A Castino recuperati gli spazi dell’antica osteria "della Giovannina", un simbolo di Langa
A tagliare il nastro il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ed il vicepresidente della Provincia di Cuneo Massimo AntoniottiTutto il mondo di Langa, storia, cultura e ricordi, custodito in un unico luogo. È questo ciò che vuole rappresentare il recupero dell’antica osteria “della Giovannina”, a Castino, dove sabato 3 maggio è stata inaugurata anche l’installazione “La Langa del Partigiano Johnny”.
“L’allestimento - ha spiegato il primo cittadino, Enrico Paroldo -, oltre a ricordare il ruolo di Castino nella lotta di liberazione nazionale, apre ad una rievocazione dell’antica osteria di Langa, alla passione per il gioco del pallone elastico e per il cinema proiettato nelle sale di fortuna”. All’interno anche un ricordo del grande fisarmonicista Michele Corino.
A tagliare il nastro, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ed il vicepresidente della Provincia di Cuneo Massimo Antoniotti. “Questo progetto di riqualificazione - ha detto il governatore piemontese - è stato reso possibile anche grazie ai fondi del PNRR, destinati dalla Regione Piemonte al recupero del nostro patrimonio culturale e storico. Un impegno concreto - ha concluso Cirio - per custodire la memoria della resistenza e trasmettere il valore le nuove generazioni”.
Molto belli e significativi, gli spazi recuperati nel fabbricato dell’osteria: il crutin la cantina con gli attrezzi per pigiare l’uva e il giardino con il grande murale del pittore Luigi Carbone.
“Un luogo davvero magico - ha commentato il vicepresidente della Provincia Massimo Antoniotti -, un tuffo nella storia e nella tradizione che più e meglio caratterizzano le nostre colline di Langa. Tra queste mura c’è molto da imparare e spero che diventi meta di molti giovani. Un plauso al sindaco Paroldo e a tutta la sua amministrazione per aver recuperato, con un lavoro attento e certosino, una struttura che ha un grande significato per tutto il paese e non solo. Custodire il territorio e renderlo fruibile per tramettere valori, ricordi e cultura, è il primo impegno che dovrebbero avere le amministrazioni. Proprio come è stato fatto a Castino. Sono certo - ha concluso Antoniotti - che questo luogo sarà meta di molti visitatori, che così avranno un motivo in più per visitare le Langhe”.
c.s.

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