Al Rotary Club di Alba una serata sul tema della pediatria
La relazione della dottoressa Ilaria Negro ha approfondito questioni come il maltrattamento su minoriMartedì 11 novembre presso Ca’ del Lupo di Montelupo Albese, durante la conviviale del Rotary club di Alba, la dottoressa Ilaria Negro, Direttore della Struttura complessa di Pediatria, ASL CN2, Ospedale “Pietro e Michele Ferrero” di Verduno, ha tenuto una stimolante relazione su “La pediatria di oggi, divisa tra ospedale, strutture territoriali e volontariato”.
Ilaria Negro, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia e la Specializzazione in Pediatria presso l’Università degli Studi di Genova -dove ha seguito anche un Corso di perfezionamento in Emergenze e Urgenze pediatriche e conseguito un Master di II livello in Emostasi e Trombosi - ha svolto la sua attività professionale in Liguria, presso l’Ospedale di Sanremo, Imperia e Genova. Si è occupata di Patologia neonatale e medicina di urgenza - è istruttore PALS (Pediatric Advanced Life Support) - e di casi di Maltrattamento e Abuso minori.
Ha approfondito il tema, sia come discente che docente in vari corsi, seminari e webinar, dell’abuso e dei maltrattamenti sui minori, a volte tristemente collegata alla sua specializzazione di pediatra (che si occupa dalla nascita fino ai 18 anni).
La sensibilità verso il sociale e la volontà di mettere la sua professionalità al servizio delle fasce deboli – un tema molto rotariano – l’ha condotta tra il 2013 e il 2024 in Africa, dove ha partecipato a missioni umanitarie dell’associazione Komera Rwanda presso Centro Sanità Rugege- Gatare- Rwanda, svolgendo un’attività di visite pediatriche e progetti di sostentamento e aiuto alla popolazione. Sempre con la stessa associazione, si è occupata dei minori del Centro di Accoglienza Straordinaria (stranieri che arrivano in Italia senza genitori) presso “Ostello della Gioventù” di Genova con visite pediatriche e di sostegno. Dal 1° ottobre è approdata a Verduno, dal mare alle colline, per dirigere la struttura complessa di Pediatria.
La sua relazione, estremamente interessante e coinvolgente ha illustrato con chiarezza il ruolo del pediatra, figura dedicata al bambino, prevista dal sistema sanitario nazionale. A livello territoriale, i pediatri di base sono il primo riferimento per le cure primarie e una serie di iniziative di coordinamento sono state messe in atto per limitare gli accessi in pronto soccorso, un percorso riservato alle emergenze o necessario dopo lo screening dei pediatri di base, possibilmente da evitare proprio nell’interesse del bambino. L’integrazione dell’ospedale con il territorio è una strategia vincente.
L’ospedale di Verduno, definito dalla dottoressa “il più bello d’Italia” offre cure e strumentazioni all’avanguardia. Il bambino viene seguito dalla nascita e preventivamente attraverso una serie di controlli in gravidanza; ha sottolineato l’importanza della vaccinazione proprio in gravidanza, perché vaccinare la mamma, ad esempio per la pertosse, significa proteggere il bambino fin dai primi anni di vita. Le sale parto sono accoglienti, il personale altamente qualificato, in una condivisione del percorso ostetrico, ginecologico e prossimamente anche anestesiologico, con l’obiettivo di mettere in atto l’analgesia durante il parto.
Esiste inoltre un pronto soccorso pediatrico, dove il bambino trova il triage con un’infermiera pediatrica, esperta nel riconoscere parametri e sintomi ed attribuire il codice corretto per valutare i tempi di attesa. È in dotazione uno strumento evoluto, il micrometodo, che fornisce in tempi brevi delle indicazioni sugli indici di infezione, discriminando tra virale e batterica, mentre ecografi di nuovo generazione (come quello donato da “Regala un sorriso”) permettono con un metodo non invasivo di fare una diagnosi. Queste strategie hanno permesso la diminuzione dei ricoveri. Inoltre la disponibilità dalla scorsa stagione del vaccino contro la bronchiolite, capillarmente diffuso al nido ospedaliero e consigliato dai pediatri di base ha portato all’abbattimento di circa l’80 per cento dei ricoveri in pediatria. Altre risorse di Pediatria sono gli ambulatori di ecografia e di allergologia.
La dottoressa Negro ha ribadito poi l’importanza per la sua esperienza professionale del “conoscere l’altra parte del mondo” come suggerito da un suo docente all’Università, cioè i paesi in via di sviluppo. L’esperienza con l’associazione “Komera Ruanda” (Coraggio Ruanda), fondata nel 2004 da professionisti genovesi, l’ha portata in una zona montuosa del Ruanda, a 2800 metri di altezza s.l.m, distante 3-4 ore di strada impervia da un ospedale; qui non solo non esiste un pediatra, ma neppure la concreta possibilità di avere cure. L’unico centro di sanità, gestito totalmente da personale infermieristico, è gestito dalle Suore del divino zelo, una congregazione italiana di Messina e molte di loro si sono laureate in scienze infermieristiche a Roma. Un gruppo di ginecologi, radiologi, ostetriche e pediatri hanno portato avanti un programma di formazione dei locali nell’utilizzo degli ecografi, perché è cruciale individuare ad esempio le gravidanze a rischio, le complicazioni e i podalici per trasferire le donne in ospedale con urgenza. Molto importante è anche l’acquisto dei farmaci in loco, la creazione di pozzi, un pasto equilibrato come prevenzione della malnutrizione, allestimento di laboratori per donne sieropositive, in modo che possano pagare le cure ai loro figli.
Durante il dibattito finale, la dottoressa Sacchi ha ribadito poi l’importanza delle vaccinazioni contro la bronchiolite, una malattia infettiva che colpisce i bambini durante il primo anno di vita e contro l’influenza.
Graditi ospiti della serata, sono stati la dottoressa Renata Sacchi, pediatra di libera scelta, e Carmelo Franceschini dell’associazione “Regala un sorriso”.
MONTELUPO ALBESE Montelupo Albese

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