La tv del ministero della Difesa russo intervista Beppe Lauria sul caso Gergiev
Il consigliere cuneese è stato tra i pochi esponenti politici a manifestare solidarietà con il direttore d’orchestra, dopo l’annullamento del concerto a CasertaC’era un cuneese in Russia: perlomeno in video, intervistato dall’emittente televisiva Zvezda sul caso del direttore d’orchestra Valerij Gergiev, il cui concerto alla Reggia di Caserta - previsto in origine per il 27 luglio - è stato annullato a seguito delle proteste della comunità ucraina e delle forze politiche atlantiste.
Beppe Lauria, consigliere comunale e coordinatore piemontese di Indipendenza!, aveva manifestato nell’ultima seduta consiliare la sua solidarietà con il 72enne direttore del Teatro Bolshoi di Mosca, considerato vicino a Vladimir Putin e perciò estromesso, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, dalla direzione dell’orchestra filarmonica di Monaco che aveva tenuto per sette anni.
L’eco di questa presa di posizione, isolata ma non solitaria (lo stesso presidente della Campania, il piddino Vincenzo De Luca, aveva difeso la scelta di far esibire Gergiev), è arrivato fino a Mosca. Così Lauria è stato contattato dal telegiornale di Zvezda, il canale televisivo statale di proprietà del ministero della Difesa: “Quello che è successo è terribile. - ha detto Lauria - Quando la censura colpisce la cultura e lo sport, diventa così insopportabile che è impossibile tacere. Quello che è successo a Valerij Gergiev è semplicemente incredibile. Protestare contro simili decisioni - come ho fatto io - è assolutamente normale. Le azioni dell’Unione Europea hanno rovinato il mio Paese, ma non sono riuscite a indebolire il vostro”.
La genesi dell’intervista, spiega Lauria, è legata al suo ruolo politico: “Sono in relazione con molti partiti sovranisti europei, per conto di Indipendenza. Una giornalista ha messo la televisione in contatto con me: mi hanno chiesto quale fosse il mio pensiero sulla questione e mi hanno fatto domande anche su altri temi”. Singolare destino, per un ex militante di Alleanza Nazionale e prima ancora del Msi, quello di finire su una televisione che reca ancora nel suo simbolo la stella dell’Armata Rossa (“zvezda”, in russo, significa appunto “stella”): “Mi ha stupito il silenzio del Consiglio comunale. Nessun’altro ha parlato, a fronte di un fatto grave”.

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