Il Ferragosto di Fenoglio
Sessantanni fa il racconto veniva pubblicato da Garzanti nel volume âUn giorno di fuocoâSessantâanni fa, nel 1963, usciva per Garzanti il volume âUn giorno di fuocoâ, unâantologia di racconti: il suo autore, Beppe Fenoglio, era morto da pochi mesi. âFerragostoâ è un racconto straordinariamente intenso, duro, una metafora efficace del contrasto cittĂ -campagna, cittĂ -paese. Ă anche una tragica storia dâamore che sfida i pregiudizi senza riuscire, purtroppo, a sconfiggerli. Toni, il protagonista, è un giovane orignario di Rodello, nelle Langhe, che ha lasciato la sua terra per andare a lavorare a Torino. Lâaveva sempre detto: âEscluso fermarsi al paese a far la morte del pidocchioâ. Nella grande cittĂ si è innamorato di una donna, di cui non viene rivelato il nome, che per sopravvivere aveva fatto la prostituta.
Il giorno di Ferragosto vuole presentarla a suo fratello e alla sua famiglia, pur sapendo che cosa lui pensi della donna: âCâè proprio bisogno che tu vada a cercarti la donna nel fango? E nel fango piĂš fango che ci sia?â. Insomma una donna differente dalla sua Rina e dalle altre brave donne di paese. Una differenza che fa di lei unâappestata. Il racconto è soprattutto la descrizione del viaggio in corriera da Torino a Rodello, che fa emergere la grande abilitĂ narrativa di Fenoglio e la sua insuperabile capacitĂ di penetrare nellâintimo della sua terra. Toni per tutto il viaggio si preoccupa che la futura moglie non sia troppo appariscente, non dia troppo nellâocchio. Pranzano in unâosteria, una di quelle che oggi i turisti cercano disperatamente nelle Langhe: âSi sedettero a un tavolo a muro, sotto un quadro del Moro di Venezia e un quadratino di carta smerigliata per sfregarci i fiammiferi. La padrona preparò ben pulito, loro due bevevano a bicchieri acqua di pozzoâŚla padrona portò salame e burroâŚâ. Durante il pranzo parlano del fratello di Toni, Pietro, piĂš vecchio di lui, rimasto attaccato alla casa e alla terra di famiglia: incarna uno stile di vita opposto a quello di Toni, verso il quale ha sentimenti contrastanti: è forte il legame di sangue, certo, ma ci sono anche il disprezzo, lâinvidia (âperchĂŠ sono diventato torineseâ), un debito di 45 mila lire ancora da saldare con lui.
Lasciata lâosteria, i due si dirigono a piedi verso la casa di Pietro. Il loro è un legame in cui lâattrazione fisica conta molto e in un boschetto di pinastri ingialliti dal gran sole, in un punto in cui la natura era particolarmente aspra, si amano: âSulla mia terra, una volta sulla mia terraâ dice Toni. Dopo essersi ricomposti, raggiungono finalmente la casa del fratello, che era anche casa di Toni: âEra bassa e sbilenca come se si fosse ricevuta sul tetto una tremenda manata e non si fosse mai piĂš riassestata: grigia del medesimo grigio delle rocche del valloneâ.
I due si fermano sullâaia, mentre sullâuscio di casa appare il fratello, anche lui grigio come la casa. Il dialogo tra i fratelli è subito glaciale: âHai finito per portarla⌠SĂŹ che lâho portata, a vedere la casa dei miei vecchiâ. Quando Toni cerca di entrare in casa con la donna, il fratello lo blocca: âQuesta è la casa dei tuoi vecchi e tu câentri e ci stai come un padrone. Ma lei resti sullâaiaâ. Il ritmo del racconto, fino a questo punto lento, cambia improvvisamente, acquista velocitĂ : Pietro entra in casa e chiude la porta, Toni si scaglia contro la porta per sfondarla. La donna capisce che la situazione si mette male e urla per dissuadere Toni dallâimpresa. Ma lui è una furia: âApri, bastardo!â. Pietro da dentro gli urla: âSe mâentri di forza, tâammazzo!â. Il finale è degno delle migliori tragedie classiche: dopo spinte e controspinte Toni ha la meglio e âvolò dentro come una palla di cannoneâ. La donna, dallâaia, non può che assistere alla scena: âToni per lâimpeto non sâera ancora fermato e suo fratello gli arrivò dietro con unâaccetta e da dietro gliela calò sulla testa spaccandogliela come una noceâ.
Dino Boscolo

Beppe Fenoglio - ferragosto - Libri - letteratura - rodello
commenti
Effettua il login per commentare