Piazza Europa, rischio ricorsi con lo stop ai lavori? Il Comune risponde no

Dai soldi non spesi per piazza Europa, quelli del bando Periferie aggiudicato quasi dieci anni, il rischio sarebbe quello di spenderne davvero, ma per fronteggiare i ricorsi della ditta. Almeno così la pensa l’esponente di Cuneo Mia Claudio Bongiovanni, autore di un’interpellanza sul tema discussa nell’ultima seduta del Consiglio comunale.

“Una data nel mese di ottobre ci ha colpito per la coincidenza” rileva il consigliere: il 2 ottobre, giorno di pubblicazione dell’ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha imposto la sospensione del progetto, in attesa del giudizio di merito del Tar sulla permanenza dei dieci cedri sul sagrato. Il giorno è lo stesso in cui il Comune ha sancito l’aggiudicazione dei lavori alla ditta Sam Costruzioni di Cherasco. Perché, si chiede Bongiovanni, non si è attesa la pubblicazione “affrettando senza motivi cogenti la determinazione di aggiudicazione” e “mettendo l’impresa nelle condizioni di chiedere un eventuale risarcimento dei danni?”.

“Il problema è che voi non gestite i vostri dirigenti” sostiene il consigliere Beppe Lauria (Indipendenza!), riproponendo il tema del presunto “doppio livello di governo” tra gli uffici e la giunta: “Si ha davvero l’impressione che a gestire il comune ci siano due livelli, perché ci sono due livelli nel fare politica: una, legittima, la vostra, l’altra non legittima dei dirigenti”.

“La camera di consiglio era convocata per il 2 ottobre 2025 e noi di questo eravamo a conoscenza, però l’emissione di un’ordinanza non ha una scadenza precisa” obietta l’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino: “L’ordinanza è stata trasmessa effettivamente il giorno dopo, ma noi non lo potevamo sapere”. “Abbiamo interpellato l’avvocato - aggiunge - perché la scadenza per noi era il 30 giugno 2026, quando i lavori dovevano essere terminati: i tempi erano talmente ‘giusti’ che anche perdere un giorno poteva essere dirimente. Per questo motivo si è deciso di procedere comunque con l’aggiudicazione”.

In ogni caso, il rischio di ricorsi è escluso: “La determina è un atto interno, non abbiamo ancora ‘firmato il contratto’, per cui non abbiamo ancora preso impegni con la ditta: anche se avessimo firmato, il contraente potrebbe chiederci i danni solo nel caso in cui avesse già, in buona fede, iniziato i lavori”.

Una replica che non fuga tutti i dubbi del proponente: “Vi sarebbe stato tutto il tempo, non è un bando Pnrr ma un bando Periferie la cui data finale è stata spostata più di una volta. Dato che una volta che avete aggiudicato i lavori occorre stipulare il contratto, - aggiunge Bongiovanni - un eventuale annullamento del progetto esecutivo travolgerebbe a cascata gli atti successivi, compresa l’aggiudicazione”.

CUNEO