A Moncucco di Santo Stefano Belbo l’incontro tra il Consorzio di tutela e i produttori
Giacenze alte, resa ancora da decidere e attenzione ai Sorì: i produttori della Granda chiedono tutele e visione comuneLunedì 21 luglio si è svolto l’incontro voluto dal Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti per incontrare i produttori. Un invito che è stato accolto, vista la numerosa partecipazione di vignaioli, di produttori di vino, di amministratori pubblici e rappresentanti delle associazioni sindacali del settore. La cornice del piazzale di Moncucco, luogo significativo per diversi motivi, ha offerto la reale sensazione della vicinanza ai vigneti, in un contesto di immersione nell’ambiente delle nostre colline che è luogo di lavoro degli agricoltori che producono uva Moscato e la trasformano anche in vino. L’attesa era sentita, servono indicazioni relative alla vendemmia che possiamo considerare ormai imminente.
Dopo il saluto del vicesindaco del Comune di Santo Stefano Belbo, Beppe Scavino, con cantina a pochi metri dalla chiesa di Moncucco, e poi della sindaca Laura Capra, è stato Luca Luigi Tosa, vicepresidente dell’Associazione Comuni del Moscato, sindaco di Cossano Belbo, produttore vinicolo e coordinatore del progetto Sorì Eroici, a introdurre proprio il tema dei vigneti eroici - che era uno degli argomenti dell’incontro - spiegando lo sviluppo del progetto ripercorrendone le diverse tappe, un cammino che ha portato finora ad avere 15 aziende aderenti (per un totale di circa 50 ettari) che oggi hanno il marchio Sorì Eroici sulle loro bottiglie. Viene quindi rivolto ancora l’invito all’adesione per l’importanza che la certificazione assume, per compiere insieme un percorso di valorizzazione che può riflettersi sulle vendite delle bottiglie, e che comunque fa bene al comparto e punta i riflettori sulle colline dove si produce una grande qualità con una particolare difficoltà ad operare.
Luca Luigi Tosa spiega anche la possibilità di iscriversi al Registro regionale della viticoltura eroica attraverso una pratica molto semplice, un’azione che rappresenta un ulteriore passo in avanti sul percorso, e che segue la volontà dello Stato di tutelare proprio queste realtà collinari; attraverso questo registro potrebbe anche poi realizzarsi un marchio nazionale, che rappresenterebbe un ulteriore strumento identitario e di riconoscimento, e la registrazione sin da subito consente la possibilità di relativa comunicazione in quanto fatto veritiero e verificabile. Vista la semplice accessibilità e l’importanza di questa azione, Tosa insieme al presidente Pietro Cirio invitano i produttori a registrare i propri vigneti già prima di questa vendemmia contattando le associazioni sindacali. E per quanto riguarda proprio l’imminente vendemmia nulla è ancora deciso. Il presidente Stefano Ricagno informa che il Consorzio ha già avuto contatti con l’Assessorato regionale all’Agricoltura e con il Ministero, dichiarando la situazione relativa soprattutto alle giacenze e proponendo alcune soluzioni che dovranno necessariamente considerare anche un abbassamento delle rese.
Ma sarà proprio l’Assemblea del Consorzio a decidere e a deliberare, e l’incontro voluto e allestito insieme alla Associazione Comuni del Moscato e al Comune di Santo Stefano Belbo cerca proprio il confronto tra gli addetti ai lavori, per capire insieme quale può essere la soluzione migliore, alla luce anche dei dati presentati dal direttore Giacomo Pondini: questi ci dicono che arriviamo alla vendemmia con 330-340 mila ettolitri di giacenze in cantina, ed è certamente il dato più importante sulle decisioni da prendere. Gli altri numeri illustrati da Pondini relativi al mercato, confermano quelli presentati in precedenti contesti, e mostrano l’Asti più sofferente rispetto al Moscato d’Asti rispetto al 2024 nello stesso periodo (-16,24 per l’Asti e + 1,53 per il Moscato d’Asti), l’importante crisi di mercato che interessa in particolare la Germania e la Russia, ma anche una crescita importante registrata verso per la Cina.
Per quanto riguarda la raccolta delle uve che stanno maturando in fretta nei filari, Ricagno spiega ancora che la parte industriale sta ragionando su una resa di 85 ql/ha, ma a tutti pare troppo bassa: l’obiettivo è una minor riduzione possibile della resa, che salvaguardi il valore economico degli agricoltori ma che serva anche a ridimensionare le attuali proiezioni relative alle giacenze. Oltre agli interventi degli altri relatori Vittorio Marrone e Gianfranco Torelli, molte le voci dalla platea, che chiedono ancora di ripristinare la Commissione paritetica, di non aumentare gli ettari di vigneto, di fare sistema così come dovrebbe avvenire all’’interno della f lliera. L’incontro di Moncucco si chiude lasciando una certa amarezza, confermata dall’umore dei tanti intervenuti che speravano di avere notizie più certe relativamente alla vendemmia ormai vicina. Si dovrà aspettare ancora qualche giorno e l’Assemblea del Consorzio di tutela con la delibera della resa stabilita.

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