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    CUNEO - Saturday 15 November 2025, 13:21

    "La mia segnalazione riguardava esclusivamente la sottovalutazione del problema al triage"

    Dopo la replica del dottor Lauria, le precisazioni della paziente che aveva segnalato un'esperienza negativa al Pronto Soccorso di Cuneo: "Ingiusto liquidare il mio comportamento come mancanza di pazienza"
    "La mia segnalazione riguardava esclusivamente la sottovalutazione del problema al triage"

    Riceviamo e pubblichiamo la replica di una lettrice a quanto affermato dal dottor Giuseppe Lauria, direttore del Dipartimento di Emergenza e delle Aree critiche del "Santa Croce", che a sua volta aveva risposto alla stessa lettrice relativamente una segnalazione dopo un accesso in Pronto Soccorso.

    Gentile Direttore,
    la ringrazio per la risposta inviatami e per l’attenzione dedicata alla mia segnalazione. Desidero innanzitutto premettere che sono pienamente consapevole delle difficoltà che medici, infermieri e operatori sanitari affrontano quotidianamente, e desidero esprimere il mio sincero ringraziamento per il servizio che prestate ai cittadini e per l’impegno che mettete nel vostro lavoro. Vorrei tuttavia precisare alcuni aspetti, poiché la mia lettera non aveva l’intento di contestare né il codice bianco assegnato né i tempi di attesa. Ero perfettamente consapevole di non rientrare in un’urgenza grave e, sin dal mio arrivo, mi era stato comunicato che l’attesa sarebbe stata di almeno quattro ore: ero pronta ad aspettare anche l’intera giornata, se necessario.

    Il motivo per cui ho scelto di recarmi in Pronto Soccorso, dopo essermi già rivolta tempestivamente al mio medico di medicina generale, era la crescente preoccupazione per il peggioramento del dito. Non essendo competente in materia, ho ritenuto necessario un approfondimento, proprio perché temevo potesse trattarsi di qualcosa di più serio. Non era mia intenzione invadere le corsie del pronto soccorso inutilmente, ma
    le chiedo di comprendere la mia apprensione e la mia decisione di rivolgermi a voi. La mia segnalazione riguardava esclusivamente la sottovalutazione del problema al triage. Dopo circa due ore, infatti, sono stata richiamata e mi è stato detto che trattandosi di un problema dermatologico (valutato solo in sede di triage) e non essendoci dermatologi in pronto soccorso, non sarei stata visitata e che avrei dovuto
    recarmi nei giorni successivi al Carle, tramite impegnativa urgente, per una visita dermatologica che mi sarebbe stata garantita come urgenza. Non ho firmato, peraltro, alcun documento di “abbandono del pronto soccorso”, come penso sia prassi fare in questi casi. Il mio unico errore, se così lo si può chiamare, è quello di non aver preteso che mi venissero consegnati i fogli di dimissioni, trattenuti e buttati dall’infermiera dicendomi che tanto non essendo stata visitata non mi servivano.

    Non ho inventato né frainteso indicazioni di questo tipo: quale motivo avrei avuto? Ciò che ho riportato nella mia lettera corrisponde esattamente a quanto mi è stato comunicato. Alla luce della diagnosi successivamente ricevuta – una ostruzione dell’arteria ulnare
    con necrosi del dito – appare evidente che il quadro fosse ben più grave di quanto ipotizzato al momento. Per questo motivo trovo ingiusto che venga liquidato il mio comportamento come una mancanza di pazienza o un abbandono volontario del percorso diagnostico. Se realmente il mio intento fosse stato quello di “andarmene”, non avrei mai fatto una segnalazione, né avrei poi cercato assistenza in un altro ospedale la stessa sera, peraltro a oltre 30 km da casa: sarebbe stato molto più semplice e logico attendere a Cuneo.

    Ci tengo a ribadire che la mia coscienza è serena. Non cercavo scuse né accuse; come dice lei nella sua lettera confidavo che la segnalazione fosse per voi uno stimolo per il miglioramento continuo nel servizio, ma certamente non mi aspettavo di vedere attribuite alla mia persona dichiarazioni o comportamenti che non corrispondono al vero.

    Per quanto mi riguarda, considero la questione chiusa qui; tuttavia, se Lei riuscisse a dedicarmi alcuni minuti, Le sarei molto grata di poterLe spiegare personalmente quanto accaduto, perché ritengo che un breve confronto diretto possa essere utile a chiarire gli equivoci e a restituire serenità a tutte le parti coinvolte.

    RingraziandoLa nuovamente per l’attenzione, porgo cordiali saluti.

    Milena Ghibaudo

    QUI la prima lettera della signora Ghibaudo.

    QUI la replica del dottor Lauria.

    Redazione
    luogo CUNEO
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    Tag:
    cuneo - Ospedale - Santa Croce
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