Casa della Pesa, ore 17,30-19 (gio) / 10-13, 16,30-19,30 (ven-sab) / 10-13, 15,30 (dom)
Un gruppo di monaci tibetani ospite in valle Pesio dal 5 all'8 giugno
Saranno in tournée in Italia per diffondere un "messaggio di compassione e amore universale"L’Associazione Alta Valle Pesio e la Casa alla Pesa comunicano che dal 5 all'8 giugno arriverà presso la Casa alla Pesa, cellula ecomuseale dei Certosini, sita in frazione Vigna 8 (Chiusa Pesio) un gruppo di monaci tibetani del monastero di Drepung Gomang situato nel Sud dell’India.
Saranno in tournée nel nostro Paese per diffondere un importante messaggio di compassione e amore universale. Lo faranno realizzando un affascinante “Mandala” di sabbia colorata, una delle più alte espressioni spirituali, oltreché artistiche, della tradizione buddhista tibetana.
L’ingresso per assistere a questo interessante evento è a offerta libera
Giovedi ore 17,30 -19 Puja inizio Mandala
Venerdi e Sabato 10-13 - 16,30-19,30
Domenica 10-13 e ore 15,30 Puja di distruzione Mandala
Attività inerenti l’evento
26 maggio 20,30-22,30 Mente e consapevolezza neuroscienza, buddhismo e la ricerca del benessere conduce Samuele Chiaramello presso biblioteca Alberione Chiusa di Pesio
Venerdi 6 giugno 20,30-22 “Avere una pura motivazione altruistica e compassionevole per far fronte alle difficoltà della vita di ogni giorno” conduce il Ven. Othok Rimpochè presso biblioteca Alberione Chiusa di Pesio
Sabato 7 giugno ore 18 presentazione del libro “In viaggio con un Lama tibetano“ di Daniele Rista con letture di Manuela Caula, presso la Casa alla Pesa
I MONACI DEL MONASTERO DI DREPUNG GOMANG
Drepung è stata la più grande università monastica del Tibet, situata appena fuori la capitale, Lhasa. Soprannominata “mucchio di riso” per la sua caratteristica architettura che si articola in un insieme disseminato di costruzioni di colore bianco, questo prestigioso monastero venne fondato nel 1416 da Jamyang Chojey, discepolo dell’importante maestro Je Tsongkhapa, fondatore della scuola Gelug. Il monastero custodiva un tempo numerosi ed eccezionali tesori, fra cui testi e statue, di cui purtroppo oggi resta solo una minima parte, a causa delle devastazioni dovute all’occupazione cinese. Al suo interno vivevano migliaia di monaci, molti dei quali costretti alla fuga dal regime. Da alcuni anni, i monaci sono tornati ad abitare il monastero, che è stato parzialmente restaurato.
Come gli altri principali monasteri tibetani (Ganden, Sera e Tashi Lunpo), anche il monastero di Drepung è stato ristabilito dagli esuli tibetani nel Sud dell’India e oggi ospita più di tremila monaci impegnati a mantener viva la millenaria tradizione culturale e spirituale del buddismo tibetano.
All’interno del Monastero i monaci sono organizzati in gruppi (Khamtsen) secondo la loro zona di provenienza dal Tibet. I monaci in arrivò a maggio fanno parte del Washul Mentsen, il gruppo di appartenenza della guida spirituale del Ghe Pel Ling, il Ven. Thamthog Rinpoche
IL MANDALA
Il Mandala rappresenta una delle più alte espressioni spirituali, oltreché artistiche, della tradizione buddhista. È il risultato di un lungo e meticoloso lavoro, che può durare giorni, da parte di monaci specializzati e autorizzati nello svolgimento di tale pratica.
La creazione del Mandala consiste nel realizzare un disegno di sofisticata bellezza, dalla valenza spirituale, seguendo linee precedentemente tracciate su una grande superficie geometrica, entro cui si inscrive una circonferenza. Letteralmente, infatti, in sanscrito, il termine Mandala sta a significare “cerchio”, che nella sua accezione religiosa va a indicare uno spazio, geometrico e sacro, entro cui è circoscritta una divinità con il suo relativo lignaggio di appartenenza. Si tratta di uno spazio all’interno del quale sono descritti i nessi sottili fra l'uomo e l'universo, vale a dire il collegamento fra l’uomo e il Buddha, che risiede al centro, pervadendo tutte le direzioni con la sua natura illuminata.
La pratica di costruzione di un Mandala è generalmente eseguita da un gruppo di monaci attraverso l’uso di cannucce d’acciaio, che con millimetrica precisione versano su una superficie di base finissima sabbie colorate, cui si aggiungono talvolta polveri di erbe e fiori o frammenti di pietre colorate. Nell’antichità venivano utilizzate anche gemme e pietre preziose, come il lapislazzuli o il rubino.
L’iconografia tradizionale del Mandala è articolata e complessa. Studiarla richiede una profonda applicazione e l’autorizzazione speciale da parte di un Maestro. Si tratta della proiezione su un piano bidimensionale di un palazzo a pianta quadrata, posto al centro dello schema, preceduto da una fitta sequenza di tracciati geometrici, attraverso i quali, gradualmente, si potrà avere accesso. Solo mediante tale percorso si raggiungerà il cuore del Mandala, protetto da una serie di porte e di mura che terranno lontano chi ancora non è stato iniziato nell’affrontare il percorso, e che invece verranno oltrepassate da chi è autorizzato ad addentrarsi in un diagramma progressivamente più segreto.
I monaci lavorano alla composizione per più giorni di seguito e quando il mandala è completo, viene distrutto dai suoi stessi autori, per ricordare a noi tutti la natura transitoria della realtà e della nostra stessa vita. Un momento, quello della distruzione, molto emozionante e denso di significato. Le sabbie vengono poi disperse nel corso d’acqua più vicino.
Si ritiene che il Mandala agisca anche come mezzo di purificazione e guarigione, e che assistere alla sua costruzione sia una fonte di benedizioni. Inoltre, i Mandala vengono creati anche allo scopo di portare pace e armonia nel luogo in cui vengono costruiti.
LA PUJA
Puja è una parola sanscrita che significa "offerta" ed è comunemente usata per indicare una cerimonia rituale nel corso della quale i monaci cantano preghiere ed eseguono rituali specifici per il tipo di preghiera offerta. Le preghiere sono rivolte a Buddha, bodhisattva e divinità. Il loro scopo principale è superare la negatività che può essere un ostacolo per ottenere la liberazione dalla sofferenza e promuovere il benessere spirituale, emotivo, mentale e fisico.
Tali preghiere possono essere destinate, a titolo di esempio, alla benedizione della casa, al benessere personale o famigliare, alle anime di coloro che hanno lasciato questo mondo (compresi gli animali), al superamento di ostacoli karmici, alla purificazione dell'energia negativa di uno specifico ambiente, alla pace nel mondo, alla guarigione, all’ottenimento della sicurezza economica, alla crescita spirituale.
Le preghiere vengono recitate attraverso il tradizionale canto armonico (ogni monaco canta un accordo completo di tre note). Le preghiere sono spesso accompagnate da gesti simbolici delle mani (mudra), e dal suono di cimbali, tamburi, corni e flauti.
La Puja può essere eseguita in qualsiasi situazione perché solo raramente richiede condizioni specifiche di preparazione.
c.s.
Le date dell'evento:- 05/06/2025 - 08/06/2025

Chiusa Pesio
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