Il Parco del Beigua - Un altipiano dove la natura è protagonista
Montagna
Il Parco del Monte Beigua è il punto d’incontro tra il ponente e il levante della Liguria, ubicato alle spalle di Genova e Savona verso il dolce versante padano dell’Appennino Ligure. L’escursionista che si vuole allontanare dagli affollati centri della costa può trovare in questo altipiano un ambiente salubre e a contatto con la natura grazie all’opera di tutela e valorizzazione da parte degli enti locali.
È la più ampia superficie protetta della Liguria. Per ben 18 km questo altipiano si estende oltre i mille metri di quota e presenta un ambiente molto vario quanto bello: rigogliosi boschi di castagni e faggi alternati ad ampie e verdi radure che traggono beneficio dai venti marini che si incontrano con le fredde correnti del nord rilasciando la giusta umidità.
Grazie alla posizione geografica e alla conformazione orografica del territorio, il suo crinale è interessato ad un notevole flusso migratorio di molte specie di uccelli, una caratteristica che gli ha conferito l’ambito riconoscimento di Zona Protetta Speciale (Z.P.S.) previsto per quelle zone di maggior importanza nella conservazione della fauna.
Percorriamo la strada N. 542 che ci conduce da Varazze ad Alpicella; giunti al borgo parcheggiamo in piazza IV novembre (405 m) nei pressi della trattoria “Ai Cacciatori”. Zaini a spalla iniziamo la nostra escursione. Poche decine di metri sulle strada asfaltata in direzione del Beigua, poi svoltiamo a destra per un sentiero contrassegnato con un triangolo rosso vuoto. A quota 650 metri arriviamo presso un grosso masso piatto di colore verdastro detto “Bara del Vampiro”. Proseguiamo per il sentiero un po’ meno ripido e raggiungiamo una sella prativa a circa 780 m di quota, con bella vista sul mare, Savona, l’isolotto di Bergeggi e Gallinara. Tra pini e cembri raggiungiamo la strada asfaltata che collega Alpicella al Beigua (1.170 m) la risaliamo per un breve tratto e a sinistra ci dirigiamo verso un’area attrezzata da pic-nic del Pian di Stella. Attraversiamo questo lungo pianoro e poi su una stradina raggiungiamo un colle dove sono posizionate molte insegne. Qui convergono molti sentieri; il principale è “l’Alta Via dei Monti Liguri” contrassegnata AV, e rappresenta l’asse portante degli itinerari liguri. Si sviluppa per 440 km sul crinale da Ventimiglia fino alla confluenza del fiume Magra e Vara nei pressi di La Spezia ed è parte integrante del “progetto escursionistico” denominato Sentiero Italia che collega il Piemonte con la Toscana. Vi è inoltre il “Sentiero Napoleonico” e altri ancora. Proseguiamo verso sinistra e a breve raggiungiamo un piccolo santuario dedicato a Maria Regina della Pace che fa parte della diocesi di Acqui, appena sopra, nel punto più alto del Parco, la grande croce (1.287 m). Ritorniamo quindi sui nostri passi e proseguiamo per il sentiero AV fino al piazzale del ristorante dell’albergo Monte Beigua, dove vi sono anche dei tavoli per pranzare.
Questa zona ospita una giungla di tralicci e antenne tv e telefonia di tutti i tipi; camminiamo per un chilometro e mezzo su strada asfaltata sino al rifugio albergo Pra Riondo. Imbocchiamo il sentiero contrassegnato con due righe rosse, poi su sterrata il Sentiero Natura di Alpicella e la “Strada Megalitica” (è una breve mulattiera affiancata da bellissimi e maestosi faggi, costruita con possenti lastroni di pietra posati verticalmente ai bordi e lastre posate orizzontalmente sul fondo e gli spazi vuoti riempiti di pietre più piccole usando la cosiddetta “tecnica trillica”. Il percorso della strada Megalitica termina in corrispondenza di un cerchio di pietre in cui al centro si trova un masso orientato verso il Monte Greppio. Il percorso è caratterizzato da molte peculiarità che fanno pensare ad una cultura Celtica, che presuppongono un uso del tracciato per scopi religiosi. Oltrepassiamo ancora la borgata Ceresa e in breve arriviamo a Alpicella.
E’ una bellissima zona, da evitare nei periodi invernali e di inizio primavera in quanto è possibile trovare la neve verso la cima.
