Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi, Cia Cuneo: “Quarant’anni dedicati alla biodiversità”
In occasione dell’anniversario dell’associazione sono stati ribaditi i pilastri del loro lavoro: la conservazione della fauna selvatica, la ricerca e l’educazione ambientale“Il nostro lavoro nasce dall’idea che la conservazione non sia solo ricerca, ma anche educazione e partecipazione”, così Gabriella Vaschetti, veterinaria e responsabile scientifico del Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi, che ha celebrato nel fine settimana i suoi 40 anni di attività.
Gestito insieme al padre Bruno, alla madre Francesca e alle sorelle Lorenza ed Enrica, il Centro ha festeggiato con due giornate: sabato 27 settembre il momento istituzionale con enti e partner storici, domenica 28 la festa aperta al pubblico con laboratori, visite guidate e attività per famiglie.
Durante gli incontri, sono stati ribaditi i pilastri del lavoro del Centro: la conservazione della fauna selvatica, la ricerca scientifica, l’educazione ambientale e il coinvolgimento del territorio. “Dal 1985 – sottolinea Vaschetti – abbiamo voluto dimostrare che la cicogna bianca poteva tornare a nidificare in Italia. Quel successo ha aperto la strada ad altri progetti: la protezione degli anatidi rari, la reintroduzione del gobbo rugginoso, il ripristino delle zone umide per i migratori. Oggi il nostro obiettivo è integrare queste esperienze, ampliando l’oasi e rafforzando la rete di monitoraggio sanitario, in collaborazione con le istituzioni scientifiche e veterinarie”.
Il Centro recupero animali selvatici (Cras), attivo dal 2000, è stato al centro della giornata di domenica: convenzionato con la Provincia di Cuneo e parte della rete regionale, cura ogni anno centinaia di animali feriti o in difficoltà, rappresentando anche un presidio di sorveglianza veterinaria grazie alla collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Torino e l’Azienda sanitaria locale. “Il Cras – aggiunge Vaschetti – è lo strumento che ci permette di unire la conservazione all’impegno concreto verso gli animali e la comunità”.
Alle celebrazioni è arrivato anche il plauso di Cia Agricoltori italiani: “Il Centro Cicogne rappresenta un modello di agricoltura multifunzionale e sostenibile, che unisce tutela ambientale, cultura scientifica e responsabilità economica – commenta Igor Varrone, direttore provinciale di Cia Agricoltori Italiani di Cuneo –. È un esempio perfettamente in linea con la filosofia della nostra Organizzazione, capace di valorizzare il territorio attraverso la biodiversità”.
Tra le prospettive future, già illustrate durante le visite guidate del weekend, figura l’ampliamento delle zone umide dell’oasi: da due ettari iniziali a oltre 15 ettari in corso di realizzazione. L’obiettivo è offrire nuovi spazi sicuri ai migratori, potenziare le possibilità di osservazione naturalistica e fornire strumenti di ricerca più avanzati per studiosi e appassionati di birdwatching.

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