Fa tappa a Busca il progetto internazionale "Bloom&Doom"
Curato dall’artista Caterina Moroni, coinvolge i bambini dai 7 agli 11 anni nella realizzazione di un laboratorio per capire meglio che mondo erediteranno dagli adultiFa tappa a Busca il progetto internazionale Bloom&Doom dell’artista Caterina Moroni che coinvolge i bambini dai 7 agli 11 anni nella realizzazione di un laboratorio per capire meglio che mondo erediteranno dagli adulti. Il laboratorio è gratuito e si terrà lunedì 20, mercoledì 22, venerdì 24 settembre dalle ore 15:30 alle 17:30 con ritrovo nel salone comunale Chiappello, in via Cavour 28. L’esperienza, che si svolgerà in gran parte all’aperto, nel Giardino dell’Infinito e nel centro storico, si concluderà con un’esplorazione aperta al pubblico sabato 25 settembre, al mattino. I posti disponibili sono al massimo 15. Le iscrizioni si effettuano al link >https://bit.ly/3kbO5PR
“Il laboratorio sfocerà in un’insolita esplorazione urbana della città – spiega l’artista– I bambini sperimenteranno le loro capacità di adattarsi a un mondo complicato mantenendo viva la creatività e l’immaginazione per un futuro di comunità e relazioni. Infine, sarà l clan dei bambini a guidare un gruppo di adulti in una visita particolare della città, compresa una camminata… nel cielo”.
“Con la Residenza artistica di Bloom&Doom – dicono l’assessore al Volontariato, Ezio Donadio e all’Istruzione, Lucia Rosso, che seguono l’iniziativa per il Comune – prosegue la collaborazione della nostra città con Mirabilia per valorizzare gli spettacoli culturali. Ancora una volta Busca vedrà nascere una performance internazionale: da ottobre, infatti, l’artista lavorerà a Marsiglia portando nella città francese l’esperienza buschese”.
Bloom&doom è un’esperienza per comunicare l’emergenza del collasso climatico e ispirare le persone ad agire adesso per un futuro possibile e più sostenibile. In un terreno di mezzo tra un tour guidato, un party ed una azione di attivismo, Bloom&doom invita il pubblico a partecipare attivamente in un’esperienza immersiva nella città. La tensione è verso un rituale urbano poetico e contagioso che ci sproni dall’immobilità. Un clan errante di giovani guiderà il pubblico in un rituale urbano attraverso la città. Durante il percorso i bambini e ragazzi trasmetteranno al pubblico (gli adulti) le loro conoscenze su come adattarsi, come sopravvivere in un mondo al collasso, come essere autonomi, come sopravvivere, come continuare a sognare. La missione del clan è attraversare la città per raggiungere un posto specifico e speciale (T.A.Z. – Temporary Autonomous Zone) per compiere il loro rituale che, a seconda del contesto specifico, contemplerà piantare degli alberi, reintrodurre lucciole o api. Mano nella mano adulti e bambini attraverseranno la città alla ricerca di un senso per il futuro. I bambini potrebbero trovarsi in difficoltà, anche gli adulti potrebbero trovarsi in difficoltà. Tutti lo siamo. Cos’è il pericolo se il peggior rischio è causato da noi adulti, giorno dopo giorno? Il campo di ricerca di Bloom&doom sono i movimenti ambientalisti contemporanei, le teorie del “rewilding” di George Monbiot e del “deep adaptation” di Jem Bendell, i linguaggi delle rivolte urbane e dei movimenti di azione diretta nonviolenta, la guerrilla art, le pratiche partecipative e tutti i terreni ibridi dei linguaggi espressivi. In ogni luogo Bloom&doom crea un legame con il territorio, ogni volta le persone che prendono parte alla performance creano un evento unico.
Caterina Moroni nasce in Umbria nel 1982. Laureata in lingue e culture europee e specializzata in comunicazione d’impresa. Collabora dalla fondazione con l’associazione Demetra e il Centro di Palmetta, e da molti anni con la Casa Laboratorio di Cenci. Nelle arti performative si è formata e ha lavorato con molte delle principali realtà teatrali contemporanee, tra cui La compagnia del Pino, Chiara Guidi/Societas Raffaello Sanzio, Rodrigo Garcia, Jairo Cuesta, Tapa Sudana, Enrico Frattaroli, Ana Borges, Marco Plini, OThiasos Teatro Natura, Divano Occidentale Orientale e diverse formazioni e compagnie emergenti. Nel 2008 comincia la propria attività creativa. Le performance, gli spettacoli e le installazioni nate a partire da allora sono state presentate presso numerosi festival nazionali e internazionali. Nel 2014 concepisce il progetto partecipativo Duck March che da allora la porta in diversi luoghi d’Italia e del mondo per incontrare e organizzare action groups di donne. Per il triennio 2015-2017 è membro del team internazionale selezionato per il progetto europeo “Arts’R’Public_Euro-Mediterranean Laboratory for Arts in Public Spaces”. Obiettivo del progetto è la creazione e trasmissione delle arti negli spazi pubblici. In questo contesto parteciperà alla realizzazione di specifici interventi artistici all’interno di festival internazionali.
c.s.
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