"Il sindaco di Torino non può fregarsene del Tenda e del Maddalena: non sono problemi locali"
Sala consiliare gremita a Demonte per il convegno sui collegamenti alpini con la Francia organizzato dall'Uncem: "Il mondo va avanti, lâasse che si è creato tra Milano e Genova ci esclude"Sala consiliare gremita ieri sera a Demonte, in occasione del convegno organizzato dallâUncem âPassaggi a Nord Ovestâ. Il tema, del resto, era di quelli sentiti: sul tavolo la situazione dei collegamenti alpini tra Italia e Francia. Un problema che chi abita in valle Stura tocca con mano ogni giorno, con lâannosa questione del traffico pesante e delle sue conseguenze, con la âtelenovelaâ legata alla variante di Demonte che si trascina irrisolta da anni, ma anche con la chiusure invernali del colle della Maddalena. E non solo: âLa chiusura del colle di Tenda ha anche comportato un aumento del traffico verso il colle della Lombarda, per quanto si tratti di un valico stagionaleâ, ha ricordato il sindaco di Demonte Adriano Bernardi introducendo lâincontro, che vedeva tra il pubblico diversi amministratori della valle e non solo.
Dopo di lui è intervenuto il sindaco di Moiola e presidente dellâUnione Montana Valle Stura Loris Emanuel: âQuella dei valichi è una questione delicata. Dalla tempesta Alex in poi, per arrivare ai recenti problemi di Frejus e Monte Bianco, si sono ridotti i collegamenti tra Italia e Francia. In piĂš câè unâautostrada per Savona che ha tempi di percorrenza lunghissimi: se questo può essere sopportabile per i turisti, è un problema enorme per chi lavora. In valle Stura i punti critici sono sette: lâeventuale realizzazione della variante di Demonte ne risolverebbe solo uno dei sette. La statale 21 dovrebbe essere ripensata nel suo insieme, per i flussi di traffico che ha oggi. E non possiamo pensare che avere unâazienda internazionale come la SantâAnna e un valico come il colle della Maddalena debba essere vissuto come una problema. Servono però infrastrutture allâaltezzaâ.
Una questione politica
Poi il convegno è entrato nel vivo con la relazione di Roberto Colombero, presidente di Uncem Piemonte: âCi aspettavamo una grande partecipazione, il tema è sentito e lâabbiamo visto nei precedenti incontri che abbiamo organizzato. La questione è politica. Post frana a Maurienne abbiamo sentito parlare di emergenza, cosĂŹ come dopo la notizia dei lavori al Monte Bianco. Serve mettere i puntini sulle i: nel 2014 con il presidente Lido Riba organizzammo un incontro a Cuneo, chiamato âPassaggi a Sud Ovestâ. GiĂ allora, nove anni fa, parlavamo dei nodi che stanno venendo al pettine oggi. Il tema non può essere considerato unâemergenza, sapevamo bene che i problemi di cui parliamo oggi sarebbero emersiâ.
Per Colombero il Piemonte è - senza giri di parole - a rischio isolamento: âIl Piemonte rischia di vedersi chiusi tutti i collegamenti internazionali. Non vogliamo fare processi nĂŠ individuare responsabili, vogliamo mettere sul tavolo il tema e stimolare una riflessione. Che ruolo hanno i nostri territorio in un ambito di trasporti a livello europeo? Che ruolo hanno le nostre comunitĂ ? La questione è di sistema, basta una difficoltĂ di uno degli elementi per causare difficoltĂ a tutti. Tutti i singoli punti vanno inseriti in una riflessione complessiva. Il tema è capire dove realmente vogliamo andare, che ruolo hanno le nostre comunitĂ â.
Il presidente regionale dellâUnione dei Comuni Montani allarga lâorizzonte: âIl mondo va avanti, lâasse che si è creato tra Milano e Genova ci esclude. Il nostro territorio sta giĂ pagando troppo questa esclusione, e questo non riguarda solo la valle Stura, ma anche Torino: il sindaco di Torino non può fregarsene del colle di Tenda e del colle della Maddalena. Ă tutto il fronte occidentale, chiamiamolo cosĂŹ, che non può essere silente su certi temiâ.
