Fibra ottica, a Cuneo i cavi non potranno più passare sulle facciate dei palazzi del centro storico
La nota diffusa dal Comune: "Dovranno essere posati all'interno dei palazzi e raggiungere l'utenza sfruttando passaggi condominiali"“In questi anni l'amministrazione comunale si è impegnata ad agevolare il più possibile la cablatura della città e la posa di fibra ottica da parte dei due gestori telefonici Tim e Isiline e dal gestore di rete Open Fiber, autorizzando i lavori richiesti e cercando di limitare il più possibile l’impatto sul territorio, in modo da ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Proprio per questo si sono evitati scavi inutili, autorizzando il passaggio delle fibre nelle tubazioni dell'illuminazione pubblica, o invitando i gestori, dove possibile, ad utilizzare i passaggi nelle tubazioni posate a fianco del teleriscaldamento (atte ad ospitare proprio cavi in fibra). In particolare nel centro storico, per tutelare le facciate dei palazzi dall'inserimento di terminali di rete, si sta chiedendo agli operatori, sempre nell’ottica di una stretta collaborazione, che gli stessi vengano portati all'interno dei condomini in locali comuni adatti ad ospitarli”. È quanto riferito dal Comune di Cuneo in un comunicato stampa pubblicato oggi, mercoledì 1° dicembre.
Tenendo conto del regolamento comunale urbanistico, quindi, sui palazzi del centro storico non si potranno più posare, per il cosiddetto "ultimo miglio”, cavi in fibra esterni in facciata, ma dovranno essere posati all'interno dei palazzi e raggiungere l'utenza sfruttando passaggi condominiali, in modo da proteggere la bellezza delle facciate. Di questo argomento l'amministrazione comunale, attraverso il consigliere delegato Silvano Enrici, ha informato gli amministratori di condominio che operano nel centro storico. “Il settore Lavori Pubblici, che si occupa e segue questa tipologia di lavori, è disponibile a fornire collaborazione e chiarimenti agli amministratori e a tutti i cittadini interessati, in previsione del collegamento degli stabili”, conclude la nota.
Redazione
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