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    DRONERO - Friday 07 November 2025, 09:54

    Strategia Nazionale Aree Interne: "Il Piemonte unica Regione a non aver confermato le esperienze migliori"

    L'intervento di Mauro Calderoni, Davide Sannazzaro e Loris Emanuel (PD): "È una scelta grave e inspiegabile"
    Strategia Nazionale Aree Interne: "Il Piemonte unica Regione a non aver confermato le esperienze migliori"

    "Il Piemonte è oggi l’unica Regione d’Italia a non aver riconfermato le quattro aree interne individuate nella prima Strategia Nazionale. È una scelta grave e inspiegabile, che priva territori montani e collinari di risorse decisive e cancella anni di lavoro condiviso tra Comuni, Unioni montane e amministrazioni locali". Lo affermano Mauro Calderoni, consigliere regionale del Partito Democratico, il segretario provinciale Davide Sannazzaro e il consigliere provinciale Loris Emanuel, commentando la decisione della Giunta Cirio di individuare due nuove aree progetto (Valsesia e Terre del Giarolo) nella programmazione 2021-2027, escludendo, però, le quattro storiche (Valle Bormida, Valli Maira
    e Grana, Valli di Lanzo e Valli dell’Ossola).

    "La motivazione ufficiale – spiegano i tre esponenti Dem – di garantire “equità territoriale” non regge, poiché ad essere penalizzati sono proprio i territori che avevano dimostrato di saper innovare in settori chiave come scuola, sanità, mobilità e sviluppo locale. Invece di valorizzarle, la Giunta Cirio ha scelto di chiudere un percorso positivo, isolando il Piemonte rispetto a tutte le altre Regioni, che hanno riconfermato o ampliato le proprie aree interne".

    "Una decisione che colpisce soprattutto la provincia di Cuneo, dove le Valli Maira e Grana si trovano oggi di fronte a un vero abbandono istituzionale dopo anni di progettualità e collaborazione tra enti locali", si legge in un comunicato.

    "In VII Commissione regionale – proseguono Calderoni, Sannazzaro ed Emanuel – l’assessore alla Montagna Marco Gallo si è impegnato a sollecitare il Governo per il reinserimento delle quattro aree interne della programmazione 2014/2020. D’altronde, in quanto ex sindaco di un territorio pedemontano, conosciamo la sua sensibilità e sappiamo che questa impostazione non è frutto di una sua scelta".

    I consiglieri Dem accolgono, inoltre, lo spunto dell’assessore Gallo sulla fragilità della governance delle Terre alte e condividono la necessità di affrontare una crisi amministrativa che rischia di vanificare ogni buona intenzione. "Molti piccoli e medi Comuni – osservano – ricevono risorse per progetti ambiziosi, ma non dispongono del personale per gestirli: in molti casi uno o due dipendenti devono occuparsi di tutto, dall’anagrafe ai bandi, dalla contabilità alla progettazione. Non è amministrare, è sopravvivere".

    Per questo, Calderoni, Sannazzaro ed Emanuel chiedono che la Regione accompagni la strategia nazionale con strumenti concreti di sostegno alla capacità amministrativa locale, attraverso: 

    • supporto tecnico-amministrativo stabile per la gestione dei fondi;
    • semplificazione burocratica per i Comuni sotto una certa soglia demografica;
    • risorse dedicate al personale e alla formazione, non solo ai progetti;
    • individuazione della fragilità amministrativa come criterio premiale nei bandi.

    "La vera sfida – concludono – non è moltiplicare i bandi, ma renderli davvero attuabili nei territori che ne hanno più bisogno. Servono incentivi alla gestione associata, sostegni alle comunità vallive, potenziamento dei servizi sanitari ed educativi, efficaci collegamenti fisici e digitali e un serio rafforzamento della governance delle Terre alte. Ci auguriamo che la nuova legge regionale sulla montagna, più volte annunciata, possa finalmente tradurre in atti concreti questa visione condivisa".

    c.s.
    luogo DRONERO
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    Montagna
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