Si tratta di un percorso per escursionisti allenati avendo circa 1000 m di dislivello per 3/3,30 ore di salita ed uno sviluppo di circa 20 km.
Le notizie storiche, geografiche e culturali sono state ricavate da documentazioni, dépliant e cartelloni informativi del Parco.
È la più ampia superficie protetta della Liguria. Per ben 18 km questo altipiano si estende oltre i mille metri di quota e presenta un ambiente molto vario quanto bello: rigogliosi boschi di castagni e faggi alternati ad ampie e verdi radure che traggono beneficio dai venti marini che si incontrano con le fredde correnti del nord rilasciando la giusta umidità.
Grazie alla posizione geografica e alla conformazione orografica del territorio, il suo crinale è interessato ad un notevole flusso migratorio di molte specie di uccelli, una caratteristica che gli ha conferito l’ambito riconoscimento di Zona Protetta Speciale (Z.P.S.) previsto per quelle zone di maggior importanza nella conservazione della fauna.
Percorriamo la strada N. 542 che ci conduce da Varazze ad Alpicella; giunti al borgo parcheggiamo in piazza IV novembre (405 m) nei pressi della trattoria “Ai Cacciatori”. Zaini a spalla iniziamo la nostra escursione. Poche decine di metri sulle strada asfaltata in direzione del Beigua, poi svoltiamo a destra per un sentiero contrassegnato con un triangolo rosso vuoto. A quota 650 metri arriviamo presso un grosso masso piatto di colore verdastro detto “Bara del Vampiro”. Proseguiamo per il sentiero un po’ meno ripido e raggiungiamo una sella prativa a circa 780 m di quota, con bella vista sul mare, Savona, l’isolotto di Bergeggi e Gallinara. Tra pini e cembri raggiungiamo la strada asfaltata che collega Alpicella al Beigua (1.170 m) la risaliamo per un breve tratto e a sinistra ci dirigiamo verso un’area attrezzata da pic-nic del Pian di Stella. Attraversiamo questo lungo pianoro e poi su una stradina raggiungiamo un colle dove sono posizionate molte insegne. Qui convergono molti sentieri; il principale è “l’Alta Via dei Monti Liguri” contrassegnata AV, e rappresenta l’asse portante degli itinerari liguri. Si sviluppa per 440 km sul crinale da Ventimiglia fino alla confluenza del fiume Magra e Vara nei pressi di La Spezia ed è parte integrante del “progetto escursionistico” denominato Sentiero Italia che collega il Piemonte con la Toscana. Vi è inoltre il “Sentiero Napoleonico” e altri ancora. Proseguiamo verso sinistra e a breve raggiungiamo un piccolo santuario dedicato a Maria Regina della Pace che fa parte della diocesi di Acqui, appena sopra, nel punto più alto del Parco, la grande croce (1.287 m). Ritorniamo quindi sui nostri passi e proseguiamo per il sentiero AV fino al piazzale del ristorante dell’albergo Monte Beigua, dove vi sono anche dei tavoli per pranzare.
Questa zona ospita una giungla di tralicci e antenne tv e telefonia di tutti i tipi; camminiamo per un chilometro e mezzo su strada asfaltata sino al rifugio albergo Pra Riondo. Imbocchiamo il sentiero contrassegnato con due righe rosse, poi su sterrata il Sentiero Natura di Alpicella e la “Strada Megalitica” (è una breve mulattiera affiancata da bellissimi e maestosi faggi, costruita con possenti lastroni di pietra posati verticalmente ai bordi e lastre posate orizzontalmente sul fondo e gli spazi vuoti riempiti di pietre più piccole usando la cosiddetta “tecnica trillica”. Il percorso della strada Megalitica termina in corrispondenza di un cerchio di pietre in cui al centro si trova un masso orientato verso il Monte Greppio. Il percorso è caratterizzato da molte peculiarità che fanno pensare ad una cultura Celtica, che presuppongono un uso del tracciato per scopi religiosi. Oltrepassiamo ancora la borgata Ceresa e in breve arriviamo a Alpicella.
E’ una bellissima zona, da evitare nei periodi invernali e di inizio primavera in quanto è possibile trovare la neve verso la cima.
Si tratta di un percorso per escursionisti allenati avendo circa 1000 m di dislivello per 3/3,30 ore di salita ed uno sviluppo di circa 20 km.
Le notizie storiche, geografiche e culturali sono state ricavate da documentazioni, dépliant e cartelloni informativi del Parco.
Luciano Giordano
CUNEO