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    CUNEO - Saturday 13 September 2025, 07:34

    In Piemonte i fenomeni climatici estremi sono aumentati quasi del 28% rispetto allo scorso anno

    Il cambiamento coinvolge anche i ghiacciai: nel 1959 avevano una superficie di 56 chilometri quadrati, che nel 2024 sono diventati 22
    Foto di una frana a Brossasco
    Foto di una frana a Brossasco

    Da gennaio a fine agosto in Piemonte si sono registrati 23 eventi climatici estremi, in aumento del 27,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024, quando se ne erano verificati 18. Il dato è stato divulgato dall’Osservatorio Città clima di Legambiente a inizio settembre.

    A livello regionale in questi mesi la provincia più colpita è stata quella di Torino, con dieci eventi meteo estremi. A colpire il territorio sono stati soprattutto gli allagamenti da piogge intense, con esondazioni fluviali e frane causate dalle piogge. I dati per la provincia di Cuneo non sono disponibili, ma facendo riferimento ad altri report è possibile dire che il cambiamento climatico non risparmia nemmeno la Granda. Basti pensare che, secondo i dati diffusi dal Sole 24 ore nell’Indagine sulla qualità della vita 2025, a Cuneo la temperatura media annua è cresciuta gradualmente negli ultimi 14 anni, passando da 10,95 gradi del 2010 a 14,16 gradi del 2024. Di riflesso, sono diminuiti i giorni freddi con temperatura massima percepita inferiore a 3 gradi: nel 2010 erano 52,33, che nel 2024 sono diventati 8,33.

    Preoccupante anche lo stato dei ghiacciai piemontesi che, secondo le informazioni rilasciate da Legambiente, “arretrano sempre di più e con la loro fusione aumentano i crolli in quota, i collassi di morene e le colate di fango e detriti”. Questo sta accadendo in particolare nei bacini glaciali della Bessanese e della Ciamarella, nelle Api Graie, nel Torinese. A darne notizia sono stati i ricercatori della “Carovana dei ghiacciai”, una campagna internazionale realizzata con il supporto del Comitato glaciologico italiano e in collaborazione con CIPRA Italia che monitora i ghiacciai.

    Secondo le osservazioni della Carovana, insieme agli studi dei ricercatori dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica e ARPA Piemonte, a metà Ottocento il ghiacciaio della Bessanese si estendeva per circa 1,75 chilometri quadrati. Oggi la sua superficie si è ridotta a 0,3 chilometri quadrati. E tra il 2010 e il 2023 ha perso 3 milioni e 900 mila metri cubi di volume, un abbassamento di circa un metro all’anno. Un discorso simile vale per la Ciamarella: 150 anni fa la superficie era di 1,18 chilometri quadrati, oggi è di circa 0,5 chilometri quadrati, con una perdita di volume in 13 anni di 8 milioni e 100 mila metri cubi di ghiaccio.

    Sul territorio piemontese ci sono 107 ghiacciai e, come spiega Legambiente, sono “tutti in forte arretramento”. Secondo i dati di ARPA Piemonte, nel 1959 la superficie dei ghiacciai piemontesi era di 56 chilometri quadrati, che nel 2024 sono diventati 22. Quello che sta accadendo in Piemonte in realtà riguarda tutte le zone montane. “La tappa piemontese di Carovana dei ghiacciai ben sintetizza quanto ormai sta accadendo in alta quota a causa della crisi climatica e degli impatti degli eventi meteo estremi”, ha detto Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di CIPRA Italia.

    Come ha spiegato Secondo Barbero, direttore generale di ARPA Piemonte, negli anni si è registrato “un aumento della frequenza e dell’intensità dei processi di dissesto alle quote più elevate che in alcuni casi possono anche impattare sui territori a valle con l’inevitabile aumento dell’esposizione al rischio per infrastrutture e insediamenti”. Ed è per questo che è fondamentale “monitorare l’effetto dei cambiamenti climatici e mappare l’aumento dei rischi per la stabilità del territorio, l’alterazione degli ecosistemi e del ciclo dell’acqua”. Così come è importante, ricorda Barbero, portare avanti campagne di informazione e sensibilizzazione per far prendere consapevolezza alle persone del cambiamento in corso, e della necessità di intervenire per arrestarlo.

    Micol Maccario
    luogo CUNEO
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    Tag:
    clima - cambiamento climatico
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