L'acqua che c'è (o non c'è più): le Alpi Marittime all'evento del Cai a Milano
L'appuntamento nell'ambito del progetto di scienza partecipata che si concentra sul monitoraggio di sorgenti e corsi d'acqua presenti in quota su tutto il territorio italianoSabato 13 dicembre le Aree Protette Alpi Marittime, rappresentate da Matteo Gatti, uno dei ragazzi del Servizio Civile Universale Ambientale in servizio presso l'Ente, ha partecipato all'evento "Acqua Sorgente" organizzato dal Club Alpino Italiano (CAI) a Milano nell'ambito dell'omonimo progetto di citizen science (scienza partecipata) che si concentra sul monitoraggio di sorgenti e corsi d'acqua presenti in quota su tutto il territorio italiano.
Dopo una tavola rotonda che ha visto gli interventi dell'Università di Torino, dell'associazione Citizen Science Italia, de La Fabbrica del Mondo e di altri partner, il convegno ha rappresentato l'occasione, per tutte le sezioni del CAI italiane, di raccontare come e in quali sorgenti sono stati eseguiti i monitoraggi e presentare i dati ottenuti, ma anche di evidenziare interventi utili, quali il recupero di sorgenti storiche abbandonate.
Vista la presenza di numerose sorgenti localizzate nei due Parchi, Marguareis e Marittime, nel corso dell'anno, APAM ha collaborato a questa iniziativa, grazie anche al sostegno della sezione CAI di Mondovì.
Come (e dove) è stato eseguito il monitoraggio nelle Alpi Marittime?
Le sorgenti monitorate sono state scelte all'interno del Parco del Marguareis (Valle Pesio), in particolare Gias Madonna, Pis del Pesio, Vallone Cravina e tutte le sorgenti nel tratto che dalla Certosa di Pesio porta al Pian delle Gorre.
"L'approccio utilizzato - spiegano Matteo, Marta e Benedetta del Servizio Civile - prevede l'avvicinamento alla sorgente, seguito da una serie di fotografie in modo da evidenziare il contesto naturale in cui è inserita; attraverso l'apposita App 'Acquasorgente', si procede alla raccolta dei dati riguardanti la portata e il tempo necessario al flusso d'acqua per riempire un recipiente da 1 litro. Si procede poi a prelevare un campione di acqua sul quale vengono effettuate le misurazioni di alcuni valori: salinità, conducibilità, temperatura".
I civilisti, inoltre, dopo aver ricevuto la formazione necessaria per questa tipologia di monitoraggio tramite webinar organizzati dal progetto stesso, hanno trasmesso le competenze acquisite a ragazze e ragazzi provenienti da svariati stati europei che quest'estate, attraverso l'Associazione Flow APS, hanno partecipato al programma Erasmus+ e hanno visitato il Parco del Margureis, pernottando al Rifugio Garelli.
Inoltre, insieme al gruppo di volontari della locale sezione del CAI di Mondovì che si impegna in un progetto di "Montagnaterapia" promosso dall'ASL CN1, sono stati portati avanti due "Spring Blitz": monitoraggi intensivi delle sorgenti svolti in contemporanea a livello nazionale in occasione della giornata mondiale dell'acqua.
"Il monitoraggio delle sorgenti d'acqua alpine al giorno d'oggi riveste un'importanza fondamentale - affermano i tre ragazzi - oltre a permettere la raccolta di dati scientifici utili allo studio del complesso sistema idrico, il progetto si pone come ulteriore obiettivo un aumento di consapevolezza e sensibilità in chi frequenta le nostre montagne su temi come la carenza idrica, sempre più centrali negli anni a venire".
CHIUSA DI PESIO Alpi Marittime

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