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    CUNEO - Wednesday 11 December 2024, 15:00

    Cuneo alza l’Imu per gli affitti concordati, si apre una crepa in maggioranza

    Il Comune recupera 171mila euro di gettito: “L’incidenza sarà contenuta” assicura l’assessore Fantino. Pittari e Ambrosino dicono no (insieme alle opposizioni)
    Cuneo alza l’Imu per gli affitti concordati, si apre una crepa in maggioranza
    È un rincaro lieve che tocca solo una singola categoria, ma fa storcere il naso a parecchi: parliamo dell’innalzamento dell’aliquota Imu all’1 per mille, decisa dal Comune di Cuneo per i contratti a canone concordato.
     
    L’assessore al Bilancio Valter Fantino l’ha presentato in commissione, incassando la contrarietà non solo delle opposizioni ma anche quella - meno scontata - di due “battitori liberi” della maggioranza, l’indipendente del Pd Erio Ambrosino e l’esponente del gruppo misto Nino Pittari. Il pensiero comune è che sia sbagliato andare a ritoccare proprio quella forma di locazione che tutela gli inquilini deboli. Ma è una scelta obbligata, spiega Fantino, perché le altre aliquote erano già state innalzate: “Farlo oltre, secondo noi, non aveva senso. Abbiamo pensato di intervenire dove le agevolazioni erano maggiori: questo è il caso, ci sono sconti importanti sulle tassazioni concesse dallo Stato”. “È un percorso, non c’è una volontà di andare a ‘colpire’ quel settore” aggiunge il “tesoriere” dell’amministrazione, che comunque precisa: “Questo aumento peserà per lo 0,65% sull’utente: un’incidenza assolutamente contenuta”.
     
    La misura era stata indicata nel documento unico di programmazione lo scorso anno: porterà a un recupero di gettito di 171mila euro all’anno, secondo i calcoli degli uffici. “Il livello di questi prelievi è abbastanza esiguo, se ne poteva fare a meno” osserva Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni. Giancarlo Boselli (Indipendenti), parla di “un aumento che consideriamo particolarmente grave per il significato che ha sulla categoria a cui viene applicato”. Da ex assessore al Bilancio, sensibile al tema a cui di recente ha dedicato un focus specifico, torna a mettere in relazione le maggiori entrate previste con gli esborsi già registrati: “Sono cifre che hanno come contraltare mancati incassi e sprechi clamorosi, nell’ordine dei milioni. E lamentate una spending review che nell’arco di tre anni vale in realtà circa 700mila euro”.
     
    Beppe Lauria (Indipendenza!) riprende queste considerazioni a partire dal “caso” più clamoroso, la Tettoia Vinaj: “Il mancato incasso di un milione non è figlio solo della politica, ma anche degli uffici: questo dovremmo dircelo, altrimenti paga sempre qualcun altro”. A fronte di questo innalzamento dell’Imu, aggiunge, “non mi sembra ci sia stata l’intenzione di fare dei tagli: i conferimenti di incarichi rimangono tali, anche quelli stravaganti. Ancora oggi ci sono spese che ritengo inutili o comunque procrastinabili”. Sul punto Fantino obietta: “Non è vero che questo bilancio non tagli niente: molti capitoli sulle contribuzioni partiranno a zero, durante l’anno dovremo lavorarci sopra. È evidente che non è stato un bilancio facile”.
     
    Poi, appunto, ci sono le voci critiche dalla maggioranza. Il tema, dice Ambrosino, “non è l’aliquota, che fa ridere, ma il segnale politico che viene dato dall’amministrazione”. Pittari è sulla stessa lunghezza d’onda: “Anche se si tratta di incrementi minimi, siamo in un momento nel quale la pigione di casa incide intorno al 35-40% dello stipendio medio delle persone: è un segnale politico poco socialdemocratico”. Dall’Imu, spiega ancora l’assessore, il Comune incassa 20 milioni e 788mila euro, ma incamera solo 13 milioni e 767mila euro: altri 4 milioni e 403mila euro sono riservati allo Stato, mentre i restanti 3 milioni finiscono nel fondo di solidarietà comunale che li ridistribuisce ai comuni piccoli o medio-piccoli con poca capacità di gettito.
     
    Sturlese aggiunge un appunto su un altro dei temi “sociali” trattati nella seduta: l’edilizia popolare. “Bisognerebbe partire dal censimento delle case non abitate” suggerisce il decano della sinistra civica: “Lo abbiamo chiesto dal 2012 ma va a urtare contro qualche ‘prurito’ da parte dei proprietari: spesso non riconoscono il compito sociale della proprietà privata, sancito dall’articolo 42 della costituzione”. L’assessore all’Urbanistica Alessandro Spedale conferma che la situazione è pesante: “Purtroppo in questi anni non ci sono stati più bandi né regionali né nazionali: è una grave mancanza, speriamo che la nuova giunta regionale possa intervenire”.
    Andrea Cascioli
    luogo CUNEO
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    cuneo - Valter Fantino - Alessandro Spedale - Erio Ambrosino - bilancio - Partito Democratico - sociale - Beppe Lauria - Giancarlo Boselli - Consiglio comunale - Ugo Sturlese - Comune - IMU - Cuneo per i Beni Comuni - Casa - tasse - affitti - case popolari - Nino Pittari - Indipendenti - Indipendenza!
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