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VILLAFALLETTO - Friday 06 June 2025, 09:49

"Rocky e Fido: vittime di una legge non applicata e un ddl farlocco"

Stop Animal Crimes segnala alla procura di Cuneo "maltrattamenti e controlli inefficaci": il caso riguarda due cani detenuti alla catena a Villafalletto e Levaldigi
"Rocky e Fido: vittime di una legge non applicata e un ddl farlocco"
Riceviamo e pubblichiamo
 
A novembre dello scorso anno le guardie zoofile di Stop Animal Crimes Italia avevano segnalato alla Procura un uomo di Villafalletto che deteneva il suo cane legato a catena al centro del cortile e che come cuccia aveva due pedane marce appoggiate l’una contro l’altra; tornate di recente sul posto, hanno verificato che Rocky non è più legato a catena nel cortile ma chiuso in una stalla, ancora legato a catena e senza un giaciglio. Idem per Fido, a Levaldigi, un cane sempre legato all’aperto, segnalato oltre un anno fa alla Polizia Locale e ASL veterinaria di Savigliano; anche in questo caso, ritornate le guardie zoofile hanno trovato Fido non più su lato strada ma su lato cortile, dove non si può vedere, senza cuccia e ancora a catena. Sempre a Savigliano, un cane rinchiuso in una gabbia di nemmeno due metri quadrati e ovviamente nessuna sanzione, nessuna denuncia.
 
Questi casi, analoghi ad altre decine, sono la conferma della disapplicazione delle leggi sul benessere animale, delegato alle Polizia Locali che però spesso e volentieri ignorano le norme in materia e alle ASL veterinarie che se da un lato si limitano sempre a consigliare di “mettere a posto” senza sanzionare mai - legando le mani anche ai Carabinieri Forestali - dall’altro non si accorgono dei cani che sono a catena, senza cuccia e acqua nelle aziende agricole dove visitano periodicamente gli allevamenti zootecnici, appunto; le ASL veterinarie, ritenute inutili all’accertamento del benessere animale da sempre più Magistrati e Giudici, poichè ricordiamo hanno il compito istituzionale e normativo primordiale di tutelare la salute dell’uomo dagli animali e non la salute degli animali  dall’uomo, esercitano la vigilanza della tutela degli animali da compagnia per una questione di comodità e risparmio dello Stato. 
 
Abbiamo riferito al Procuratore di Cuneo - come altri Procuratori - la diffusa e sistematica disapplicazione delle leggi a tutela dei diritti degli animali, dove il cane ancora nel 2025 viene considerato oggetto e utilizzato a protezione di case e animali, sempre relegato in un box angusto o legato a catena, senza cibo e acqua e senza riparo, ignorandone le necessità etologiche, igieniche e fisiche. Abbiamo anche chiesto che i Magistrati valorizzino il ruolo delle nostre guardie zoofile che, essendo pubblici ufficiali e polizia giudiziaria, hanno tutte le competenze necessarie, la legittimazione e la passione per compiere qualsiasi atto delegato - spesso chiesto -  quali sequestri e sopralluoghi, facendosi financo carico delle spese dell'eventuale custodia di animali sequestrati destinati all’affidamento a terzi.
 
Non una riforma legislativa (cd Brambilla) - a nostro parere banderuola - che incrementa le pene o introduce nuovi reati può essere la strada giusta, ma solamente il coinvolgere maggiormente le guardie zoofile più motivate e preparate, l'erogazione di sanzioni anzichè continue amnistie, condanne penali per reati contro gli animali anzichè facili archiviazioni, il riconoscimento del reato di maltrattamento anzichè arbitrarie sua depenalizzazione, l’educazione nelle scuole e infine la semplice e mera applicazione delle leggi che già ci sono, sono la sola via ad un maggior rispetto degli animali oggi ancora trattati come 50 anni fa se non peggio. 
 
Nell’auspicio che la Procura di Cuneo ritenga motivato il nostro appello, anche di coinvolgere maggiormente le nostre guardie zoofile, Stop Animal Crimes Italia (l’unico ente che in tutta Italia opera denunce e sequestri - oltre 300 solo nel 2024) segnala altresì la crescente propensione di molti cittadini sensibili agli animali e iscritti o meno ad associazioni locali a “sottrarre” animali, detenuti in violazione delle regole, con relativo allestimento di strutture abusive dove accoglierli, con gestione talvolta non volontaria ma speculativa; ciò per via della sfiducia verso le Istituzioni di garantire evidentemente il rispetto del benessere e diritti degli animali quali essere senzienti e non oggetti.
 
Intanto per Rocky, il cane legato nella stalla, il proprietario si è reso disponibile a cederlo: chiamare il numero sotto indicato per info.
c.s.
luogo VILLAFALLETTO
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Tag:
villafalletto - animal crimes
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