Popillia japonica, Bongioanni: “Al via la sperimentazione Regione-Agrion per la protezione dei frutteti”
L’assessore regionale: “Il Piemonte è capofila in Italia per le strategie di difesa sulla vite, perché si è trovato ad affrontare il problema fin dal 2014”Vertice oggi al Palazzo della Regione Piemonte sullo stato della lotta alla Popillia japonica, il piccolo coleottero che crea grande allarme per le produzioni vivaistiche e frutticole, e non disdegna di attaccare le viti. L’incontro, voluto dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, ha riunito i rappresentanti delle associazioni di categoria agricole Coldiretti, Confagricoltura e Cia, Confcooperative e LegaCoop, e gli esponenti delle associazioni di produttori ortofrutticoli. Per la Regione sono intervenuti il direttore Agricoltura Paolo Balocco, la vicedirettrice Anna Valsania, i dirigenti responsabili del settore Fitosanitario Luisa Ricci, Produzioni agricole Gianfranco Latino e Infrastrutture e Calamità in Agricoltura Paolo Cumino.
“Ho voluto convocare questo incontro per fare il punto con le associazioni di categoria e di produttori”, spiega l’assessore Bongioanni. “La Regione Piemonte è attiva da anni sul fronte della lotta alla Popillia japonica con molteplici strumenti che vanno dal monitoraggio al contrasto con trattamenti e cattura di massa, dalla ricerca alle sperimentazioni con uso dei droni per la vite fino al contrasto attraverso le reti, dimostratesi estremamente efficaci nel settore dei piccoli frutti e in quello florovivaistico, che deve garantire l’assenza delle larve nel terreno per poter esportare le proprie produzioni d’eccellenza. A fine anno avremo i risultati del bando specificamente indirizzato al comparto florovivaistico che mette a disposizione oltre 2 milioni di euro per l’acquisto di reti di protezione. Oggi la Popillia sta aggredendo un comparto primario nelle produzioni di pregio del Piemonte come quello frutticolo, e l’attenzione sta crescendo anche per i rischi alla viticoltura: per questo il settore Fitosanitario regionale insieme ad Agrion ha avviato una sperimentazione sulla produzione delle pesche nella zona ad alta vocazione di Borgo d’Ale. Nei prossimi bandi potremo così indirizzare i sostegni verso strumenti specificamente destinati alla difesa in frutticoltura”.
Fra i temi sul tavolo anche il possibile riconoscimento di ristori ai danni e la lotta attraverso misure di contrasto biologico con insetti antagonisti, i cosiddetti “limitatori”: una procedura tuttavia molto complessa e difficile da attuare perché non esiste una sola specie di antagonista elettivo, e l’autorizzazione a importare in Italia più organismi alloctoni capaci tutti insieme di contenere la Popillia dev’essere sottoposta all’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente che dimostri che essi non hanno effetti sugli altri organismi autoctoni.
“Sul fronte della lotta alla Popillia – sottolinea Bongioanni - il Piemonte è regione pilota in Italia per le strategie di difesa sulla vite e sulla frutticoltura, perché si è trovato per primo, insieme alla Lombardia, ad affrontare il problema fin dal 2014. Solo nel 2024 abbiamo organizzato circa 30 incontri rivolti ai portatori d’interesse per informare e aggiornare. Negli Usa la Popillia è presente fin dal 1916, ma lì vigono normative diverse sui fitofarmaci che in Ue non sarebbero ammessi e che quindi non possono trovare declinazioni applicative. Le strategie da adottare devono essere impiegate in sinergia: non esiste una soluzione unica ma un sistema di misure da utilizzare insieme e in funzione di ogni singolo comparto produttivo. Massimo impegno sulla sperimentazione congiunta, quindi: un tema che porterò alla Commissione Politiche Agricole fra Stato e Regioni insieme a quello dei possibili risarcimenti danni”.

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