X
X
Cuneodice.it
Home Cronaca Politica Eventi Attualità Sport Cultura Varie Rubriche Ultime Notizie
Tutta la provincia Cuneo e valli Saluzzese Monregalese Saviglianese Fossanese Alba e Langhe Bra e Roero Il Buschese
Login
Cerca ArticoliCase Cuneodefunti Cuneo
Login
Cuneodice.it
QUOTIDIANO ONLINE
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Eventi
  • Attualità
  • Sport
  • Cultura
  • Varie
  • Rubriche
  • Ultime Notizie
  • ABBONATI
  • tutta la provincia
  • Cuneo e valli
  • Saluzzese
  • Monregalese
  • Saviglianese
  • Fossanese
  • Alba e Langhe
  • Bra e Roero
  • defunti Cuneo

Home \ Curiosità \ Cuneo e valliVendita case Cuneo

BORGO SAN DALMAZZO - Wednesday 05 June 2019, 17:05

Una fortezza sepolta nel bosco: a Borgo San Dalmazzo i resti del castello che ospitò Federico Barbarossa

Edificata nel dodicesimo secolo sulla collina di Monserrato, la struttura fu più volte distrutta e ricostruita. Le idee per il recupero e la valorizzazione ci sono, ma mancano i fondi
Il bosco che oggi ha inghiottito i resti della fortezza
Il bosco che oggi ha inghiottito i resti della fortezza
Oggi è uno dei punti panoramici più rinomati della provincia, “luogo del cuore” per generazioni di borgarini, ma quasi mille anni fa la collina di Monserrato, a Borgo San Dalmazzo, posta allo snodo tra le valli Vermenagna, Gesso e Stura, ospitava una fortezza militare edificata per avere il controllo sulla pianura e sul territorio circostante. A quei tempi Borgo si chiamava Sanctus Dalmatius, in onore del Santo evangelizzatore vissuto nella seconda metà del III secolo che svolse la sua azione missionaria in età pre-costantiniana e fu venerato come Santo a seguito del martirio avvenuto, secondo la tradizione, il 5 dicembre 254. Si dice che in questa fortezza Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, incontrò il conte di Barcellona Raimondo Berengario, che morì proprio a Borgo San Dalmazzo nel 1162. 
 
Sorta all'incirca nel 1153, la fortezza fu più volte rasa al suolo e ricostruita nel corso dei secoli: una delle distruzioni più importanti avvenne nel sedicesimo secolo, con l'assedio dei cuneesi all'abitato di Borgo San Dalmazzo, durante il quale i castellani borgarini si rinchiusero nel ricetto collegato alla fortezza, l'attuale Torre Civica posta di fronte al municipio. Il castello fu demolito definitivamente dalle truppe napoleoniche all'inizio dell'Ottocento, dopo che i Marchesi di Borgo, alla fine del secolo precedente, lo vendettero alla famiglia Grandis. 
 
Oggi di quella fortezza posta sull'altura a metà tra il parco Grandis e il Santuario di Monserrato rimane poco: i resti di una torre di guardia alta circa 6 metri, mura e basamenti di altri edifici, presumibilmente stalle e scuderie, il tutto ormai inghiottito dalla vegetazione. La natura si è ripresa i suoi spazi e oggi i ruderi , “sepolti” dal bosco, risultano quasi del tutto inavvicinabili. “Si tratta di pochi resti, - spiega lo storico Walter Cesana – ma è una testimonianza importante di un periodo storico in cui Borgo San Dalmazzo era un passaggio strategico: il castello rappresentava un presidio fondamentale per avere il controllo su questo snodo, passaggio obbligato di merci, persone ed eserciti che transitavano da e verso la Francia”. 
 
Durante le elezioni comunali del 2017 vinte dall'attuale sindaco Gian Paolo Beretta, si era più volte parlato del recupero dell'area: in particolare la lista “Borgo 3.0”, oggi sui banchi dell'opposizione, aveva inserito nel suo programma la valorizzazione delle vestigia, che non risultano sottoposte ad alcun vincolo archeologico. Ad oggi il tutto è però rimasto una semplice idea: ciò che rimane della fortezza, come detto, riposa seppellito dal bosco sul crinale della collina di Monserrato. 
 
Spiega l'assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio Mauro Fantino: “I resti si trovano su un terreno privato. Circa vent'anni fa l'amministrazione, sbagliando, la classificò come area di urbanizzazione. Ora abbiamo proceduto ad una variazione al piano regolatore: l'area non sarà più edificabile, alla proprietà concederemo un'altra zona sulla quale costruire sulla parte pianeggiante del paese, dopodiché il crinale dove sorgono i resti sarà ceduto al Comune”. Le idee per valorizzare il sito non mancano: “Ci piacerebbe realizzare un percorso archeologico, proseguendo nel solco tracciato con la riqualificazione del Parco Grandis, ma ad oggi l'area è ancora di proprietà privata. In secondo luogo le difficoltà di bilancio ci costringono al momento a guardare ad altre priorità. Per quanto riguarda i beni architettonici, stiamo lavorando alla riqualificazione della chiesa di Sant'Anna, oltre che al rifacimento del tetto del Santuario di Monserrato, a cui il Comune contribuisce con 30 mila euro”. Le ristrettezze economiche, insomma, rappresentano ad oggi il principale ostacolo verso il recupero e la valorizzazione di quel che rimane della fortezza. Lo conferma anche Roberta Robbione, vice sindaco di Borgo San Dalmazzo e assessore al Bilancio: “Le idee per il recupero di quell'area ci sono, ma ad oggi non sono state inserite a bilancio somme destinate a quei progetti”.
 
Per il recupero e la valorizzazione di ciò che rimane di una parte importante della storia di Borgo San Dalmazzo, insomma, servirà attendere ancora: per il momento i resti di quella fortezza che “dominava” la pianura cuneese resteranno sepolti nel bosco, sul crinale della collina di Monserrato.
 

Andrea Dalmasso
luogo BORGO SAN DALMAZZO
 Condividi
Tag:
castello - Borgo San Dalmazzo - medioevo - Recupero - Fortezza - Collina - Mura - resti - Torre - ruderi
commenti
Effettua il login per commentare
notizie interessanti
Menu
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Eventi
  • Attualità
  • Sport
  • Curiosità
  • Cultura
  • Varie
  • Rubriche
  • Altro
Redazione

[email protected]
Maggiori informazioni...

Cerchiamo collaboratori!
Scrivici e dai voce alla tua passione

Territori
  • Cuneo e valli
  • Saluzzese
  • Monregalese
  • Saviglianese
  • Fossanese
  • Alba e Langhe
  • Bra e Roero
  • Il Buschese
Edizioni
  • italia
  • torino
  • genova
Cuneodice.it Applicazione per smartphone Android
Cuneodice.it Applicazione per iPhone e iOS
Feed RSS

Privacy Policy - P.IVA 03978350043 powered by Publidok S.r.l.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Continuando a navigare ne accetti l'utilizzo. Leggi di più
OK