Vino, Coldiretti Cuneo: "Ok rinvio delle etichette allarmistiche in Irlanda, stop demonizzazione"
Coldiretti punta alla cancellazione definitiva di una norma distorsiva, avallata dall’Unione europea, che rappresenta un precedente pericoloso e privo di basi scientificheLa decisione dell’Irlanda di rinviare al 2028 l’applicazione delle etichette allarmistiche sugli alcolici è senza dubbio positiva ma l’auspicio è che si possa arrivare alla cancellazione definitiva di una norma distorsiva che, soprattutto per quel che riguarda il vino, rappresenta un precedente pericoloso, oltre che totalmente privo di basi scientifiche. Coldiretti Cuneo commenta così l’annuncio irlandese di voler posticipare l’entrata in vigore delle etichette sanitarie obbligatorie sulle bottiglie di alcolici, previste inizialmente per maggio 2026.
L’iniziativa del Governo irlandese era stata di fatto avallata dall’Unione europea, nonostante - rileva Coldiretti Cuneo - i pareri contrari di Italia, Francia, Spagna e altri sei Stati UE, che consideravano la misura una barriera al mercato interno. Il progetto prevede di apporre sulle bottiglie avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità consumate, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.
“Come abbiamo denunciato a più riprese negli ultimi anni - dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo - la proposta irlandese assimila in maniera semplicistica e del tutto scorretta l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità e a più bassa gradazione come il vino, emblema di uno stile di vita ‘lento’, attento all’equilibrio psico-fisico, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol”.
“Le etichette allarmistiche sul vino - aggiunge il direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo - rischiano di aprire le porte in Europa e nel mondo a campagne di ingiusta demonizzazione che colpirebbero la principale voce dell’export agroalimentare Made in Italy”. Un ulteriore colpo ad un settore che sta registrando i primi effetti negativi dalla guerra dei dazi scatenata dal Presidente americano Donald Trump.
