Tempo di funghi: tutte le regole per la raccolta
In Piemonte serve un titolo, rilasciato dalla Regione, da esibire su richiesta agli agenti di vigilanzaQuest'anno l'equinozio avrà luogo lunedì 22 settembre e segnerà ufficialmente la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. Arriva quindi, per chi ama la natura, il periodo del foliage, del bramito dei cervi e, si entra in quella che è considerata la stagione dei funghi.
Se ami "andare per funghi" devi però ricordarti alcune cose importanti. In primo luogo, i funghi non sono solamente un ottimo condimento per il tuo risotto o per i "tajarin", ma fanno parte dell'ambiente naturale e svolgono funzioni essenziali per l'ecosistema bosco.
Fungo e albero, ad esempio, si scambiano sostanze: il primo fornisce alla pianta azoto e minerali e il secondo ricambia con gli zuccheri prodotti grazie alla fotosintesi. Ma non solo! Devi sapere che, in realtà, il vero fungo non è quello che raccogli ma si trova nel suolo. Infatti quello che chiamiamo porcino, ovulo o finferlo non è un fungo vero e proprio, ma è il corpo fruttifero (o "carpoforo"). In pratica, è come se raccogliessi le mele dall'albero, ossia dl "vero" fungo - detto micelio -, che rimane nascosto sottoterra. È facile quindi comprendere l'importanza dei funghi per l'ecosistema bosco: senza di essi, le foreste sarebbe condannate a un rapido declino.
Ed è altrettanto facile comprendere perché la raccolta di funghi è regolamentata. In Piemonte se ne possono raccogliere al massimo 3 kg al giorno e il prelievo prevede la pulizia sommaria sul posto e il trasporto in contenitori idonei, ossia contenitori che permettano la diffusione delle spore. Quindi no ai sacchi di plastica, e l'ambiente (oltre che i funghi) ringrazia!
È inoltre vietato l'uso di rastrelli, uncini o altri mezzi che possano danneggiare il suolo, il micelio fungino e l'apparato radicale e va assolutamente evitata la distruzione di qualsiasi fungo, compresi quelli rossi coi pallini bianchi in stile Disney che non sono commestibili.
Un'ultima cosa da ricordare è che per la raccolta occorre avere un titolo, uno strumento semplice, economico, che sostiene la manutenzione delle aree montane e consente di esercitare l'attività secondo le regole previste dalla normativa regionale. Il titolo per la raccolta, valido su tutto il territorio della Regione Piemonte, va esibito su richiesta agli agenti di vigilanza ed è disponibile nelle seguenti tipologie:
- giornaliero (€ 5,00);
- settimanale (€ 10,00);
- annuale (€ 30,00);
- pluriennuale (€ 60,00 il biennale, € 90,00 il triennale).
Qui l'elenco dei punti per acquistare i permessi per la raccolta sul nostro territorio (giornalieri e settimanali):
- sedi e centri informazioni dei Parchi Alpi Marittime (Entracque presso Centro Uomini e Lupi e Centrale L. Einaudi, Valdieri, Terme di Valdieri) e Marguareis (Chiusa di Pesio);
- Valle Gesso: Tabaccheria Aime (Valdieri), Bar Tabacchi Gran Viver (Entracque);
- Valle Pesio: Ufficio turistico e nei seguenti esercizi commerciali: Alimentari Laura Dutto, Bar Tabacchi Fumo e Profumo, Jeannot Sport (Chiusa di Pesio), Alimentari l'Panatè (Vigna), Alimentari A Veja POsta e Alimentari La Bottega di Pur (San Bartolomeo), Pizzeria Certosa (Certosa di Pesio), Rifugio Pian delle Gorre;
nelle sedi delle Unioni montane delle valli.
Tutti i titoli che autorizzano alla raccolta (dal giornaliero al triennale) possono anche essere acquistati con bonifico bancario intestato all'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime Banca Intesa San Paolo, filiale di Borgo San Dalmazzo, codice IBAN: IT36W0306946010100000046096, causale del versamento: titolo raccolta funghi anno ... valido per il giorno o dal giorno ... al giorno ... (7 giorni).
Clicca qui per maggiori informazioni.
Specie funghine la cui raccolta non necessita del titolo
La raccolta di alcune specie non necessita del possesso del titolo abilitativo: chiodini o famigliola buona (Armillariella mellea), prataioli (Agaricus campestris, Agaricus macrosporus), specie diverse del genere Morchella, gambe secche (Marasmius oreades), orecchione (Pleurotus ostreatu), coprino chiomato (Coprinus comatus), mazza di tamburo (Macrolepiota procera).

parco Alpi Marittime