Oltre vent'anni di rifiuti trasformati in combustibile: l'esempio della Buzzi di Robilante
Un filiera virtuosa illustrata oggi da Acsr in un incontro organizzato presso lo stabilimentoUna filiera virtuosa per il territorio, lâambiente e la societĂ . Ă quella illustrata nel pomeriggio di venerdĂŹ 14 marzo a Robilante dallâACSR e da Buzzi Unicem davanti a una platea attenta di sindaci e autoritĂ del territorio. Nel corso dellâincontro, infatti, sono stati messi in luce tutti i vantaggi ambientali ed economici ottenuti in oltre due decenni di utilizzo del CSS (Combustibile Solido Secondario) derivato dalla frazione secca leggera dei rifiuti solidi urbani prodotta negli impianti provinciali delle societĂ di gestione (ACSR per il Cuneese, A2A Ambiente per lâarea saluzzese, saviglianese e fossanese, SMA per il Monregalese e STR per la zona albese e braidese) e impiegato ai fini energetici in co-combustione presso la cementeria di Robilante. Lâevento, aperto da Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo, ha visto gli interventi del sindaco di Robilante, Enrica Giraudo, del sindaco di Cuneo, Patrizia Manassero, del presidente e del direttore di ACSR, Giancarlo Isaia e Cristiana Giraudo, del direttore di stabilimento Buzzi Unicem di Robilante, Marco Duranda e del direttore Arpa Cuneo, Enrico Brizio, che ha illustrato tutta la valenza ambientale del progetto CSS. Hanno partecipato al dibattito anche il presidente dellâAutoritĂ Rifiuti Piemonte, Paolo Foietta, e il direttore Legambiente Piemonte e Valle DâAosta, Sergio Capelli.
âLa produzione e lâutilizzo del Combustibile Solido Secondario (CSS) presso lo stabilimento Buzzi Unicem di Robilante prende avvio nel 2003 sulla base di unâiniziativa pionieristica, unica in Italia e prima economicamente autosufficiente in Europa, per integrare la gestione dei rifiuti urbani con il sistema energetico del cementificio â spiega Giancarlo Isaia, presidente dellâAzienda Cuneese per lo Smaltimento Rifiuti â. Questo modello innovativo di valorizzazione di uno scarto ha consentito in tutti questi anni di recuperare la frazione secca dei rifiuti urbani, trasformandola in un combustibile alternativo in grado di sostituire parzialmente i combustibili fossili tradizionali usati per produrre il cemento. Ancora oggi la nostra provincia possiede lâunico sistema integrato con produzione di CSS da rifiuto urbani in ambito nazionaleâ.
âLâintegrazione del CSS nel processo produttivo del cemento ha rappresentato per la nostra azienda un significativo passo avanti nella sostenibilitĂ ambientale, permettendoci di ridurre le emissioni di COâ, NOx e SOx e di metalli pesanti grazie alla minore combustione di carbone fossile â aggiunge Marco Duranda, direttore dello stabilimento Buzzi Unicem di Robilante â. Nel 2024, inoltre, abbiamo completato un nuovo impianto per il CSS dotato di un sistema di trasporto VecobeltÂŽ per migliorare lâefficienza e incrementare il consumo di Combustibile Solido Secondario e per i prossimi anni abbiamo in programma ulteriori investimenti volti ad ottimizzare ancora di piĂš il processo produttivo e a ridurre le emissioni dirette e indirette di COââ.
Il progetto del CSS origina da una sinergia tra enti pubblici e privati, tra cui la Provincia di Cuneo, ACSR, Pirelli Ambiente e Buzzi Unicem, con il supporto scientifico dellâUniversitĂ Milano-Bicocca per la valutazione del ciclo di vita (LCA). Questo combustibile alternativo deriva dal trattamento della frazione secca dei rifiuti solidi urbani presso gli impianti di ACSR di Roccavione, A2A di Villafalletto e STR di Sommariva Bosco, dove la stessa viene separata e raffinata per ottenere un combustibile con un potere calorifico controllato, che viene poi trasportato al cementificio di Robilante. La sola frazione secca da rifiuto urbano, data lâeterogeneitĂ , non può garantire un potere calorifico elevato e costante e per questo motivo, il processo degli impianti di produzione valorizza il rifiuto con lâaddizione di plastiche non clorurate ad elevato potere calorifico.
Lâimpiego del CSS, quindi, permette di ottimizzare lâuso delle risorse e di contribuire allâeconomia circolare, evitando lâoccupazione delle discariche e la realizzazione di nuovi camini, termovalorizzatori, dai quali sarebbero generate ulteriori emissioni. A tale riguardo, infine, il progetto prevede un rigido protocollo, approvato da Arpa e Provincia, di controllo sulla qualitĂ del CSS e sulle emissioni, con analisi periodiche che garantiscono il rispetto degli stringenti limiti delle autorizzazioni ambientali.
c.s.

ACSR
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