"Ora ci auguriamo che si voglia finalmente arrivare ad una risistemazione della piazza con i cedri"
L'intervento di alcuni lettori in risposta alle considerazioni del consigliere comunale Vincenzo Pellegrino: "Dalla Giunta in questi anni totale indisponibilità al confronto"Riceviamo e pubblichiamo.
Alcune osservazioni alle lamentele del consigliere Vincenzo Pellegrino, comparse su questo giornale l’8 ottobre, sulla sentenza del Consiglio di Stato che sospende i lavori in piazza Europa e blocca l’abbattimento dei cedri come voluto dalla Giunta comunale.
Egregio consigliere, in questi anni avete dimostrato una totale indisponibilità al confronto con le migliaia di cittadini firmatari di petizioni pro cedri, avete dileggiato le associazioni che da anni insistono sul valore ambientale storico e culturale di piante adulte, sane e vigorose, avete ignorato il contesto giuridico che tutela il servizio ecosistemico svolto da questi alberi, che voi percepite solo come volumi verdi "brutti e ingombranti", e adesso vi vengono i mal di pancia da carta bollata? Quando si rifiuta qualunque dialogo e confronto sulle modalità della riqualificazione, voluta praticamente da tutti, è lì che ci si delegittima da soli, tecnicamente, politicamente e democraticamente. Non a caso il Consiglio di Stato ha definito "manifestamente irrazionale" il progetto, blindato dalla vostra scelta di chiusura al confronto, reputandolo "manifestamente lesivo dei principi di proporzionalità e ragionevolezza". Se aveste avuto il coraggio politico di interpellare davvero la volontà popolare sui contenuti del progetto, invece di cadere nel ridicolo con il sondaggio tarocco, avremmo vinto tutti insieme, usando i fondi, che avete depistato dalle periferie, per una riqualificazione buona e condivisa. Ci auguriamo, a questo punto, che si voglia finalmente arrivare ad una risistemazione della piazza con i cedri, seguendo le tante proposte, compresa quella da noi presentata e redatta dal Garden Designer Maurizio Zarpellon un anno fa.
Gabriella Bergese
Domenico Sanino
Gianfranco Peano

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