Roi – Mostiola
Montagna
Tra le innumerevoli escursioni fattibili nella bassa Val Maira ne scelgo una anche se il periodo più adatto per effettuarla sarebbe la primavera e l’autunno ma anche d’inverno rappresenta una bella gita, con o senza neve. Una camminata tranquilla con poco dislivello, su sterrata e ottimo sentiero che si snoda poco oltre i mille metri di quota.
Si parte da Sant’Anna di Roccabruna (1252 m.), dopo aver parcheggiato oltrepassata la chiesa. Ci incamminiamo a piedi verso il fondo del piazzale dove si trova un bivio: sulla destra per il Colle della Ciabra, noi imbocchiamo la via per San Damiano Macra. Oltrepassate le case la strada diventa sterrata, seguendo sempre le insegna per San Damiano e Borgata Roi e le tacche gialle del Percorso Occitano. Dopo circa un’ora di cammino in direzione sud-ovest arriviamo in una bella radura dove sorge la Cappella della borgata Roi ( I a Roi in occitano oppure Lhi Arolhs)( 1212 m. ore 1 ), con un bel ingresso a portico a tre arcate, decorata con un bell’affresco che raffigura quattro Santi: San Costanzo (martire tebeo), San Grato (difensore delle tempeste), San Bernardo, e San Chiaffredo (Patrono della diocesi). Questa cappella, staccata dall’abitato, è dedicata a San Chiaffredo, il Santo ritenuto nella tradizione locale un soldato della leggendaria Legione Tebea che fu martirizzato in queste montagne e in seguito trasferito nel Duomo di Saluzzo dove diventò il Patrono della Città e il protettore degli alpinisti del Monviso; si festeggia la prima settimana di settembre. Tra la cappella e l’abitato sorge sulla destra un pilone votivo, il campanile si trova al centro della borgata addossato dalle case e distaccato dalla chiesa, si narra che; fu costruito in questa posizione per proteggere la nuova campana, mentre quella vecchia sul tetto della chiesa fu trafugata da alcuni seguaci della fede calvinista provenienti dal vicino vallone di Frassino (Val Varaita).
Dopo una breve sosta riprendiamo il nostro cammino lasciando alle spalle la borgata di Roi, lasciamo la strada per San Damiano e sulla destra seguiamo le indicazioni per Pagliero – Mostiola “Percorso Occitano”. Il sentiero è in ottime condizioni con muretti a secco e lose sui bordi; dopo una breve salita inizia la discesa e con una lungo percorso a mezzacosta quasi pianeggiante arriviamo ad una bella radura e poi alla borgata Mostiola (1185 m. ore 1,40). E’ costituita da poche case raggruppate in due blocchi, uno sottano, più antico e l’altro superiore, più recente; alcuni balconi hanno davanzali in ferro battuto. Al centro della borgata si può ammirare un pilone votivo, mentre all’ingresso dell’abitato si trova un antico forno; è stata aggiunta una torre campanaria costruita con pali di legno. Il toponimo di Mostiola potrebbe derivare dalla voce occitana Mostela (donnola) indicando un territorio isolato e selvaggio.
La nostra camminata finisce qui ma per chi lo desidera si può ancora proseguire verso Pagliero passando per la borgata Molinari di Pagliero (972 m. ore 2,20), scendendo poi fino alla via asfaltata che dopo un chilometro in salita permette di raggiungere la frazione di Pagliero (1023 m. ore 2,40).
Il dislivello è di poco più di 200 metri in discesa fino a Mostiola , ore 1,40 e viceversa per il ritorno, se proseguiamo fino a Pagliero il dislivello in discesa è di 350 metri e 150 in salita (ore 2,40) e viceversa al ritorno.
Una camminata distensiva tra cultura e paesaggio ogni tanto ci vuole.
Luciano Giordano CUNEO
Si parte da Sant’Anna di Roccabruna (1252 m.), dopo aver parcheggiato oltrepassata la chiesa. Ci incamminiamo a piedi verso il fondo del piazzale dove si trova un bivio: sulla destra per il Colle della Ciabra, noi imbocchiamo la via per San Damiano Macra. Oltrepassate le case la strada diventa sterrata, seguendo sempre le insegna per San Damiano e Borgata Roi e le tacche gialle del Percorso Occitano. Dopo circa un’ora di cammino in direzione sud-ovest arriviamo in una bella radura dove sorge la Cappella della borgata Roi ( I a Roi in occitano oppure Lhi Arolhs)( 1212 m. ore 1 ), con un bel ingresso a portico a tre arcate, decorata con un bell’affresco che raffigura quattro Santi: San Costanzo (martire tebeo), San Grato (difensore delle tempeste), San Bernardo, e San Chiaffredo (Patrono della diocesi). Questa cappella, staccata dall’abitato, è dedicata a San Chiaffredo, il Santo ritenuto nella tradizione locale un soldato della leggendaria Legione Tebea che fu martirizzato in queste montagne e in seguito trasferito nel Duomo di Saluzzo dove diventò il Patrono della Città e il protettore degli alpinisti del Monviso; si festeggia la prima settimana di settembre. Tra la cappella e l’abitato sorge sulla destra un pilone votivo, il campanile si trova al centro della borgata addossato dalle case e distaccato dalla chiesa, si narra che; fu costruito in questa posizione per proteggere la nuova campana, mentre quella vecchia sul tetto della chiesa fu trafugata da alcuni seguaci della fede calvinista provenienti dal vicino vallone di Frassino (Val Varaita).
Dopo una breve sosta riprendiamo il nostro cammino lasciando alle spalle la borgata di Roi, lasciamo la strada per San Damiano e sulla destra seguiamo le indicazioni per Pagliero – Mostiola “Percorso Occitano”. Il sentiero è in ottime condizioni con muretti a secco e lose sui bordi; dopo una breve salita inizia la discesa e con una lungo percorso a mezzacosta quasi pianeggiante arriviamo ad una bella radura e poi alla borgata Mostiola (1185 m. ore 1,40). E’ costituita da poche case raggruppate in due blocchi, uno sottano, più antico e l’altro superiore, più recente; alcuni balconi hanno davanzali in ferro battuto. Al centro della borgata si può ammirare un pilone votivo, mentre all’ingresso dell’abitato si trova un antico forno; è stata aggiunta una torre campanaria costruita con pali di legno. Il toponimo di Mostiola potrebbe derivare dalla voce occitana Mostela (donnola) indicando un territorio isolato e selvaggio.
La nostra camminata finisce qui ma per chi lo desidera si può ancora proseguire verso Pagliero passando per la borgata Molinari di Pagliero (972 m. ore 2,20), scendendo poi fino alla via asfaltata che dopo un chilometro in salita permette di raggiungere la frazione di Pagliero (1023 m. ore 2,40).
Il dislivello è di poco più di 200 metri in discesa fino a Mostiola , ore 1,40 e viceversa per il ritorno, se proseguiamo fino a Pagliero il dislivello in discesa è di 350 metri e 150 in salita (ore 2,40) e viceversa al ritorno.
Una camminata distensiva tra cultura e paesaggio ogni tanto ci vuole.
Luciano Giordano CUNEO