Ucciso con un colpo di fucile dal suo migliore amico, si attende la perizia sulla morte di Daniele Barolo
Un tragico incidente ha posto fine alla vita del papà 46enne: “È un uomo distrutto, ma la famiglia della vittima gli è vicina” dice l’avvocato dell’altro cacciatoreUn solo colpo di fucile, una vita distrutta e un’altra segnata per sempre dal rimorso. Daniele Barolo è morto il 21 settembre scorso, una domenica, durante una battuta di caccia al cinghiale a Carrù: quest’anno, stante l’emergenza peste suina, la stagione venatoria era stata anticipata.
A colpirlo, forse di rimbalzo, un proiettile calibro 12 che non gli ha lasciato scampo. Agricoltore nativo di Fossano, il 46enne Barolo viveva a Carleveri, nel comune di Rocca de’ Baldi: era sposato con Claudia Panero e papà di due bambine, Matilde e Benedetta. La tragedia ulteriore è che a sparare è un uomo che con Barolo non condivideva solo l’hobby della caccia: “È consapevole di avere ucciso un amico d’infanzia, è distrutto: più dell’esito del procedimento è questo che lo sta prostrando a livello psicologico” dice l’avvocato Chiaffredo Peirone che lo assiste.
Solo tre sere prima, il giovedì, avevano cenato assieme in pizzeria. Insieme avevano aiutato nei preparativi della fiera del fagiolo, l’evento della pro loco che avrebbe dovuto concludersi proprio quella domenica. Nella tragedia, le due famiglie non si sono divise: anche la vedova di Barolo, dice il legale, ha manifestato la sua vicinanza.
C’è però un’inchiesta che va avanti e che dovrà appurare se ci siano, oppure no, gli estremi per contestare l’omicidio colposo. Sabato scorso in località Bordino, teatro della disgrazia, si è svolto il sopralluogo al quale hanno partecipato il sostituto procuratore Attilio Offman e i legali, insieme ai tecnici: la Procura ha nominato come consulente balistico Stefano Conti, uno tra i massimi esperti italiani della disciplina. Dovrà rispondere ai vari quesiti che il pubblico ministero titolare del fascicolo ha formulato, oltre ad occuparsi degli esami balistici sui reperti: il perito, incaricato pochi giorni dopo il fatto, ha richiesto novanta giorni.
La dottoressa Caterina Petetta si occuperà invece degli esami medico legali. La difesa, che esprime “assoluta fiducia nei periti nominati dalla Procura”, ha nominato a sua volta due consulenti: il dottor Federico Quaranta per gli aspetti medico-legali e il perito balistico Roberto Sasia.

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