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DRONERO - Sunday 31 August 2025, 14:25

Un nuovo progetto di valorizzazione per il rifugio partigiano “Detto Dalmastro” di Dronero

Si tratta di “Natura Resistente”, curato dall’Agenzia di Sviluppo Locale di AFP con la collaborazione del Centro Studi Cultura e Territorio
Un nuovo progetto di valorizzazione per il rifugio partigiano “Detto Dalmastro” di Dronero

Non molti sanno che Dronero, elegante città all’imbocco della Valle Maira, ha una parte di territorio montano, che supera i 1.300 metri sul mare, più alto quindi del centro di Acceglio. È il Vallone di Santa Margherita, che si raggiunge dalla Frazione Tetti, proseguendo per Ruà del Prato e Borgata Falcone, fino alla Chiesa di Santa Margherita e, poco più su, al Rifugio Partigiano intitolato a “Detto Dalmastro”. Un vallone da scoprire, dove sembra di essere lontanissimi da rumori, auto, confusione, pur essendo in realtà a pochi chilometri dalla città. Un territorio prezioso per la bellezza insieme aspra e affascinante del suo paesaggio, ricco di storia e di storie: pensiamo agli acciugai che partivano da Borgata Ghio, pensiamo al periodo della Resistenza. 

La Borgata di Santa Margherita, a 1326 di altitudine, ebbe infatti una notevole importanza strategica nel 1944-45 e fu uno dei quartier generali della Resistenza cuneese, soprattutto per la sua collocazione geografica all’estremità del vallone di Moschieres, sulla destra orografica del Maira, in posizione insieme dominante e facilmente controllabile. A tre ore di marcia da Dronero, la borgata fu al centro dell’attività della Seconda Divisione Alpina “Giustizia e Libertà”, guidata dal comandante Detto Dalmastro e protagonista di importanti azioni contro i presidi fascisti e tedeschi. Le diverse borgate della zona furono al centro dell’attività partigiana: l’osteria del Belvedere a S. Margherita, ad esempio, era il crocevia in cui partigiani e staffette si incontravano e si rifornivano; nella frazione Ghio si trovava il forno usato di notte per panificare; il monte Cauri era il rifugio estremo in caso di attacco nemico. 

Per ricordare quel tempo di fratellanza e di condivisione, i partigiani e le loro famiglie, tra il 1968 e il 1970, a Santa Margherita, vicino al Colletto su cui un cippo ricorda i caduti della Seconda Divisione Alpina, costruirono un rifugio, intitolato qualche anno dopo al comandante “Detto Dalmastro”, di cui quest’anno si ricordano i cinquant’anni dalla morte. Un rifugio che nel 1990 è stato ceduto al Comune di Dronero per volontà degli stessi fondatori e che nel corso degli ultimi vent’anni è stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, diventando una struttura accogliente e funzionale.

Dopo un breve periodo in cui si è tentata un’apertura continuative della struttura, con la presenza di un gestore fisso, valutata la difficile sostenibilità di questa opzione, il Comune ha scelto una nuova formula per la valorizzazione del Rifugio: con delibera del 31 luglio 2025, la struttura è diventata sede del progetto “Natura Resistente”, curato dall’Agenzia di Sviluppo Locale di AFP con la collaborazione del Centro Studi Cultura e Territorio e con il convoilgimento di molti giovani del territorio: accompagnatori naturalistici e turistici, animatori, educatori, antropologi, storici.

"Vorrei che tutti vedessero il Rifugio; sia per l’entità della realizzazione, sia perché è un simbolo concreto della Resistenza che continua a vivere". Così ha scritto Giovanni Parola in La montagna fiorisce ancora. Ricordi partigiani, nel 1987. E proprio questo si propongono i giovani che  hanno deciso di prendersene cura, grazie alla disponibilità di AFP.

Il progetto di valorizzazione del Rifugio "Detto Dalmastro" nasce con l'intento di trasformare questa struttura storica in un punto di riferimento attivo per la comunità e per i visitatori, valorizzandone sia l'importanza simbolica legata alla Resistenza, sia il suo potenziale come luogo immerso nella natura.

L'obiettivo principale è quello di promuovere il rifugio come uno spazio multifunzionale, capace di ospitare attività educative, culturali, ambientali e ricreative. La memoria storica si intreccia con la dimensione ecologica, offrendo un ambiente ideale per esperienze che stimolino riflessione, consapevolezza e benessere.

In particolare, si intende trasformare il rifugio in un centro di aggregazione dove la memoria storica della Resistenza sia vissuta e attualizzata, attraverso iniziative che ne preservino il valore simbolico e ne facilitino la fruizione da parte delle nuove generazioni. Si vuole anche offrire una proposta educativa ampia e inclusiva, in grado di attrarre scuole, famiglie, giovani, associazioni e turisti attraverso laboratori esperienziali, percorsi didattici, escursioni e residenze tematiche che coniughino apprendimento e contatto diretto con la natura. Ci si propone di costruire e rafforzare una rete di collaborazione attiva tra enti pubblici, associazioni di tutela ambientale, gruppi culturali, realtà scolastiche e cittadinanza, con l'obiettivo di generare partecipazione, senso di appartenenza e una gestione condivisa e sostenibile del rifugio e del territorio circostante.

Alcune attività del progetto “Natura resistente” sono pensate per rafforzare e attualizzare la memoria storica della Resistenza, utilizzando il rifugio e la vicina Stanza della Memoria come strumenti educativi, emotivi e narrativi. Escursioni tematiche, passeggiate storiche, laboratori di analisi delle fonti e raccolte di testimonianze orali saranno occasioni per riavvicinare le persone, soprattutto le nuove generazioni, alle radici storiche del territorio. Altre attività si propongono invece di promuovere una cultura della sostenibilità ambientale che sia concreta, quotidiana e profondamente radicata nei saperi locali. Il rifugio diventerà un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove si sperimentano pratiche ecologiche e tecniche artigianali legate afd antichi mestieri. Oltre alle attività legate alla Resistenza e all’ambiente, il Rifugio potrà ospitare anche residenze, work shop, laboratori legati al Festival letterario diffuso Ponte del Dialogo, promosso dal Comune di Dronero dal 2023.

Il primo appuntamento del nuovo corso del Rifugio “Detto Dalmastro” avrà luogo domenica 14 settembre con una passeggiata e un incontro con lo scrittore Paolo Calvino: alle ore 14.30 ritrovo presso Borgata Filoira di Paglieres (San Damiano Macra) e passeggiata fino al Rifugio con lo scrittore e alcuni accompagnatori naturalistici AFP; alle ore 16.00 conversazione con Paolo Calvino su Il cammino nella Resistenza presso il Rifugio; seguirà un rinfresco. La partecipazione è libera e gratuita. Consigliata la prenotazione al numero 331 8606819 o scrivendo all’indirizzo email [email protected]. Si raccomanda abbigliamento adeguato ad un sentiero di montagna. In caso di tempo incerto gli incontri avranno luogo all’interno del Rifugio; in caso di pioggia intensa saranno rinviati. Le persone che non possono fare la passeggiata a piedi, possono raggiungere il Rifugio in auto (parcheggio con pochi posti davanti alla Chiesa di Santa Margherita). L’iniziativa è relizzata con il sostegno di Fondazione CRC nell’ambito del progetto “Cittadini (di domani) in alto rilievo” (Bando “Impegnati nei Diritti”)

Michele Pernice
luogo DRONERO
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Tag:
valle maira
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