Alba: presentato il progetto del 'Museo del tartufo di Alba e di MontĂ d'Alba'
La proposta vincitrice è stata individuata grazie al concorso di progettazione bandito dai due ComuniSi è svolta ieri ad Alba, la presentazione del progetto vincitore del concorso per la realizzazione del Museo del tartufo di Alba e MontĂ dâAlba. La proposta vincitrice, firmata dal gruppo capitanato dallâarchitetto Antonello Stella, è stata individuata grazie al concorso di progettazione bandito dal Comune di Alba e di MontĂ dâAlba con il sostegno della Regione Piemonte e della Fondazione Museo Tartufo MontĂ dâAlba, di cui la Fondazione per lâarchitettura ha curato la programmazione.
Il nuovo polo di chiamerĂ MUDET (acronimo di Museo del Tartufo) ed avrĂ quindi due sedi tra Alba e MontĂ . Il museo di Alba sarĂ collocato in centro cittĂ allâinterno del complesso della Maddalena su una superficie di circa 500 metri quadri: introdurrĂ il visitatore agli aspetti scientifici, storici, letterari, artistici, culinari e commerciali. Il museo di MontĂ dâAlba avrĂ sede in uno spazio ipogeo di circa 900 metri quadri rivolto verso piazza Vittorio Veneto. Questo secondo museo avrĂ , invece, un taglio emozionale e sensoriale.
Lo spazio di Alba, in particolare, si articolerĂ su due livelli: al piano terra, oltre allâaccoglienza e alla biglietteria, sarĂ collocato un punto vendita. Al primo piano, invece, uno spazio polifunzionale (che potrĂ ospitare attivitĂ didattiche, laboratori, workshop) e alcune sale espositive dedicate al racconto del territorio, del tartufo e delle sue connessioni con gli aspetti naturalistici, enogastronomici e culturali. La sede di MontĂ , invece, si svilupperĂ in un unico open space sottostante piazza Vittorio Veneto, articolato in tre sezioni: habitat, trifolai e racconti. Al centro della sala saranno allestite alcune installazioni che permetteranno ai visitatori di fare unâesperienza immersiva ed esperienziale.
"Ă davvero una bella soddisfazione poter finalmente vedere il progetto del Museo del tartufo che verrĂ realizzato ad Alba e MontĂ d'Alba. - dichiara Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte - Unâiniziativa in cui abbiamo fortemente creduto e per cui abbiamo giĂ stanziato tre milioni di euro. Il museo realizza inoltre uno dei principi che abbiamo voluto inserire nel nuovo testo unico regionale sulla cultura, ovvero che il nostro patrimonio enogastronomico è una parte fondamentale della nostra cultura fatto di storia, tradizioni, paesaggio: questo progetto rappresenta quindi un'opportunitĂ importante per celebrare un bene simbolo del Piemonte e il suo legame con le nostre radici".
"Questo museo è importante per almeno tre ragioni â ha sottolineato il sindaco di Alba Maurizio Marello â Colma una lacuna perchĂŠ celebra un prodotto patrimonio di questa terra non è mai stato onorato e raccontato in maniera stabile. Lacuna ancora piĂš evidente da quando il turismo ha iniziato a destagionalizzarsi. Secondo motivo è perchĂŠ è unâesperienza di territorio, un sistema diffuso collegato da racconti diversi. Inoltre, segna un bel collegamento tra Langhe e Roero che ha meno flussi turistici, nonostante la stessa bellezza dal punto di vista naturalistico ambientale, i prestigiosi musei e la stessa enogastronomia. Quindi, creare questo collegamento aiuterĂ il Roero a crescere insieme a tutto il territorio circostante. Lâultima ragione è albese. Il museo ad Alba sarĂ nel Complesso della Maddalena, nei locali dellâex liceo artistico. SarĂ collocato nel cuore della cittĂ e nel centro delle istituzioni culturali della cittĂ , accanto al museo âFederico Eusebioâ ed alla biblioteca. Realizzare questo progetto non è stato affatto facile, ma ce lâabbiamo fatta grazie allâaiuto della Regione".
"Ringrazio â ha dichiarato il sindaco di MontĂ dâAlba Giuseppe Costa - la Regione Piemonte, il presidente Sergio Chiamparino e lâassessore Antonella Parigi, che hanno creduto nel progetto. Ringrazio lâAmministrazione comunale di Alba. Che la capitale, universalmente riconosciuta del tartufo bianco accettasse di condividere con un altro Comune del suo territorio, il racconto di quel prodotto per il quale è famosa in tutto il mondo, non era cosa scontata. Alba lo ha fatto. Con convinzione, senza tentennamenti, dimostrando visione strategica. Noi abbiamo cercato in questi anni di intercettare i grandi flussi turistici albesi dellâultimo decennio con lâEcomuseo delle Rocche e la sentieristica. Col Museo diffuso del Tartufo la novitĂ piĂš significativa è aver voluto questo polo fuori dal perimetro consolidato e sicuro del distretto turistico albese e nel Roero in particolare. Eâ segno della forza e maturitĂ acquisite dal territorio, una dimostrazione della volontĂ di provare a governare e predeterminare i flussi, dellâopportunitĂ di allargare la geografia dei punti di riferimento piĂš significativi del territorio. Ringrazio lâATL, il presidente Luigi Barbero ed il direttore Mauro Carbone; lâEnte Fiera di Liliana Allena; il Centro Studi Tartufo ed il suo presidente Antonio Degiacomi, il Comune di Bra e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Per lâAmministrazione che presiedo e tutta la comunitĂ montatese, è il coronamento di un sogno".
