Lenta-Mente: da Cuneo alla scoperta di terre, popoli e culture lontani
Stefano e Giulia in giro per il mondo
Questa volta abbiamo deciso di presentarvi due buschesi, uno doc e l’altra diciamo di “adozione”, rispettivamente Stefano e Giulia, attualmente in giro per il mondo per scoprire luoghi e culture lontani dai nostri. Li abbiamo contattati per farci raccontare di questa esperienza. Presentatevi. Stefano Sburlati, 31 anni, buschese diplomato geometra presso l’Istituto “Vincenzo Virginio” di Cuneo con un passato da impiegato. Giulia Paola Bruno, 28 anni, insegnante (di sostegno!!!Ne vado fiera), originaria di Costigliole Saluzzo e attualmente residente a Busca (con Stefano), diplomata al Liceo Socio-Psicopedagogico Soleri di Saluzzo e laureata in Scienze della Formazione Primaria presso Università degli Studi di Torino. Ci siamo conosciuti tre anni fa, grazie a Martina, un’amica che avevamo in comune da anni, ma che non ci aveva mai presentati. Quando Martina si è recata all’estero per un anno di Erasmus, dopo qualche mese, ci siamo incontrati insieme ad altri amici per organizzare un week end da lei, in Germania. Da quel momento non è passato molto tempo prima che decidessimo di iniziare seriamente una relazione. Diciamo… quasi un amore a prima vista. Quando avete deciso di partire per questo viaggio? Durante la nostra prima estate insieme, nel mese di agosto 2014, Stefano mi convinse a partire per un viaggio di tre settimane in India. Io (Giulia) ero da sempre abituata a un genere di vacanze completamente differente: mare, relax, abbronzatura, comodità… l’idea di Stefano mi spaventava molto, ma nonostante tutto accettai la proposta. Partimmo con un gruppo di “Avventure nel mondo” poiché l’idea di essere in un gruppo piuttosto numeroso mi tranquillizzava parecchio. Un viaggio che ci ha cambiato dentro ma che ci ha convinti a darci al “fai da te”. L’anno successivo abbiamo preso un volo per la Thailandia senza prenotare nulla e dirigendoci verso Nord siamo entrati prima in Laos e poi, dopo essere scesi al sud, in Cambogia, e dopo 31 giorni siamo tornati a casa con una fantastica avventura ricca di emozioni e di incontri. In seguito a queste esperienze di viaggio molto positive, abbiamo iniziato a pensare che avremmo potuto prenderci una pausa dalla routine quotidiana per scoprire il mondo e le sue meraviglie, non solo paesaggistiche, ma anche umane! Come siete arrivati a programmarlo? Quanto tempo avete impiegato? Prima di partire, ci siamo occupati di decidere la prima parte dell’itinerario, da Milano a Pechino, cioè il primo mese e mezzo di viaggio, organizzando i vari spostamenti via terra (il nostro desiderio sarebbe quello di viaggiare per un anno senza prendere voli aerei… se possibile) e prenotando i treni della Transiberiana da San Pietroburgo fino a Ulan-Udė e della Transmongolica da Ulan-Udė a Pechino. Il tutto ci ha impegnato un paio di mesi. Abbiamo poi richiesto i visti per Russia, Mongolia e Cina, tra le prime mete che eravamo sicuri di voler vedere, ma per il resto, abbiamo deciso di non organizzare più nulla. Ci lasciamo aperta ogni porta!!! Per il lavoro/studio come vi siete mossi? Giulia, dopo aver ottenuto il contratto a tempo indeterminato, ha richiesto un anno di aspettativa non retribuita. Io (Stefano) attualmente non ho un impiego. Raccontateci a grandi linee di quanto fatto fino ad ora quando siete partiti, posti che avete già visto… Siamo partiti il 21 agosto da Busca in direzione Torino, dove siamo saliti sul primo pullman con destinazione Milano, ufficialmente la prima tappa del viaggio. Abbiamo visitato Praga, Varsavia, Riga, San Pietroburgo, Mosca, Irkutsk, l’isola di Olkhon sul lago