Con "Il giorno prima dell'estinzione" il duo Rodondi - Maffei vince l'ottava edizione di Sanrito
Musica di Maffei e testo di Rodondi per la canzone vincitrice al festival cuneese: "È stato emozionante, ormai Sanrito non si può più considerare proprio un piccolo festival"É stata "Il giorno prima dell'estinzione", del duo Rodondi- Maffei, a trionfare all'8ª edizione di “Sanrito- Piccolo Festival di Grandi Canzoni”, un'edizione di grande successo che ha registrato sold out entrambe le serate, seguita da "Dimmi cosa pensi (Pianeta)" di Viola Violi e da "Finché c'è luce" di Fausia feat. Mano Manita. La performance di Niccolò Maffei, classe 1984, cuneese d'adozione ma originario di Torino, sul palco senza il cantautore torinese Eugenio Rodondi, bloccato a casa dall'influenza, ha messo d'accordo la giuria di esperti.
Con "Il giorno prima dell'estinzione" hai vinto il Festival di Sanrito. Dovevi esibirti insieme a Eugenio Rodondi, a casa con l'influenza. Direi che non hai fatto fare brutta figura a Eugenio, per citare le parole scherzose dello storico presentatore Pietro Fiocco. Passata l'emozione per la vittoria?
Niccolò: "Grazie! Si ora l'emozione si è placata, un'emozione dettata in realtà non solo dalla vittoria, ma proprio per le due giornate in sé, e per il fatto che erano 3 anni che non salivo su un palco".
Eugenio, ti è piaciuta la performance di Niccolò? Non puoi non essere soddisfatto!
Eugenio: "Infatti sono soddisfattissimo, lo lascio due minuti da solo e se ne torna a casa col primo premio. Ho seguito le serate da casa, è stato il primo a salire sul palco. La performance è stata ineccepibile, non nascondeva una buona dose di emozione, ma lo capisco, e soprattutto è bello anche che l’emozione quando c’è si possa anche vedere, per quanto uno provi a nasconderla, il fatto che venga fuori secondo me è un valore aggiunto".
Avete scritto "Il giorno prima dell'estinzione" appositamente per il festival, giusto? Fa parte della magia di Sanrito?
Niccolò: "Si l'abbiamo composta appositamente per il festival: in passato parlando con Eugenio avevo espresso le difficoltà che avevo nello scrivere i testi, mentre Eugenio aveva più difficoltà sul fronte musicale. Così quando ho visto il bando ho pensato che sarebbe stato bello unire le forze, gli ho mandato una traccia e lui ha risposto con un testo. Credo che senza il bando non ci saremmo dati dei tempi definiti e che l'opera sarebbe rimasta incompiuta, quindi direi che la risposta è sì anche alla seconda domanda: anche questo fa parte della magia di Sanrito".
Eugenio: "Come vedi il Sanrito unisce. Io non avrei mai pensato di scrivere una canzone con Niccolò, e invece meno male che c’è il Sanrito. Dico davvero. Niccolò ha ragione, coi nostri tempi e impegni la canzone sarebbe rimasta incompiuta senza una scadenza. Infatti abbiamo comunque procrastinato, l’abbiamo inviata più o meno il giorno prima della chiusura del bando".
Ma voi due come vi siete conosciuti?
Niccolò: "Ci siamo conosciuti una decina di anni fa a Torino, sia sui palchi, che sotto i palchi, della movida Sansalvarese. Poi io lavoravo come ufficio stampa musicale e ho promosso il suo primo disco".
Eugenio: "C'era un locale che frequentavano abbastanza assiduamente, il Bazura. Niccolò partecipava spesso a delle jam che organizzavano, io ascoltavo tra il pubblico, avevamo un sacco di amici in comune. Ricordo l’ultimo concerto alle Officine Corsare dove presentava l’ultimo disco coi "Med in itali", sua vecchia formazione".
