Da venti caffè al giorno a punto di riferimento: dal 1° settembre nuova gestione per il "Cit ma Bel"
Ettore Grosso e Margherita Magliano gestivano il locale di Borgo San Giuseppe dal 2011: "Con i clienti si è creata una grande famiglia"“Siamo partiti con venti caffè al giorno, oggi siamo diventati un punto di riferimento”. Così Ettore Grosso, titolare insieme alla moglie Margherita Magliano del bar ristorante “Cit ma Bel” di Borgo San Giuseppe a Cuneo, sintetizza un’esperienza durata quattordici anni. Il locale, affiancato all’autolavaggio e alla stazione di servizio in via Savona, dopo la chiusura agostana riaprirà con una nuova gestione. Si chiude così un “viaggio” iniziato nel 2011: “Continueremo a gestire il distributore e l’autolavaggio, ma il locale passerà a una famiglia cinese, che affiancheremo nei primi mesi, almeno fino a fine anno”, spiega Grosso.
Aperto sette giorni su sette dalle 5 a mezzanotte, ogni giorno a pranzo, il venerdì, sabato e domenica anche a cena con menu alla carta, il “Cit ma Bel” è diventato negli anni molto di più di un semplice luogo di passaggio affiancato a una stazione di servizio, con cucina di qualità, aperitivi, karaoke, feste e serate a tema. “L’apertura ogni giorno e gli orari così estesi sono stati probabilmente una nostra ‘carta vincente’. È stato un grande impegno, ci siamo messi in gioco e abbiamo investito tanto, non solo a livello economico: serve rinunciare a tanto per ottenere qualcosa. Abbiamo sempre avuto il supporto della famiglia, dei nostri figli in particolare”, spiega Grosso. Con la nuova gestione il “Cit ma Bel” ripartirà dalla medesima impostazione: “Nei primi mesi noi ci saremo, poi saranno i nuovi gestori a dare la loro impronta”.
I ricordi più belli di questi anni? “La soddisfazione dei clienti”, dice Grosso: “È stato bello riuscire a portare così tanta gente al ‘Cit ma Bel’. Con loro siamo diventati una grande famiglia, qui sono nate amicizie e non abbiamo mai avuto problemi di ordine pubblico. Siamo sempre riusciti a fermare sul nascere le frequentazioni che potevano diventare problematiche, e questo non è scontato, soprattutto negli ultimi anni”.
Non sono mancati i momenti difficili, la pandemia su tutti: “Sicuramente è stato il periodo più complicato, ma anche allora non ci siamo persi d’animo: siamo stati tra i primi a partire con le consegne a domicilio, un paio di giorni dopo la prima chiusura”.
I ricordi positivi, in ogni caso, superano di gran lunga le difficoltà: “Ho scritto un post su Facebook per annunciare il passaggio di consegne e le dimostrazioni di affetto e stima che abbiamo ricevuto sono state tantissime. Anche questo è un segnale che ci dimostra che in questi anni abbiamo lavorato bene”.

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