Bajkal, Ulan Udė, Ulaanbaatar e il nord della Mongolia, Pechino e Datong. Attualmente ci troviamo in Cina, a Pingyao. Abbiamo visto moltissimi posti culturalmente interessanti, per esempio, l’Hermitage di San Pietroburgo o la Chiesa di San Basilio e la piazza del Cremlino a Mosca, la Grande Muraglia, piazza Tienanmen e la Città Proibita a Pechino. Insomma, un sacco di luoghi turistici, ma comunque, a nostro parere imperdibili. A noi però non interessano solo monumenti, chiese e palazzi, ma bensì l’incontro con le persone, quindi amiamo anche perderci per le vie delle varie città, nei mercati, trascorrere il tempo nei parchi ad osservare le persone. L’esperienza/il luogo che fino ad oggi vi ha emozionato di più? I 15 giorni trascorsi nel nord della Mongolia, alla scoperta delle popolazioni nomadi che vivono nella taiga per dedicarsi all’allevamento delle renne, è stata senza dubbio un’esperienza unica ed al tempo stesso emozionante. Abbiamo potuto osservare da vicino come vivono queste persone che, lontane dalla civiltà e dai centri abitati, si occupano di questi splendidi e mansueti animali dalle grandi corna morbide. Noi, come loro, abbiamo vissuto nelle tende dell’accampamento, senza doccia, acqua calda, bagno, telefono e qualsiasi genere di comodità… Giusto una tenda dotata di una piccola stufa e alcuni tappeti sottilissimi che coprivano parte del terreno. Abbiamo praticamente dormito a terra con i sacchi a pelo!!! Potevamo nutrirci solo di carne di renna, riso o pasta fatta in casa (eccezion fatta per qualche dolcetto che avevamo comprato noi nella capitale). E’ stata dura soprattutto per il clima, rigidissimo, e per l’impossibilità di lavarsi. Allo stesso tempo tuttavia, i paesaggi ricoperti dalla prima neve della stagione e questo “ritorno alle origini” ci hanno regalato ricordi indelebili. Senza dimenticare che abbiamo cavalcato le renne!!! Come mantenete i contatti con parenti e amici? Ci manteniamo in contatto facilmente tramite WhatsApp e Skype. Inoltre i nostri amici e parenti possono sempre seguirci sul blog www.lentamenteintornoalmondo.com, sulla pagina Facebook e Instagram. E’ un’esperienza che consigliereste? Assolutamente sì! La nostra idea è nata dopo i viaggi fatti insieme. Al ritorno ci sentivamo cambiati e meno entusiasti di vivere una vita frenetica “all’occidentale”. Volevamo “rallentare”.. da qui il nome “Lenta-Mente”, rallentare il nostro ritmo di vita e la nostra mente per riconsiderare, scoprire, assaporare con calma e gustare.. cosa che non avevamo fatto fino ad ora (soprattutto Giulia). Prossime tappe? Da questo punto in poi, vi sono meno certezze. Probabilmente Tibet, Nepal, India… Poi l’itinerario lo “costruiremo” viaggiando. Non escludiamo il fatto che potremmo fermarci più a lungo in un luogo come l’India perché vorremmo dedicarci al volontariato. Ad un certo punto, presumibilmente in Indonesia, cercheremo un mercantile per l’Australia o per il Sud America. Non importa dove arriveremo, come diceva Proust, “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Cosa vi augurate per il futuro? Al rientro ci piacerebbe creare una nostra famiglia.. abbiamo scelto questo momento per partire proprio perché poi vorremmo dei figli e non ci piaceva l’idea di aspettare troppi anni.. l’età c’è oramai.
Non ci resta che augurare a Giulia e Stefano buon proseguimento di questo viaggio e continueremo sicuramente a seguirli da vicino attraverso il blog o sulla pagina facebook.
Non ci resta che augurare a Giulia e Stefano buon proseguimento di questo viaggio e continueremo sicuramente a seguirli da vicino attraverso il blog o sulla pagina facebook.
Roberta Bima
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