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CHIUSA DI PESIO - Saturday 20 July 2024, 16:35

Da sette parchi a "fare esperienza" al Rifugio Garelli

Personale dei Parchi nazionali francesi e naturali italiani in visita al fitodepuratore del rifugio del Cai di Mondovì ai piedi del Marguareis
Da sette parchi a "fare esperienza" al Rifugio Garelli
In occasione della Settimana Verde dell'Unione Europea (Green Week EU) dedicata quest'anno alla resilienza idrica, il GECT Parco europeo Alpi Marittime-Mercantour (Gruppo europeo che favorisce la collaborazione tra le due aree protette transfrontaliere) ha organizzato un evento al Rifugio Garelli, a 1970 m nel cuore del Parco del Marguareis. La struttura di proprietà del CAI di Mondovì, da sempre collaborativo partner del Parco, è dotato di un impianto di fitodepurazione. La dotazione, realizzata con il progetto Alcotra Fitodep, è in funzione dal 2016.
 
Dopo l’escursione guidata al Pian delle Gorre fino al Rifugio Garelli, i rappresentati dei Parchi, insieme a qualche turista curioso, hanno visitato il fitodepuratore per vedere il suo funzionamento e le tecnologie adottate. Il sistema di depurazione sfrutta gli stessi processi che avvengono nelle zone umide naturali, tramite la loro riproduzione in condizioni artificiali all’interno di aree umide appositamente costruite. Le acque reflue del rifugio (acque nere e acque grigie) vengono convogliate tramite tubazioni alle vasche di depurazione completamente impermeabilizzate da teli plastici e riempite con ghiaia o altri materiali inerti in cui vengono piantate le specie vegetali selezionate.
 
Le superfici delle radici e delle particelle di ghiaia vengono successivamente colonizzati da microorganismi, i quali si nutrono delle sostanze inquinanti presenti nell’acqua, coadiuvati dall’importante azione di assorbimento e di ossigenazione delle radici. Sono state fatte delle sperimentazioni con piante autoctone, che hanno dato ottimi risultati non solo nell’abbattimento dell’inquinamento organico ma, in parte, anche su alcuni inquinanti chimici reimmettendo in ambiente l’acqua utilizzata dal rifugio del tutto pulita, così da non alterare lo stato di salute dell’ecosistema circostante, nemmeno nei periodi di maggiore frequentazione della struttura. Da un punto di vista paesaggistico, l’impianto del Garelli è del tutto invisibile e ospita numerose specie vegetali autoctone che hanno trovato nel fitodepuratore nutrimento e un ottimo ambiente in cui crescere.
 
Nell’iniziativa si è parlato anche di turismo sostenibile ed è stata visitata la Stazione botanica alpina Clarence Bicknell, nei pressi del rifugio. Un’area preziosa per la presenza di numerose specie endemiche e rare che ogni anno richiama molti visitatori.
 
L’esperienza promossa dai Parchi del Mercantour e delle Alpi Marittime attraverso il Gruppo europeo di cooperazione territoriale ha coinvolto altre sei aree protette dell’arco alpino occidentale. Enti che lavorano insieme nei progetti Aclimo e TourAlps transfrontalieri finanziati dal programma Interreg VI-A Francia-Italia ALCOTRA 2021-2027.
 
Il primo mira ad offrire un sostegno al territorio nel contrasto al cambiamento climatico e alla sempre minore disponibilità di acqua per la conservazione del patrimonio naturale, il secondo si propone di affrontare la sfida della conservazione della biodiversità riducendo gli effetti delle attività turistiche sull'ambiente e sulle risorse naturali nelle aree protette.
 
La visita ha rappresentato un momento di scambio e di apprendimento per i partecipanti che potranno promuovere la realizzazione di impianti simili nei propri territori gestiti e dare un sostegno concreto alle attività ricettive di alta quota, contribuendo ad una gestione razionale della risorsa idrica e a ridurre gli impatti sulla fragile biodiversità alpina.
 
c.s.
luogo CHIUSA DI PESIO
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Tag:
Rifugio Garelli
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