"Il Tartufo Bianco dâAlba costituisce un motivo di attrazione molto forte per i turisti provenienti da tutto il mondo. â dichiara Luigi Barbero, presidente dellâEnte Turismo Langhe Monferrato Roero â Rappresenta un indiscusso patrimonio della nostra tradizione; per questa ragione, i visitatori arrivano non solo per assaggiare il tartufo, ma anche per vivere esperienze culturali. Il Museo del Tartufo risulta, in questâottica, uno strumento strategico per lâofferta turistica e la promozione del nostro territorio".
"Lâincontro di ieri ha dimostrato quanto questo progetto sappia destare un interesse trasversale, che va dagli architetti, ai trifolai al mondo enogastronomico - dichiara Antonio De Giacomi, presidente del Centro Nazionale Studi sul Tartufo - Il Museo del Tartufo, dâaltra parte, si inserisce in un lungo lavoro preparatorio fatto in questi anni e incrocia alcuni temi fondamentali per il nostro territorio: la candidatura a patrimonio immateriale Unesco della cerca e cavatura del Tartufo, i 90 anni di storia della Fiera internazionale del tartufo bianco dâAlba e le tante tracce legate a questo prodotto che costellano la storia regionale fin dal Settecento".
"Eâ un sogno nato dieci anni fa â ha spiegato Silvano Valsania presidente Fondazione casa del tartufo bianco d'Alba â Eâ stato un iter lungo e faticoso. La Fondazione casa del tartufo nasce come strumento operativo. Il tartufo noi di MontĂ ce lâabbiamo dentro ed in questo progetto possiamo raccontare le prerogative della nostra area".
"Il progetto del Museo del Tartufo di Alba e MontĂ â spiega lâarchitetto Antonello Stella â vuole raccogliere la sfida di racchiudere in due edifici, uno di valore storico ad Alba ed uno spazio ipogeo a MontĂ , il âgrande raccontoâ sul tartufo invogliando allo stesso tempo i visitatori alla scoperta dello stretto legame tra il tartufo ed il suo territorio. Per raccogliere questa sfida, lâallestimento museale nel Complesso della Maddalena ad Alba, in un dialogo serrato ma rispettoso della preesistenza, duplica la superficie delle pareti immergendo il visitatore nel racconto del tartufo. Ancora di piĂš, nello spazio di MontĂ , questa immersione coinvolge tutti i sensi del visitatore in una esperienza che rimanda alla vera âcercaâ del tartufo in modo analogo ma diverso".
Il progetto per la realizzazione del "Museo del tartufo di Alba e di MontĂ d'Alba" nasce dallâidea di due amministrazioni comunali di creare un polo museale dâeccellenza attraverso la cooperazione tra enti ed associazioni. Dopo diversi incontri e dialoghi, il 23 novembre 2017 è stato siglato il protocollo di intesa tra la Regione Piemonte, il Comune di Alba e il Comune di MontĂ dâAlba. Sulla base del protocollo, il Comune di Alba ha assunto il ruolo di stazione appaltante per lâespletamento del concorso di progettazione e per lâattuazione del progetto mentre la Regione Piemonte ha stanziato 15 mila euro per lâattivazione della piattaforma informatica del concorso. A questi si sono aggiunti altri 25 mila euro stanziati dalla âFondazione Casa del Tartufo Bianco dâAlbaâ di MontĂ per lâassegnazione dei premi ai primi cinque classificati. A seguire, il 12 dicembre 2017 il Comune di Alba ha affidato alla âFondazione Architetturaâ di Torino lâincarico per la realizzazione del concorso internazionale di progettazione e la gestione del concorso attraverso lâattivazione di una piattaforma informatica dedicata. Il 3 maggio 2018 il Comune di Alba lanciato il bando di concorso di progettazione articolato in due gradi.
La presentazione della documentazione per il concorso scadeva il 26 giugno 2018. Entro tale data sono arrivate 18 proposte. A ciascuno di essi è stato attribuito un codice alfanumerico ed i vari progetti sono stati valutati da un apposita commissione composta dallâarchitetto Alberto Negro, dirigente della Ripartizione Urbanistica e Architettura del Comune di Alba (Presidente) dal dottor Mauro Carbone esperto designato dal Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba, dal professor Daniele Lupo JallĂ esperto designato dalla Icom Italia, lâing. Elena Alloa Casale esperto designato dallâOrdine degli Ingegneri di Cuneo e lâarchitetto Alex Cepernich esperto designato dallâOrdine degli Architetti di Torino.
La graduatoria dei vincitori è stata pubblicata il 7 dicembre 2018. A vincere è stato il raggruppamento temporaneo di professionisti composto dagli architetti Antonello Stella di Ferrara con Narciso Piras e Simone Braschi. Il concorso ha avuto una graduatoria di merito con premi. Al primo classificato sono andati 15 mila euro, al secondo classificato 5 mila euro, al terzo classificato 3 mila euro, e mille euro come rimborso spese al 4° e 5° classificato. Il raggruppamento degli architetti guidati da Antonello Stella sarĂ affiancato da un gruppo di lavoro tecnico â scientifico costituito dalla professoressa Paola Bonfante, direttrice del Centro di Studio sulla Micologia del Terreno del CNR e del professor Piercarlo Grimaldi, professore ordinario nellâUniversitĂ degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo-Bra, il presidente del Centro Studi Tartufo Antonio Degiacomi, il professor Silvano Montaldo, storico dellâUniversitĂ di Torino, il professor Massimo Montanari, studioso della cultura del cibo ed il dottor Silvano Valsania designato dal Comune di MontĂ .
c.s.

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