"Tu che alla fine ci speravi di essere migliore, di far la rivoluzione, ma non hai fatto niente. Ti sei trovato come tutti in prima fila a osservare l’estinzione". La giuria è rimasta particolarmente colpita dalla vostra canzone per "la forza del testo e la ricerca musicale molto interessante".
Niccolò: "Per quanto mi riguarda non sono mai stato in grado di valutare una mia composizione, ho sempre dubbi e perplessità, credo come tutti. Quindi anche su questo brano avevo i soliti dubbi sulla musica, che era la parte che più mi riguardava, ma ero sicuro del testo che mi è piaciuto sin dal primo istante".
Eugenio: "Posso fare all’incirca lo stesso discorso, io tendo a essere ipercritico nei miei confronti, e quando Niccolò mi ha mandato l’audio con la base, avevo paura di banalizzarlo scrivendo cose che non ci appartenessero. Ho scartato diversi testi prima di trovare la direzione giusta. Siamo entrambi neo-papà e questo tema del futuro prossimo ci tocca particolarmente".
Com'è stato esibirsi sul palco dell'8ª edizione di Sanrito? Entrambi eravate già saliti separatamente, e quindi come rivali, nell'edizione 2020.
Niccolò: "Come dicevo prima è stato emozionante, primo perché su un palco non ci salivo appunto dal 2020, secondo perché ormai Sanrito non si può più considerare proprio un piccolo festival, visto che la sala è gremita tutte le sere, terzo perché comunque anche se lo spirito non è la competizione, alla fine un po' ci tieni a vincerlo!".
Un "Piccolo Festival di Grandi Canzoni". E con una grande organizzazione, visto le tante persone che mettono le loro energie per la riuscita dell'evento.
Niccolò: "Proprio così, sono tutte persone d'oro, che stimo tantissimo per l'impegno che ci mettono nell'organizzare la rassegna e per la bravura nello riuscire in una cosa difficilissima. Poi il clima è stupendo, perché è chiaro che l'obiettivo è semplicemente quello di creare qualcosa di 'bello', che abbia un messaggio vero, senza nessun secondo fine".
C'è qualche canzone che ti ha colpito particolarmente? Domanda che vale anche per te, Eugenio, se sei riuscito a seguire.
Niccolò: "Io sono abbastanza allineato con la giuria per quanto riguarda il podio. Sono anche rimasto colpito dalla vocalità di Andrea Roccia e da quella di Ariù".
Eugenio: "Sì sì, ho seguito, ma dopo un ascolto e mezzo (la prima serata ero più di là che di qua) faccio davvero fatica a esprimere le mie preferenze. Però no, non c’è stata una canzone che più di altre mi ha colpito. Ma ho percepito il clima di distensione, quello sì".
E per quanto riguarda l'atmosfera che si respira nel backstage? Avrai sicuramente qualche aneddoto divertente da raccontare.
Niccolò: "Sai qual è il bello del backstage? Due cose: la prima è che era quasi sempre vuoto, perché tutti volevano vedersi l'esibizione di tutti, ed eravamo quindi quasi sempre tra il pubblico. La seconda è che nel frigo non mancavano mai le birre".
Qualche vostro progetto futuro insieme? A parte la giornata di registrazione presso lo studio "Rima Maia" di Riccardo Parravicini e le due date al Magazzino sul Po di Torino e all'Open Baladin di Cuneo, che vi siete portati a casa con la vittoria.
Niccolò: "Non ne abbiamo ancora parlato in realtà, doveva essere una canzone one-shot, ma da cosa nasce cosa".
Eugenio: "Si esatto diciamo che per noi è stato un motivo per rivederci dopo tanti anni, andavamo d’accordo prima e abbiamo scoperto di trovarci di nuovo bene insieme, ora registriamo questo brano e poi vediamo!".
Francesca Barbero
CUNEO Sanrito - Rodondi - Maffei