Il coraggio in un battito di ciglia: Daniela Gazzano riceve il titolo di ufficiale
La braidese che lotta da vent’anni per i diritti dei disabili è stata insignita dal prefetto insieme ad otto personalità della Granda, tra cui Livio TranchidaÈ una storia di coraggio, quella di Daniela Gazzano, che commuove perfino l’oratrice incaricata dalla Prefettura di leggere le benemerenze dei nuovi ufficiali, commendatori e cavalieri nominati dal presidente della Repubblica.
C’è anche lei in sala San Giovanni a Cuneo, insieme al marito Luigi e ai figli Leonardo e Camilla che l’hanno accompagnata in ogni passo, anzi in ogni battito di ciglia, in questi ultimi vent’anni. Da quando la braidese di origini liguri, all’epoca insegnante e neomamma per la seconda volta, fu colpita da un’emorragia cerebrale post-partum che la lasciò in stato vegetativo. Ci vollero sei mesi prima che ci si rendesse conto che dietro alla corazza di un corpo immobile c’era una mente ancora vigile: la chiamano sindrome del chiavistello, in inglese locked-in syndrome, una condizione medica rarissima e spaventosa.
Oggi Daniela riesce ad esprimersi con gli occhi: in questo modo è riuscita a scrivere nel 2018 un libro di favole intitolato Le storie magiche della radura incantata e dedicato ai suoi figli. Parte dei proventi sono devoluti alla costruzione di una struttura in grado di accogliere persone con esiti da coma e loro familiari. L’associazione Amici di Daniela, fin dal 2007, si occupa di migliorare la qualità della vita di chi è colpito da questa grave patologia ed è riuscita nel tempo a costruire una casa vacanze al mare, a Laigueglia, per accogliere i disabili gravissimi che non possono accedere ad hotel, pensioni e appartamenti.
Al momento si sta lavorando alla seconda casa vacanze e alla costruzione di tre appartamenti nella faggeta di Calizzano, sempre nell’ottica di offrire relax e benessere ai disabili: l’apertura è prevista per il 2027. La “mamma che parla con gli occhi”, come è stata soprannominata, è anche cofondatrice della federazione europea sulla locked-in syndrome che organizza convegni medici sulle cure del futuro, come le applicazioni dell’intelligenza artificiale nella robotica e nella riabilitazione. La sua associazione ha collaborato con la Regione Piemonte alla stesura della legge del 2023, unica in Italia, grazie alla quale i piemontesi possono usufruire di assistenza fuori regione quando si spostano per motivi personali e clinici. Dal 2024 è tra le associazioni sulla disabilità che stanno lavorando a un osservatorio per la stesura della legge nazionale sui caregivers.
Daniela Gazzano, da questa sera ufficiale della Repubblica, incarna insieme agli otto altri insigniti delle onorificenze lo spirito di una provincia che, ricorda il prefetto Mariano Savastano, “è terra di lavoro, di impegno e di forte coesione sociale: le storie di ciascuno degli insigniti riflettono l’anima operosa e solidale di questo territorio”. Prima di lei erano saliti sul palco i nuovi commendatori Livio Tranchida e Tommaso Gioffreda, l’ufficiale dottor Luigi Fenoglio, i cavalieri Daniele Riva, Marcello Cerasoli, Aldo Manca, Antonio Podda e Dario Valter Rattalino.
Da parte di Tranchida, il commissario del Santa Croce e Carle prossimo all’addio dopo due anni da direttore generale, un discorso che è un commiato dalla Granda: “Il pensiero va al settore in cui oggi lavoro, la salute: la fragilità è uno stato dell’essere, non necessariamente collegato alla malattia. Nella mia esperienza di lavoro ho conosciuto donne e uomini che quotidianamente accolgono questa fragilità”.
Un riconoscimento speciale, la medaglia d’oro alla memoria, va alla famiglia del deportato Remo Maurino, rinchiuso nei lager per tre anni. Il nipote dedica la medaglia di quel nonno che non ha mai conosciuto anche alla nonna, che rimase sola a crescere i figli: “Non sappiamo cosa abbia passato il nonno, non ne ha mai voluto parlare: di ritorno disse soltanto ‘Rosina, per favore, non farmi più le rape perché ne ho già mangiate troppe’”.
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