I castelli dell'Alta Val Tanaro tornano a nuova vita: il progetto "D'Acqua e di Ferro" accelera

In Alta Val Tanaro sta prendendo forma un progetto di valorizzazione che, negli ultimi anni, ha saputo trasformarsi da visione culturale a percorso concreto di tutela e rilancio del territorio. Grazie all’azione M1C3I2.1 del PNRR, il cosiddetto Bando Borghi, il programma “D’Acqua e di Ferro”, avviato nel 2017, sta vivendo una fase di forte accelerazione: attorno alla suggestiva infrastruttura della Ferrovia del Tanaro, si stanno infatti rendendo via via visitabili i resti delle antiche fortificazioni e dei castelli della vallata, come emerge da un post condiviso su Facebook dai fautori dell'iniziativa.

Si tratta di luoghi ricchi di storia, per lungo tempo difficilmente accessibili o nascosti dalla vegetazione, che oggi tornano all’attenzione del pubblico grazie a un lavoro coordinato e scientificamente rigoroso. Le ricerche, condotte da un team di professionisti altamente qualificati (in collaborazione con la Soprintendenza regionale e con il supporto scientifico dell’Università di Torino), stanno portando a nuove pubblicazioni editoriali, a studi storici e archeologici approfonditi e alla produzione di materiali multimediali che racconteranno la storia degli edifici più antichi dell’Alta Val Tanaro con strumenti innovativi e accessibili.

La sinergia tra istituzioni e territorio è uno dei punti di forza del progetto. I tre Comuni beneficiari del bando - Ormea (ente capofila), Bagnasco e Nucetto - hanno collaborato costantemente in questi anni con le altre amministrazioni della valle, condividendo visioni, scelte operative e programmazioni future. Fondamentale è stato anche il sostegno delle fondazioni bancarie, quali Fondazione CRC, Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo, che hanno contribuito a consolidare un percorso di crescita culturale e territoriale che va ben oltre la semplice riqualificazione dei siti.

Uno degli elementi più significativi di “D’Acqua e di Ferro” coincide con il fatto che il suo sviluppo non si esaurirà con la chiusura degli interventi finanziati dal PNRR. Al contrario, l’impegno congiunto dei numerosi soggetti coinvolti permetterà di proseguire negli anni con nuove campagne di studio archeologico, storico e architettonico, estendendo progressivamente le ricerche a tutto il territorio dell’Alta Val Tanaro. Parallelamente, saranno implementati i percorsi di visita, sarà garantita la manutenzione continuativa dei beni recuperati e sarà programmata una crescente attività di valorizzazione attraverso eventi culturali, incontri e iniziative pubbliche.

Il progetto si distingue anche per la qualità della sua ideazione: Claudia Dante, Maria Stella Odello e Gianluca Salvatico, progettisti e ideatori di “D’Acqua e di Ferro”, hanno saputo intrecciare conoscenze tecniche, sensibilità storica e visione territoriale, costruendo un modello d’intervento che unisce tutela, ricerca e promozione turistica.

ORMEA