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    RODDI - Wednesday 09 July 2025, 15:30

    Asti-Cuneo, stavolta ci siamo: si apre entro fine anno, meteo permettendo

    Nel “cantiere infinito” di Roddi la posa delle prime due campate. Cirio: “Ricordate da dove siamo partiti, mancavano le autorizzazioni e i soldi”
    Asti-Cuneo, stavolta ci siamo: si apre entro fine anno, meteo permettendo
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    Parte con la posa di due campate da 400 tonnellate l’ultima grande opera della Asti-Cuneo, sul lotto 2.6a tra Roddi e Cherasco. Fanno parte del ponte lungo quattrocento metri che scavalcherà la strada provinciale 7. Entro fine settimana, fa sapere il project manager di Itinera Maurizio Deamici, verrà ultimata la messa in opera: “In questo modo le altre cinque campate, di cui si sta ultimando la verniciatura, inizieranno a essere montate”. L’obiettivo è arrivare per inizio agosto a superare la Sp7, con un varo in notturna per non pregiudicare la viabilità sulla provinciale.

    Il viadotto della Asti-Cuneo a Roddi

    Questa è l’opera principale, più avanti è già stato varato lo scavalco di una quarantina di metri su un altro ponte: “Ci auguriamo che la prossima stagione autunnale non crei eccessivo disagi atmosferici, dopo quelli attraversati in primavera”. L’auspicio lo stesso espresso dal presidente della Regione Alberto Cirio, presente alla posa insieme agli assessori Marco Gabusi ed Enrico Bussalino, ai consiglieri provinciali Massimo Antoniotti e Simone Manzone e a vari amministratori dei comuni, tra cui i sindaci di Alba e Bra Alberto Gatto e Giovanni Fogliato.

    Il presidente della Regione con i sindaci di Alba, Bra e Guarene

    “Abbiamo voluto ufficializzare questo momento perché la Asti-Cuneo è un’opera complicata che noi monitoriamo passo per passo, insieme alla società” premette Cirio, confermando la promessa di un completamento della A33 entro la fine dell’anno: il prossimo 3 agosto saranno passati 27 anni dal primo finanziamento dell’autostrada, il 31 luglio sono venticinque dalla firma del protocollo d’intesa e l’avvio dei lavori. “Un percorso di realizzazione che è stato oggetto di grandi dibattiti” ricorda il politico albese, all’epoca vicesindaco nella giunta Rossetto: “È un’opera a cui questo territorio tiene in modo particolare: per me, da albese, questa era l’area del mondo incompleto, tra l’Asti-Cuneo e l’ospedale di Verduno che oggi è il settimo ospedale d’Italia per qualità dei servizi. Rimane sul tavolo il tema delle opere complementari, di cui parleremo una volta finita l'opera”. Nel frattempo è confermato anche che l’uscita per l’ospedale sarà gratuita, grazie all’attivazione di portali intelligenti.

    Alberto Cirio con il project manager di Itinera Maurizio Deamici

    Itinera, da contratto, aveva tempo fino a dicembre 2026 per ultimare i lavori: circa il 45% è stato realizzato, per un costo complessivo di 155 milioni tra interventi e oneri di sicurezza. L’adeguamento della tangenziale di Alba, anch’esso a carico di Itinera, è in fase di valutazione d’impatto ambientale: sono previsti adeguamenti in termini di sicurezza che dovranno essere compatibili con i lavori in capo ad Anas. “Sulle opere sulla tangenziale che Anas dovrebbe assumersi - assicura il presidente della Regione - ho parlato con Rixi: intendono metterlo all’interno del programma triennale di Anas”.

    Gli amministratori in posa

    Dopo l’ultimo rinvio, a ottobre 2024, ora si vede la luce in fondo al tunnel: “Mancavano autorizzazioni e soldi quando abbiamo iniziato a occuparci del tema” sottolinea ancora Cirio. C’è voluto un cambio di programma sulla tangenziale, che in origine “non doveva essere realizzata come autostrada”. Poi una soluzione “creativa” sul finanziamento, il cross-financing: l’Europa non lo voleva, ma lo ha dovuto accettare “perché in Francia lo avevano già fatto”. In cambio del rinnovo della concessione sulla Torino-Milano, quindi, è arrivata la riapertura dei cantieri. A settembre 2023 l’ultima doccia fredda, il no della Soprintendenza: “Per fortuna era un parere ‘endoprocedimentale’, cioè interno, che non faceva ripartire da zero il progetto”.

    Il cantiere di Itinera a Roddi

    La Soprintendenza e Itinera si sono messi a un tavolo e hanno trovato un accordo sugli adempimenti: travi bucate, alberi per mascherare la vista e quant’altro. Il viadotto di Roddi era il capitolo più problematico: avrà perfino un meccanismo “a prova di pipistrello” per non intralciare l’attraversamento dei volatili. Il cantiere lascerà in eredità una strada interna che potrà essere utilizzata dalla viabilità locale: Cirio sogna di farne un circuito ciclopedonale parallelo a quello già esistente ma “meno turistico”. “Come succede in Europa” spiega, illustrando l’idea agli amministratori presenti.

    Il cantiere di Itinera a Roddi

    Anche la Provincia è pronta a fare la sua parte, aggiunge il vicepresidente Antoniotti: “Sono già stanziati 300mila euro sui rilievi della Sp7 e la variante delle due lanterne. Il ponte di Pollenzo è oggetto di intervento di consolidamento che andrà in gara entro il 31 dicembre. Sull’adeguamento della tangenziale interverrà la società Autostrade, noi ci occuperemo di due rotatorie per permettere lo svincolo dalla Sp3 alla Sp7”. Una promessa riguarda il ponte Carlo Alberto a Pollenzo, un manufatto ottocentesco che l’edera rischia di intaccare: “Provvederemo a fare immediatamente un sopralluogo”.

    Andrea Cascioli
    luogo RODDI
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    Tag:
    Alberto Cirio - Alba - Asti-Cuneo - Pollenzo - Roddi - tangenziale - lavori - Provincia - Piemonte - regione - trasporti - Autostrada - Massimo Antoniotti - Itinera - Maurizio Deamici
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