Nessuna molestia dal capo dei vigili alla sindaca: Alessandro Lovera è assolto
L’ex vicecomandante della Polizia Locale di Vernante era stato denunciato a Bardonecchia. Assolti anche il sindaco e il segretario del paese della val VermenagnaSi chiude con un’assoluzione il processo all’ex comandante della Polizia Locale di Bardonecchia, il cuneese Alessandro Lovera. Il 54enne era stato rinviato a giudizio insieme a Gian Piero Dalmasso e Fabrizio Salvatico, sindaco e segretario comunale di Vernante, i quali dovevano rispondere di falso e tentata truffa. Anche per loro il verdetto del giudice Immacolata Iadeluca del tribunale di Torino è di assoluzione.
A carico di Lovera, in passato vicecomandante del corpo nell’Unione Montana Alpi Marittime, pesava una denuncia presentata nel 2022 dalla sindaca di Bardonecchia Chiara Rossetti. L’accusa più grave era quella di molestia sessuale, in cui rientravano messaggi scritti con quello che gli inquirenti definivano un “registro comunicativo inopportuno e conturbante”. Si citava a titolo di esempio la frase “oggi eri stupenda” inviata su Whatsapp alla Rossetti, dopo una giornata trascorsa da Lovera a fianco della sindaca. Ma anche approcci fisici come un bacio sulla guancia, un appostamento all’uscita del municipio, uno “strusciamento” che sarebbe avvenuto in presenza di altre persone. L’amministratrice, in carica dal 2021 nel comune torinese con una lista civica, affermava di essere stata addirittura costretta a barricarsi in una stanza del palazzo municipale per sfuggire alle avances insistenti del comandante.
Lui al contrario ha sempre negato di aver tenuto comportamenti inappropriati e ha menzionato alcuni messaggi in cui era la sindaca a parlargli con un tono confidenziale: “Lei diceva che ero il suo comandante preferito e che ero il suo mito. Mi mandava anche degli emoji a forma di cuore. All’improvviso, ha cambiato atteggiamento”. Tra i due, ha aggiunto, solo “un casto bacio sulla guancia” in una singola occasione. Il sostituto procuratore Giulia Rizzo aveva chiesto per il vigile una condanna a tre anni, otto mesi e venti giorni di carcere, comprensiva di una contestazione di peculato legata al presunto utilizzo improprio di un monopattino di proprietà del Comune di Vernante.
Per Dalmasso e Salvatico la richiesta di condanna ammontava a due anni e mezzo. Nei loro confronti l’imputazione riguardava una valutazione professionale sull’operato di Lovera, che sarebbe stata falsata su pressione dello stesso ex vicecomandante per ottenergli la progressione di carriera e la nomina a Bardonecchia. L’ipotesi iniziale di abuso d’ufficio era stata modificata, dopo l’abolizione del reato, in tentata truffa aggravata. Il giudice ha respinto questa contestazione.

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