Voci erranti, Aria aperta e Cascina Pensolato premiate dall’associazione Mario Riu
Quest’anno è stato riconosciuto il lavoro delle realtà che operano all’interno delle carceri, a difesa dei diritti dei detenutiSabato mattina, nel salone d’onore del Municipio, si è tenuta la consegna del Premio Mario Riu, che quest’anno è stata dedicata alle associazioni che operano all’interno delle carceri, a difesa dei diritti dei detenuti – un tema particolarmente caro a Mario Riu, che fu tra i promotori anche presidente di Voci Erranti, un’associazione che, attraverso il teatro, ha offerto ai detenuti strumenti di riscatto e consapevolezza”. Proprio a questa associazione – e a due altre realtà locali che operano nelle carceri: Aria aperta e Cascina Pensolato – sabato è stato consegnato il Premio Mario Riu 2025.
La cerimonia, che si è aperta con il saluto della sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, del presidente della Provincia Davide Sannazzaro e del consigliere regionale Mauro Calderoni (che hanno ricordato l’originalità del contributo di Riu (“Sapeva immaginare percorsi politici straordinari; seppe andare al di là delle famiglie politiche; i suoi insegnamenti hanno messo radici”; “aveva un’attenzione particolare per il Sociale”) è proseguita con un interessante confronto sul tema “La civiltà di un Paese si misura dalle sue carceri”, cui hanno contribuito Alberto Valmaggia, garante dei detenuti per il Comune di Cuneo, Claudio Sarzotti, docente universitario e presidente dell’associazione Antigone Piemonte, Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti fino all’agosto 2025.
Quella circolare del ministero che ostacola le iniziative educative e culturali in carcere
“Di circolare in circolare le carceri si stanno chiudendo al mondo esterno – ha denunciato Alberto Valmaggia, portando a esempio l’ultima circolare del ministero di Grazia e Giustizia che prevede che per interventi di carattere educativo bisogna chiedere l’autorizzazione, fornire i dati, nomi dei partecipanti, il parere della direzione -. Tutto questo burocratizza, ostacola e rallenta fortemente un’attività importantissima per i detenuti. Dove va la funzione riabilitativa del carcere?”.
Questione ripresa dal presidente dell’associazione Antigone Piemonte, Claudio Sarzotti che ha sottolineato come le rieducazione non è possibile in un contesto in cui si privilegiano le politiche penali alle politiche sociali. “La formazione della polizia penitenziaria è sempre più basata su una logica di guerra: manovre per bloccare i detenuti, uso delle armi. Questo è molto pericoloso: occorre preparare il personale a contenere la violenza insista nelle dinamiche stesse della condizione carceraria”. “La riforma penitenziaria di 50 anni fa indicava chiaramente un altro orizzonte: la detenzione dovrebbe essere l’estrema ratio; occorre passare alle misure alternative”.
Proseguendo questo ragionamento Bruno Mellano ha aggiunto: “Abbiamo delegato l’esecuzione della pena al carcere, mentre essa deve coinvolgere la città, le scuole, la società organizzata”. E ancora: “Spetta a noi cittadini chiedere, esigere… Molte inchieste per reati di tortura sono state possibili perché i medici hanno certificato la non corrispondenza tra quanto dichiarato e la realtà”.
Questione rilanciata con forza dal presidente di Voci erranti, Marco Mucaria, educatore nel carcere di Saluzzo. “Dobbiamo lavorare perché cambi lo stigma sociale verso i detenuti; quando un detenuto ha scontato la sua pena, è un uomo libero. Eppure incontra difficoltà insormontabili a trovare un lavoro, una casa, a ricominciare la sua vita”.
Le tre associazioni premiate
La consegna dei premi da parte della nipote di Mario Riu, Linda Fogliato, è stata accompagnata dalla presentazione, da parte del presidente dell’associazione Dario Colombano, delle tre realtà individuate.
“Voci erranti”, nata nel 2000, all’interno dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi da un Laboratorio teatrale con un gruppo di malati ed infermieri psichiatrici, venne poi invitata dall’allora direttrice del carcere di Saluzzo, Marta Costantino, a portare l’esperienza in carcere. Da allora Voci errante lavora con i detenuti “per ri-leggere, attraverso il teatro, il proprio vissuto e prendere consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità”. Oggi si realizzano due spettacoli all’anno aperti alla cittadinanza e un gruppo di attori-detenuti recitano anche in trasferta. L’associazione gestisce anche il Caffè intervallo a Savigliano e un laboratorio di biscotti all’interno del carcere di Saluzzo.
“Aria aperta”, associazione che opera nel carcere di Cuneo, accompagna i detenuti con colloqui individuali, fornisce loro aiuto materiale e organizza la biblioteca interna. Per diversi anni ha gestito un alloggio per ex detenuti in cui sono passate oltre 400 persone. “Incontriamo situazioni di povertà estrema: molti detenuti non hanno i soldi per una telefonata, per i francobolli – ha detto il responsabile dell’associazione -, noi facciamo il possibile per alleviare queste difficoltà, ma il nostro obiettivo è anche di sensibilizzare la cittadinanza: facciamo incontri nelle scuole, nelle parrocchie”.
Cascina Pensolato è una cooperativa agricola sociale nata con l’obiettivo di favorire l'inserimento di detenuti e persone in situazione di fragilità nel mondo del lavoro e nella vita sociale, coltivando i terreni in San Antonio Baligio (Fossano) concessi in affitto dall’Istituto diocesano sostentamento del clero. Il progetto è partito grazie a un finanziamento della Caritas nazionale per l’inserimento lavorativo di 5 detenuti e di altrettanti detenuti agli arresti domiciliari; determinante l’impegno da parte di un agricoltore del posto - precedente affittuario dei terreni e titolare dell’azienda Orti del Casalito - a pianificare le attività agricole e a seguire il lavoro, fornendo assistenza tecnica e provvedendo alla collocazione dei prodotti nei suoi punti vendita. Ora la stessa cooperativa gestisce due punti vendita: uno in città e un altro all’interno del carcere con affaccio all’esterno. Inoltre la cooperativa fornisce la frutta e verdura al laboratorio di trasformazione dei prodotti realizzato nel carcere, che dà lavoro ad altri detenuti.
“L’obiettivo non è solo di offrire un’opportunità lavorativa, ma di accompagnare queste persone in un cammino di crescita personale” ha detto il presidente della cooperativa, Nino Mana, prima di leggere la toccante testimonianza di un detenuto (presente alla cerimonia di premiazione) che racconta come l’incontro con la realtà di Cascina Pensolato gli abbia cambiato la vita.
CUNEO voci erranti - Detenuti - Premio Mario Riu - Aria aperta - Cascina Pensolato - Cerceri




Condividi