Dopo oltre cinque secoli Busca ha salutato i Frati Cappuccini

“I Frati che arrivarono a Busca nell'autunno del 1490 appartenevano alla provincia Serafica di Genova, il cui superiore fra Paolo da Vigone firmò il decreto di costituzione del nuovo convento il 18 novembre 1490”: così incomincia un articolo scritto per il giornale comunale Buscaje nel 1989 dal compianto vicario don Francesco Fino, studioso di storia e autore di una Storia di Busca che fa ancora testo. Domenica scorsa, 9 aprile, domenica di Pasqua, si è celebrato l’ultimo giorno della presenza dei Frati Cappuccini in città, dopo oltre cinque secoli quasi ininterrotti. Dal 1833 il loro convento è nel posto in cui si trova ancora, in uso ora all’associazione Ingenium, mentre la chiesa è stata affidata alla Parrocchia. L’ultimo frate, Padre Ermanno, che dal 2007 ha celebrato le messe al convento ormai svuotato di confratelli, non sta bene e non può essere sostituito.

 

Il legame dei buschesi e del Comune, che fin dal primo arrivo nel 1490 assicurò ai frati un posto dove stare, è stato sottolineato in tante occasioni, culminate nella consegna della Cittadinanza onoraria, il 1° dicembre 2019, all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini  e avvenuta da parte del sindaco, Marco Gallo. “In segno di riconoscenza - così recitava la motivazione della Cittadinanza - e gratitudine per l’insegnamento e l’opera svolta per la comunità buschese attraverso i secoli fino ai giorni nostri”.

 

“Mentre li ringrazio per la loro presenza - dice Gallo - voglio sottolineare quanto siano stati amati da generazioni di buschesi che, soprattutto nei periodi più difficili della storia, avevano in loro consolazione e comprensione. I Frati in realtà hanno svolto una funzione sociale unica nel soccorrere bisognosi e malati in tutto quel tempo in cui l’assistenza statale non era nemmeno un‘idea. E anche ai giorni nostri hanno saputo farsi amare dai fedeli e sono sicuro che rimarranno nei cuori di coloro che li hanno conosciuti”.