Per stimolare un dibattito su questo tema, in occasione di questa serie di incontri Uncem ha redatto un dossier che contiene cinque domande e cinque proposte âper uscire dallâisolamento e generare Alpi-cernieraâ: si va dal ruolo del Piemonte sullo scenario internazionale a riflessioni sulla âtransizioneâ gomma-ferro, passando per lâimportanza del colle di Tenda e del colle della Maddalena, per il rilancio del ruolo egemonico di Torino, per le premialitĂ da riconoscere ai territori attraversati dalle autostrade e per il rilancio delle ferrovie dismesse (per consultare il dossier cliccare QUI).
âSe nove anni fa Lido aveva sollevato degli interrogativi che sono rimasti senza risposta, mi dispiacerebbe se chi sarĂ presidente Uncem tra altri nove anni dovesse ripetere le stesse coseâ, ha detto Colombero chiudendo il suo intervento.
Territori uniti
A seguire lâintervento del presidente nazionale Uncem, Marco Bussone: âDiciamo cose giĂ sentite? SĂŹ. Siamo arrabbiati? SĂŹ. Câè una strategia che si vede allâorizzonte? No. Vogliamo alzare le asticelle? SĂŹ. Abbiamo ribadito le nostre richieste al Ministro Pichetto e al Ministro Calderoli dieci giorni fa, anche un poâ âsvegliandoliâ, se cosĂŹ si può dire. Non imponiamo agende, ma poniamo dei temi: dobbiamo alzare le asticelle. Un altro tema è quello di chi sta invadendo dei campo, come le Sovrintendenze: se continuano a 'rompere le scatoleâ, continueremo ad attaccarle".
Anche Bussone chiama in causa il capoluogo regionale: âAnche il sindaco di Torino deve essere su questi temi. Gliene frega qualcosa? Non è una questione di colore politico, ma bisogna avere ben chiaro che il problema del traffico sul colle della Maddalena e quello del colle di Tenda chiuso non riguardano solo le valli Stura e Vermenagna. Câè bisogno di un protagonismo nuovo delle aree urbaneâ.
Bussone invita poi a mettere da parte i campanilismi: âCi deve essere la consapevolezza di non dividersi, con la Francia ci deve essere cooperazione. Analogamente tra Comuni e valli, non ci deve essere campanilismo. Troppe volte ci siamo fatti fregare, pensando a fare la guerra tra di noi per quale Comune vinceva piĂš bandi e otteneva piĂš finanziamentiâ.
A prendere la parola è stata poi la sindaca di Argentera e deputata di Fratelli dâItalia Monica Ciaburro: âSono grata per questo incontro. Quando câè dialogo e câè confronto può solo essere una bella cosa. E di divisioni, purtroppo, ce ne sono ancora. Quando si è amministratori bisogna ragionare guardando il quadro generale, e credo che questo negli ultimi anni sia mancato, e non ne voglio fare una questione di colore: lo dico sia da parlamentare che da sindacaâ.
La deputata ha poi rilanciato una della grandi incompiute della Granda, da decenni cavallo di battaglia della destra cuneese: âLa soluzione che sarebbe valida oggi è quella del Mercantour-Ciriegia. Oggi andrebbe a collegare ad altezza Vinadio con la Francia, andando direttamente a Nizza. Sarebbe importantissimo anche a livello turistico, con un grande aeroporto come quello di Nizzaâ.
Una proposta, quella dellâonorevole Ciaburro, che ha dato il via ad un vivo dibattito, in cui sono intervenuti tra gli altri il presidente dellâACI di Cuneo Franco Revelli, ex assessore provinciale e storico sostenitore del progetto, il sindaco di Gaiola Paolo Bottero, membri del comitato SĂŹ Davs e nuovamente Loris Emanuel.
Interventi dalle opinioni diverse, con un comune denominatore: lâimportanza di affrontare uniti i temi legati ai collegamenti transfrontalieri. âLa circonvallazione della valle Stura interessa a Canosio. Bisogna iniziare a metterla cosĂŹ. Questa non è una questione localeâ, ha chiuso Colombero, citando il suo Comune di origine in alta valle Maira.
Andrea Dalmasso

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