Ferviva Rottami ha aperto un nuovo stabilimento a Bernezzo
Una struttura abbandonata di circa 30 mila metri quadrati è stata acquistata e rimessa a nuovo dall'azienda borgarinaL'azienda Ferviva Rottami di Borgo San Dalmazzo sabato scorso ha inaugurato, dinnanzi a tante persone ed autorità, una nuova e sostenibile struttura industriale nel Comune di Bernezzo. Una struttura abbandonata di circa 30 mila mq che è stata acquistata e rimessa a nuovo con una attenzione particolare agli aspetti ambientali ed ecologici. Temi importanti questi, che da sempre stanno a cuore a questa azienda. Fondata dal nonno dell'attuale proprietario circa cento anni fa, continuata dai figli ed oggi in capo al nipote, Valerio Pellegrino. Le prime attività riguardavano la vendita dei gelati in estate e l'acquisto e il riciclo di cose dismesse/chincaglierie in inverno. Queste attività venivano praticate nelle zone limitrofe a Borgo San Dalmazzo e nelle diverse vallate attorno alla cittadina.
Nel tempo l'attività principale divenne quella del riciclo e del riuso delle materie acquistate. Oggi questa azienda si occupa prevalentemente del riciclo dei rottami ferrosi e metallici, del recupero dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ed anche del trattamento dei cavi elettrici per la produzione di materie prime e seconde destinate all'industria siderurgica e/o metallurgica. In modo curioso e simpatico questa azienda, nella mente delle persone di una certa età che vivono nelle zone della sua operatività, continua a mantenere il marchio Gelati, un marchio consolidato che in modo originale sopravvive. L'attenzione all'ecologia territoriale per questa realtà è da sempre, come si è accennato poc'anzi, una costante che ha trovato conferma in questo nuovo investimento strutturale che non consuma nuovo suolo ma lo recupera e lo valorizza in modo ecologico. Una struttura che è diventata bella e sostenibile grazie alla piantumazione di centinaia di alberi, al recupero del laghetto con l'idea di ricreare un ambiente naturale votato in prospettiva alla biodiversità. E poi marciapiedi costruiti con materiale plastico di scarto, dove potrebbero danzare le ballerine della Scala di Milano. Infine, in futuro, si pensa di consumare in modo prevalente energia verde autoprodotta - fotovoltaico -, con l'obiettivo di consumare e gestire l'energia elettrica rinnovabile in modo comunitario, con la costituzione di una CER (Comunità Energetica Rinnovabile) che avrà un ruolo chiave nell'ambito della transizione energetica, cioè quel processo basato sull'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, sostenibili a basse missioni di CO2 con l'obiettivo di combattere la crisi climatica.
É pertanto di tutta evidenza che un pilastro fondamentale di questa nuova realtà è la creazione di un modello d'impresa che guarda al futuro, ma che affonda le sue radici in un passato ricco di esperienza e saper fare, proiettando questa struttura verso una dimensione più ampia in cui la sostenibilità, l'attenzione ai collaboratori, l'inserimento di persone svantaggiate, la qualità e l'innovazione diventeranno asset fondamentali. Quindi un futuro sempre più sostenibile - centrico dove la regola delle 4R, cioè: recupero, riutilizzo, riciclo e riuso in modo innovativo, verrà continuamente reinterpretata. Pertanto una realtà che avrà sempre più la volontà di essere all'avanguardia nell'ambito della cosiddetta economia circolare finalizzata ad estendere sempre più il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre al minimo la produzione di rifiuti attraverso il loro recupero e riutilizzo. Tutto questo l'azienda lo vorrà realizzare con il progetto denominato SFERA. Un acronimo che con le 3 lettere finali richiama l'attenzione all'Ecologia, al Riciclo e all'Ambiente, mentre la S richiama il valore della sostenibilità come principio guida aziendale, e poi la F che riguarda il tema della Formazione giocato su due livelli. Uno, quello dei servizi di consulenza, esempio consulti, progetti formativi, assistenza continuativa ecc., ad aziende operanti in vari settori e/o Enti/Istituzioni o singoli privati su temi ambientali e di sicurezza. L'altro livello, invece, in prospettiva sarà la predisposizione di aule attrezzate per formare e sensibilizzare gli studenti del territorio - dalle elementari all'università -, con la creazione di appositi laboratori integrati con l'operatività aziendale per coinvolgerli concretamente nei vari aspetti della sostenibilità ambientale. Sarà possibile anche effettuare visite didattiche per capire come Ferviva gestisce i suoi processi operativi per poi rilassarsi nell'area verde attorno al laghetto. In sintesi l'obiettivo di tutte queste nuove attività sarà quello di rafforzare la cultura ecologica e ambientale, che tra i tanti bisogni del nostro territorio anche questo ha la sua importante rilevanza.
Infine parafrasando una famosa canzone di De Andrè, possiamo dire che dai rifiuti possono nascere risorse interessanti e importanti per fare impresa e come la pensava Adriano Olivetti non solo per fare profitti ma per distribuire ricchezza, cultura e servizi, in buona sostanza per promuovere la crescita e lo sviluppo territoriale per un futuro sempre più sostenibile e possibilmente inclusivo.
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