"Latitante" da cinque anni, lo stambecco Betta avvistato vicino all'Argentera
L'esemplare era stato censito nell'ambito di un progetto Alcotra. Il Parco: "Con lei un capretto, simbolo di una riproduzione avvenuta con successo, elemento positivo per la conservazione della specie"Sui pendii più ripidi e sui versanti più scoscesi delle Marittime, è là che si trovano gli stambecchi (Capra ibex). Ed è proprio là, vicino alla cima più alta delle Marittime, l'Argentera, che è stata avvistata “Betta”, dopo ben cinque anni di “latitanza”. A darne notizia è il Parco Alpi Marittime. L'esemplare, una femmina di stambecco nata nel 2013, nel 2018 era stato catturato, nei pressi del rifugio Remondino, nell'ambito di "LEMED-IBEX", progetto ALCOTRA (2017-2020) che si poneva l'obiettivo di condurre sulle Alpi Occidentali, a livello transfrontaliero, un'indagine sulle popolazioni di stambecco e di monitorarne lo stato di salute per assicurare una migliore conservazione della specie.
Con la cattura, a Betta - così gli alunni di Valdieri, coinvolti nel progetto ALCOTRA, avevano soprannominato la giovane esemplare - erano stati applicati collari visuali e marche auricolari, strumenti fondamentali per il riconoscimento degli individui. Avvistata sporadicamente dopo quell'occasione, di lei non si avevano più notizie dal 2020. Cosa poteva esserle successo per sparire per questi cinque anni? Poteva essere morta, per predazioni o altre cause naturali, oppure poteva essersi spostata, tra il versante italiano e quello francese, in zone poco frequentate dall'essere umano.
"Non sapremo mai come ha vissuto questi cinque anni, ma il suo avvistamento è importante, soprattutto perchè non era sola. Con lei un capretto, presumibilmente nato a inizio estate, simbolo di una riproduzione avvenuta con successo, un elemento ovviamente positivo per la conservazione della specie”, spiegano dal Parco.
Una storia a lieto fine e una segnalazione fondamentale per chi si occupa di monitorare e proteggere la fauna alpina. Come quella di Betta, tante sono le storie, ancora segrete e in attesa di essere svelate, delle decine di animali marcati (non solo stambecchi) che vivono nelle Aree Protette Alpi Marittime. Animali che, in ambiente alpino, sono difficili da seguire per la morfologia accidentata e per l'ambiente non sempre semplice; inoltre, gli spostamenti di questi animali, che non sono dotati di collare GPS, sono seguiti solo attraverso le osservazioni dirette, per cui è fondamentale ricevere le segnalazioni da chiunque frequenti la montagna.
Ancora dal Parco Alpi Marittime: “L’appello che quindi rivolgiamo agli escursionisti è di fotografare e segnalarci gli animali marcati, contribuendo così alla gestione e alla tutela di questi grandi ungulati alpini. E chissà mai, condividendo così belle storie degli straordinari abitanti selvatici del nostro Parco”.
Cosa fare in caso di avvistamento? QUI tutte le indicazioni.

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