La Regione approfondisce l'attività del Centro Regionale di Castanicoltura
“Colloca il Piemonte all’avanguardia non solo in Italia, ma nel mondo, nell’ambito degli studi scientifici sul castagno” dice il consigliere Claudio SacchettoSi è svolta nella giornata di mercoledì 21 maggio presso la Sala Viglione del Consiglio Regionale la seduta di Terza Commissione dedicata all’audizione dei rappresentanti del Centro Regionale di Castanicoltura.
Il Centro è stato immaginato all’inizio degli anni 2000 e formalizzato con l’articolo 24 della Legge Regionale 4/2009, conduce e promuove attività di ricerca di base ed applicata sul castagno. Le attività sono oggi riconosciute a livello nazionale (dal 2019 è centro riconosciuto dal Mipaf e dal 2020 Centro Nazionale conservazione patrimonio castanicolo) ed internazionale. Inoltre nel Centro è presente la più grande collezione di tipologie di castagne del mondo.
“Ho ritenuto utile portare all’attenzione dei Commissari l’attività del Centro che colloca il Piemonte all’avanguardia non solo in Italia, ma nel mondo, nell’ambito degli studi scientifici sul castagno. Il Centro rappresenta oggi, insieme al vivaio Gambarello, un esempio di corretta programmazione operata dalla Regione Piemonte” spiega il presidente della Commissione Claudio Sacchetto.
Grazie al lavoro degli scienziati ivi impegnati, il Centro ha portato anche ad innovazioni come il processo produttivo per vivai con clonazione messo a punto dalla responsabile del Centro professoressa Gabriella Mellano. Notevoli i risultati di ricerca sull’economia circolare con la realizzazione di pannelli per edilizia realizzati con ricci di castagna detannizzati (brevettato) ed altri residui colturali utilizzati anche come pacciamanti o substrati di coltura o il progetto micorrize. Nel 2027 il Piemonte ospiterà l’ottavo Convegno internazionale di castanicoltura che si tiene ogni quattro anni, che si svolgerà tra Torino e Cuneo.
“La seduta ha anche avuto lo scopo di raccogliere le prospettive e le idee dei responsabili sul futuro che potrebbe avere la castanicoltura in Piemonte con la necessità condivisa di un salto di qualità rispetto alla gestione della coltura in termini più vicini ad una frutticoltura moderna ed agli strumenti che il Consiglio Regionale ha nelle proprie mani per sostenere il Centro nelle sue attività. Grazie ai professori Mellano e Beccaro per la loro presenza, il Convegno internazionale del 2027 che certifica la statura mondiale del Centro e sottolinea l’importanza di questo strumento per la Regione Piemonte”, conclude Sacchetto.
c.s.

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