Creatività, Cura, Futuro e Partecipazione. Il finanziamento di 500.000 euro consentirà di completare il recupero dell'ex stazione ferroviaria di Dronero, un'opera simbolica di rigenerazione urbana e comunitaria già avviata grazie a finanziamenti europei, nazionali e regionali. Con questo ulteriore sostegno, il progetto LAB.913 – Stazione di Comunità potrà realizzare interventi materiali e immateriali di immediata cantierabilità, restituendo alla collettività un bene comune dal forte valore identitario.
La parola al Sindaco
"Siamo profondamente grati alla Fondazione CRC per aver riconosciuto il valore strategico e innovativo di questo progetto – dichiara il Sindaco di Dronero, Mauro Astesano –. LAB.913 rappresenta molto più del recupero di un edificio: è la costruzione di una nuova infrastruttura di cittadinanza, un luogo che genera relazioni, competenze, opportunità. Dopo oltre quarant'anni di abbandono, l'ex stazione tornerà a essere un presidio vivo, aperto, generativo, capace di connettere memoria e innovazione, territorio e futuro. Questo finanziamento è il tassello fondamentale per completare un percorso che la comunità ha costruito insieme, con passione e visione condivisa".
Un laboratorio permanente di innovazione civica
LAB.913 non è semplicemente il recupero di un edificio abbandonato: è la costruzione di un organismo vivente, un'infrastruttura generativa capace di trasformare relazioni in opportunità, spazi in comunità, pratiche in futuro condiviso. La Stazione diventa luogo di incontro tra generazioni, saperi e linguaggi, dove la memoria ferroviaria – simbolo di partenze, arrivi, transiti – si riattiva come metafora di un nuovo abitare collettivo. Un presidio civico che connette centro storico e valle, scuola e territorio, residenti e nuovi cittadini, in un sistema integrato di welfare culturale, formazione diffusa ed economia di prossimità.
Il progetto integra tutti gli ambiti del Piano Pluriennale della Fondazione CRC:
Bellezza: il recupero del complesso monumentale vincolato riconfigura l'area come spazio pubblico di qualità, ricucendo la frattura urbana tra Oltremaira e il centro storico.
Creatività: laboratori di co-creazione e area culturale diventano officine di immaginazione condivisa, dove cittadini, artisti, studenti e operatori producono cultura, innovazione e soluzioni locali.
Cura: caffetteria sociale, spazi intergenerazionali e percorsi di inclusione lavorativa costruiscono un welfare di prossimità dal basso, dove convivialità e solidarietà si traducono in servizi concreti e sostegno reciproco.
Futuro: coworking, formazione digitale e green, mentoring intergenerazionale e sostegno all'occupazione giovanile trasformano la Stazione in incubatore di competenze, collegando scuola, lavoro e territorio.
Partecipazione: governance condivisa, Patto di Comunità e co-progettazione strutturata costruiscono un modello di democrazia attiva dove decidere insieme significa anche gestire, curare e rigenerare insieme.
Dalla rigenerazione degli spazi alla generazione di comunità
LAB.913 risponde ai criteri del bando STARS con un approccio che supera la logica dell'intervento per abbracciare quella del processo generativo permanente. La sostenibilità è sistemica. Il progetto rigenera un'area dismessa senza consumo di suolo, applicando criteri di efficientamento energetico e materiali a basso impatto. Attiva la rimessa biciclette come nodo di mobilità dolce e connette la Stazione ai progetti di riqualificazione ecologica del territorio. La sostenibilità diventa pratica quotidiana, dove ogni scelta educa a un nuovo rapporto con ambiente e territorio. Il coinvolgimento è co-costruzione. Cittadini, associazioni, scuole e operatori economici sono stati co-autori del progetto fin dalle prime fasi. Attraverso un percorso articolato in quattro fasi – ascolto e mappatura, co-progettazione, cantiere educativo aperto, governance condivisa – la comunità ha prodotto strumenti operativi: la Mappa delle Risorse Generative, il Manifesto di LAB.913, il Patto di Comunità. La Stazione appartiene già alla città prima ancora di riaprire. La gestione è corresponsabilità. Il modello si fonda su tre soggetti interconnessi: il Comune (visione strategica e continuità istituzionale), il Nodo di Comunità (gestione operativa in forma di impresa sociale o cooperativa), la Rete di Scambio (cittadini, associazioni, scuole, imprese). Questo sistema genera nuove opportunità di lavoro, attiva economie miste con reinvestimento dei proventi in progettualità comunitarie, produce apprendimento collettivo. La Stazione diventa un'infrastruttura che si autoalimenta.
Un modello replicabile per i territori fragili
LAB.913 rappresenta un modello replicabile di rigenerazione sostenibile e partecipata, capace di generare impatti duraturi. Trasforma un bene dismesso in infrastruttura vivente per welfare culturale, innovazione civica ed economia di comunità, dimostrando che le aree interne possono essere laboratori di futuro, dove fragilità si trasforma in sperimentazione, isolamento in connessione, marginalità in centralità generativa. Un progetto in coerenza con gli Obiettivi dell'Agenda 2030 e con la Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) delle Valli Maira e Grana, che restituisce alla collettività non solo uno spazio, ma una pratica di comunità, un metodo replicabile, una visione di sviluppo equa, inclusiva e sostenibile.
DRONERO Dronero

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