Stop ai fondi del Piano Transizione: "I progetti presentati nei tempi non vengano penalizzati"
Il presidente di Confindustria Cuneo Mariano Costamagna: "Serve un quadro di regole certo per sostenere la competitività del comparto produttivo"Confindustria Cuneo esprime forte preoccupazione per l’esaurimento delle risorse destinate al Piano Transizione 5.0, ufficialmente comunicato dal Mimit, e per la conseguente sospensione della copertura finanziaria dei progetti, mentre la piattaforma di prenotazione rimane formalmente aperta. Lo stanziamento iniziale previsto nel Pnrr per la misura ammontava a 6,3 miliardi di euro; a fronte del limitato utilizzo nella fase di avvio, attraverso la rimodulazione del Pnrr è stato successivamente ridotto a 2,5 miliardi per finanziare altri interventi. Anche questa dotazione è ora esaurita. Soltanto nel caso in cui si riusciranno a reperire nuove risorse sarà possibile prendere in considerazione – in base all’ordine cronologico di invio – le domande pervenute sino al 31 dicembre 2025.
"Nel nostro territorio numerose imprese hanno investito tempo e risorse per costruire piani di intervento coerenti con gli obiettivi del Piano Transizione 5.0: digitalizzazione dei processi, efficientamento energetico, riduzione delle emissioni – commenta il presidente Mariano Costamagna –. Oggi queste aziende si ritrovano improvvisamente in una sorta di “lista di attesa”, priva al momento di copertura, con il rischio di dover rallentare o ripensare interventi strategici per la loro competitività. È fondamentale che i progetti presentati nei tempi e secondo le modalità previste non vengano penalizzati da un repentino esaurimento dei fondi: occorre che il Governo individui con urgenza una soluzione che metta in sicurezza gli investimenti programmati e ristabilisca un quadro di regole certo, condizione indispensabile per sostenere la competitività delle nostre imprese e la crescita del territorio".
Tale stop prematuro rischia da un lato di lasciare fuori le imprese che hanno già effettuato gli investimenti nel 2025 ma non hanno ancora presentato l’istanza preventiva prevista dalla procedura; dall’altro, la chiusura anticipata del 5.0 ha determinato un immediato “effetto spinta” sulle prenotazioni relative al Piano Transizione 4.0, che stanno rapidamente saturando anche il plafond stanziato per quella misura, riducendo quasi a zero i margini residui per nuovi progetti. È necessario che i progetti di investimento pianificati dalle imprese vengano tutelati attraverso strumenti chiari e tempestivi, evitando che si incrini il rapporto di fiducia tra le imprese e le Istituzioni e, più in generale, la credibilità delle politiche industriali. In questa prospettiva risulta prioritario che i progetti presentati a partire dal 7 novembre e fino a fine anno collocati in “lista di attesa” vengano riconosciuti e considerati eleggibili alla copertura delle nuove risorse che il Governo si è impegnato a reperire, evitando che chi ha rispettato le scadenze e le regole del Piano venga penalizzato da un mero problema di tempistica nell’esaurimento dei fondi.
Fondi di cui il tessuto industriale cuneese ha dimostrato negli ultimi anni di saper fare buon uso, come strumenti per accelerare la trasformazione tecnologica e sostenibile dei propri stabilimenti, migliorare l’efficienza dei processi, ridurre i consumi energetici e rendersi più competitivo sui mercati internazionali.
CUNEO cuneo

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