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    CUNEO - Wednesday 14 September 2022, 17:15

    Caro energia e inflazione pesano sulle nuove assunzioni nella Granda

    Le imprese cuneesi programmano 5700 nuovi contratti a settembre. Dati trimestrali in flessione del 5,3% rispetto al 2021: ma c’è chi non trova figure qualificate da assumere
    Caro energia e inflazione pesano sulle nuove assunzioni nella Granda
    Sono 5.720 i nuovi contratti di lavoro programmati dalle imprese cuneesi per settembre 2022, 60 in meno (-1,1%) rispetto a un anno fa; valore che sale a 14.040 se si considera l’intero trimestre settembre-novembre 2022 con 750 assunzioni previste in meno (-5,3%) rispetto al medesimo trimestre del 2021.
     
    Questi alcuni dei dati contenuti nel bollettino e nelle tavole del Sistema informativo Excelsior che, per la nostra provincia, confermano una contrazione della domanda di lavoro delle imprese. Su queste dinamiche e potenziali risultati incidono una serie di fattori, tra cui il continuo rialzo dei costi dell’energia e delle materie prime con conseguenti effetti sull’inflazione e sui consumi.
     
    Il 76% delle entrate delle aziende cuneesi riguarderà i lavoratori dipendenti, il 15% i lavoratori somministrati, l’1% i collaboratori e l’8% gli altri lavoratori non alle dipendenze. Nel 23% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 77% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Delle 5.720 entrate previste in provincia di Cuneo nel mese di settembre 2022 il 16% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, mentre le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 19% e il 36%. Le entrate previste si concentreranno per oltre il 64% nei servizi e per il 55% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
     
    Considerando i dati di settembre 2022 emerge come siano i servizi a formare, ancora una volta, la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 64,5% del totale delle entrate (benché siano 190 unità in meno rispetto a settembre 2021 e 880 in meno rispetto al trimestre settembre-novembre 2021). L’industria programma invece 2.030 entrate, generando il 35,5% della domanda totale del periodo, segnando un incremento di 130 entrate sia rispetto all’anno precedente che al trimestre settembre-novembre 2021. Nel dettaglio per ciò che concerne l’industria, 1.680 entrate riguardano il comparto manifatturiero e 350 quello edile.
     
    Tra i settori si rileva un buon interesse verso i servizi alla persona con 2.080 entrate previste nel trimestre in esame pari al 14,8% delle entrate complessive, seguito dal commercio con 1.830 assunzioni previste ovvero il 13% e dai servizi di alloggio e ristorazione (1.610 entrate) pari all’11,5%. Il 39% delle entrate previste a settembre 2022 sarà destinato agli operai specializzati e conduttori di impianti. Dirigenti, specialisti e tecnici genereranno il 21%, mentre le professioni commerciali e dei servizi il 20% e solo il 7% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 13% delle assunzioni previsive del mese. A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione di servizio (54%), seguita dall’area commerciale e vendita (13%), dalla logistica (14%), da quella tecnica e di progettazione all’11%, dall’area amministrativa accompagnata da quella direzionale che pesano entrambe per il 4% delle assunzioni previste.
     
    Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali e in 48 casi su 100 le imprese si troveranno a dover gestire questa criticità. A tal proposito le professioni più difficili da reperire in provincia a settembre 2022 risultano essere le seguenti: dirigenti e direttori (89 imprese su 100); progettisti, ingegneri e professioni assimilate (78 imprese su 100); farmacisti, biologi e specialisti delle scienze della vita (73 imprese su 100); operatori dell’assistenza sociale (72 imprese su 100); conduttori di mezzi di trasporto e cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (69 imprese su 100); tecnici dei servizi turistici e culturali (59 imprese su 100) e operai specializzati nell’edilizia (58 imprese su 100).
    c.s.
    luogo CUNEO
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    Tag:
    lavoro - Crisi - economia - imprese - Camera di Commercio
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